Analisi dati Jeddah: Ferrari ha perso un anno di sviluppi

Andrea Vergani
21 Mar, 2023

Dodici mesi fa credevamo di poter assistere ad un’altra intensa lotta per il titolo tra Max Verstappen e Charles Leclerc ma nelle 22 gare successive la Red Bull è salita sul gradino più alto in 18 occasioni: stiamo assistendo all’inizio di una nuova era, la seconda targata Red Bull negli ultimi quindici anni dopo il quadriennio tra il 2010 e il 2013? Sembrerebbe cosi. La RB19 è riuscita ad adattarsi per soddisfare tutte le richieste dei due circuiti e la domenica i rivali vedono le vetture di Milton Keynes solamente nei primi giri: la speranza di vedere una battaglia lunga tutto il campionato come nel 2021 sembrerebbe svanita nemmeno dopo aver completato il 10% del mondiale.

Analisi dati Jeddah

Nelle prime due gare Red Bull ha dimostrato di avere un vantaggio medio di 7 decimi su Aston Martin, 8 decimi su Mercedes e Ferrari su due piste diametralmente opposte: dall’asfalto aggressivo del Bahrain, tracciato che richiede carico e trazione, al liscissimo asfalto di Jeddah, una pista dove l’efficienza è essenziale per vincere: in particolare la scorsa domenica nessuno si avvicinava alla monoposto inglese in qualsiasi sezione della pista.

Analisi dati: a Jeddah Ferrari non si migliora mentre Aston Martin ha guadagnato 9 decimi su Red Bull in 4 mesi

Nelle ultime quattro gare dell’anno scorso Red Bull aveva mostrato un vantaggio di 2 decimi su Mercedes, 4 decimi su Ferrari (0.3 secondi se escludiamo il problematico fine settimana messicano per la scuderia italiana). L’analisi dati dopo le prime due gare a Jeddah e Sakhir ci mostrano una RB19 ben 8 decimi davanti a entrambe le scuderie che dovevano essere i rivali per il titolo, specialmente la Ferrari: non solo il telaio alleggerito, la nuova vettura progettata da Adrian Newey è migliorata in tutti gli aspetti nonostante la somiglianza con la RB18 e in gara è la migliore per distacco in curva e in rettilineo.

La notizia ancora più preoccupante per i tifosi della Rossa è che la SF-23 ha girato con tempi 7 decimi più lenti rispetto alla F1-75, attribuibili ad una pista leggermente cambiata che sembrerebbe valere proprio quel distacco. Insomma, Ferrari con la SF-23 ha perso un anno di sviluppi, con la F1-75 e la SF-23 che avrebbero lottato per la vittoria l’anno scorso, per il sesto posto quest’anno. Nonostante l’assetto mirato per la gara, il gap da Red Bull è di oltre un secondo, mentre l’anno scorso Charles Leclerc finiva a meno di un secondo dal campione del mondo.

Analisi dati Jeddah

Mercedes si era avvicinata molto alla fine del 2022 sperando di aver corretto i difetti del concetto di Mike Elliot: nelle ultime quattro gare la W13 era vicina alla RB18 e gli ingegneri si sono illusi che il concetto potesse essere competitivo a sufficienza. Quest’anno la squadra di Brackley è ritornata al punto di 12 mesi fa.

Oltre all’inganno, anche un team cliente davanti visto che “metà della AMR23 è uguale alla nostra macchina”, come affermato da Toto Wolff, ma la ‘verdona’ si trova due decimi davanti alla Mercedes dopo le prime due gare. Il lavoro svolto a Silverstone è incredibile: nelle prime quattro gare del 2022 la AMR22 era stata 2 secondi più lenta della RB18, con il gap diminuito di mezzo secondi nelle ultime gare, arrivando quindi a 1.6 secondi dal riferimento del team anglo-austriaco. Nelle prime due gare di quest’anno la AMR23 ha dimostrato un passo avanti di 9 decimi nell’inverno, quindi 2.1 secondi più veloce dell’inizio dell’anno scorso confermando i ‘rumour’ invernali che in molti faticavano a credere.

Analisi ‘midfield’: Alpine davanti a tutti, cosi cosi Haas e Williams. Alfa Romeo sottotono a Jeddah

Come suggerivamo prima del fine settimana saudita, l’Alpine non aveva mostrato tutto il potenziale a Sahkir, per una serie di sfortunati episodi: Esteban Ocon e Pierre Gasly hanno terminato la gara separati da meno di due secondi in pista, 10 secondi davanti a Kevin Magnussen. L’Alpine ha diminuito il gap in confronto a Red Bull, di appena un decimo (circa 1.3 secondi al giro), ma soprattutto rispetto a Ferrari e Mercedes: la A522 era un secondo abbondante più lenta della W13 e della F1-75 a fine mondiale, ora il gap è di mezzo secondo. L’obiettivo dichiarato era il quarto posto che, al momento, sembra una sfida impossibile vista la competitività di Aston Martin, ma il proposito tecnico era quello di avvicinarsi a Mercedes, e Ferrari a questo punto, per poi fare un ulteriore salto nel 2024.

Analisi dati Jeddah

Alfa Romeo è partita bene in Bahrain per poi spegnersi in Arabia Saudita, una storia simile a quella vista 12 mesi fa, allora per un problema di affidabilità sulla vettura di Bottas, quest’anno per un detrito che ha sbilanciato la C43 del finlandese, danneggiando il fondo della sua vettura. Guanyu Zhou ha cercato di portare la sua C43 a punti, ma è stato sfortunato con il timing della Safety Car e non abbastanza veloce. Nonostante ciò l’Alfa Romeo ha recuperato 4 decimi rispetto alle vetture di testa rispetto ad inizio 2022, un decimo dietro ad Alpine nei primi due appuntamenti.

Il discorso McLaren è stato affrontato diverse volte nelle ultime settimane: quella che vediamo in pista è una piccola evoluzione della MCL36, e tutta la squadra sta lavorando al massimo per introdurre il grosso pacchetto di aggiornamenti a Baku per poi portarne un altro in occasione del Gran Premio dell’Emilia Romagna. Il passo mostrato sabato è stato comunque positivo: Oscar Piastri è entrato in Q3 per la prima volta in carriera mostrando al mondo tutto il suo talento, per poi perdere l’endplate dell’ala anteriore nel primo giro dopo un contatto con Gasly, sfortunatamente rovinando la sua gara, quella di Bottas e quella del compagno di scuderia.

Giungiamo alla coda della griglia: Haas, Williams e Alpha Tauri hanno sofferto molto in questo inizio di stagione, le prime due hanno raccolto un punto grazie ai ritiri di Leclerc e Stroll nelle prime due gare, dall’altra parte l’Alpha Tauri ci è andata vicinissima, prima in Bahrain e poi a Jeddah con Yuki Tsunoda. La FW45 si è avvicinata di quasi mezzo secondo ai leader rispetto alla vecchia Williams nelle ultime gare mentre Haas di soli tre decimi. Per quanto riguarda Alpha Tauri, è in linea con le prestazioni di fine 2022, da qui le parole molto dure del TP Franz Tosto contro il suo reparto tecnico.

Autore: Andrea Vergani

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