Analisi prove libere Bahrain GP: sarà lotta tra Ferrari e Verstappen?

Piergiuseppe Donadoni
18 Mar, 2022

Analisi prove libere Bahrain GP: sarà lotta tra Ferrari e Verstappen?

Il venerdì si è concluso con una sostanziale conferma di quanto appreso negli ultimi giorni di test: salvo sorprese dell’ultimo minuto, sarà lotta tra Verstappen e la Ferrari per la prima pole stagionale. “test avevano detto che noi e la Red Bull eravamo i più veloci e che Mercedes non fosse così lontana. Questa prima giornata ha confermato le impressioni emerse durante l’inverno“ ha affermato il TP Ferrari, Mattia Binotto.

Red Bull più veloce in curva, Ferrari in rettilineo

Red Bull con Verstappen ha mostrato le grandi potenzialità della RB18. “Avendo provato qui nei test, si entra nel weekend con un setup migliore” – ha affermato il campione del mondo olandese – “Abbiamo provato alcune cose sulla macchina e tutto sembra aver funzionato bene. È stata una giornata positiva“. Un lavoro piuttosto diverso in casa Red Bull tra i piloti, sia “tecnicamente che meccanicamente” ha fatto sapere Christian Horner a fine giornata. Si spiega cosi, almeno parzialmente, il secondo rifilato dall’olandese a Sergio Perez.

La RB18 è sembrata ben bilanciata in curva, riuscendo a guadagnare mezzo secondo sulla F1-75, con il tornaconto maggiore tra curva 10 e curva 13. Detta così farebbe pensare a un dominio annunciato. In realtà la F1-75 si è comportata molto bene in trazione e in allungo, recuperando oltre quattro decimi alla RB18 del campione del mondo. Una performance eccellente soprattutto nel tratto che va da curva 11 a curva 13 dove il monegasco è riuscito a recuperare un decimo e mezzo. “Anche se nessuno oggi era al limite, credo che siamo dove speravamo, ossia più o meno lì con Max. Per ora va bene.”, ha detto Leclerc a fine giornata. “Domani spero di sentirmi a mio agio con la vettura come quest’oggi, perchè cosi potremo lottare per la pole” ha continuato, parlando di possibili “piccoli dettagli” per quanto riguarda la pole position.

Non si vede alcun segno di extra drag della Ferrari F1-75

Tutti – a detta di Binotto – hanno tenuto qualcosa in tasca in termini di potenza, anche la Ferrari. Interessante notare come sul dritto la Ferrari non abbia mostrato sin qui alcun segno di extra-drag. Qualcosa di cui si era parlato a proposito del disegno delle pance, chiaramente voluminose ma piuttosto ingannevoli. Questa sarebbe un buona notizia anche per il prossimo Gp, che si correrà a Jeddah, in Arabia Saudita. La soluzione della squadra italiana sembra limitare l’efficienza del pavimento volutamente per proteggere il diffusore. Da Maranello si sentiva dire di aver privilegiato i flussi in direzione dell’ala posteriore e della beam wing piuttosto che sopra il fondo come ha fatto Mercedes. E possibile che si riveli un’arma importante per essere vicini alla RB18 di Newey e provare a batterla in qualifica.

Sarà da verificare nella giornata di domani ma, nel caso in cui tutti i motoristi abbiano lasciato nel box lo stesso margine di utilizzo di mappatura, potremmo certamente affermare che la Power Unit Ferrari, come anticipato da Formu1a.uno e poi confermato da Mattia Binotto, sia ufficialmente tornata al top. “La power unit ha fatto un grosso passo avanti rispetto al 2021 – ha spiegato l’ingegnere italo svizzero ma aspettiamo la qualifica per avere un quadro più completo della situazione”.

Mercedes bene in curva, paga molto in rettilineo: dove sono i CV dei motorizzati Mercedes?

Domani in qualifica, Mercedes dovrà togliere la maschera se c’è. Tuttavia se ascoltiamo Russell e Lewis, stavolta non sembra sarà sufficiente alzare la potenza per avvicinarsi alla Pole. “Il ritmo proprio non c’è”, si è lamentato George Russell a fine giornata in relazione alle confronto in termini di performance con Red Bull e Ferrari. E nemmeno Lewis Hamilton è più ottimista: “Nel breve non possiamo fare niente, servono aggiornamenti più importanti”.

Il lavoro di sviluppo tecnico della W13 ha ancora come obiettivo quello di risolvere il porpoising, problema del quale la vettura di Brackley ha evidenziato criticità durante i test. Per questo, in Bahrain, è stata introdotta una nuova specifica di fondo. Il team di Brackley ha svolto lavori di confronto fra i due piloti, con George Russel che invece ha disputato la prima sessione di libere con la specifica più vecchia mentre Hamilton la più nuova che presenta un ‘taglio’ nella parte più arretrata, sacrificando una parte del carico per ridurre il porpoising in rettilineo.

A Brackley hanno strumenti di alto livello per limitare i danni. Tuttavia – almeno stasera – si deve partire da due punti fondamentali: la modifica con il taglio del bordo del fondo non ha confermato le aspettative, per questo è stata scartata, e i motorizzati Mercedes sono apparsi tutti un po’ sottotono.

Russell e Hamilton non sono contenti del bilancio complessivo, perché in Bahrein il porpoising gli limita molto le opzioni di setup. Se si vuole finire la gara senza entrare in una zona pericolosa di stress dei materiali, gli ingegneri devono fare i conti con un compromesso davvero scomodo. “Abbiamo ancora problemi se settiamo l’auto troppo bassa al posteriore”, ha fatto sapere l’ingegnere di pista Andrew Shovlin. Sul giro secco, la W13 riesce a difendersi, grazie all’extra grip fornito dalla gomma nuova, tuttavia, il ritmo con il pieno di carburante (per saperne di più) è più rappresentativo “ed eravamo costantemente più lenti rispetto ai nostri avversari”, si è lamentato George Russell, che fa riferimento anche ad un setup di compromesso ancora da migliorare.

Nel midfield, sorpresa Alpine, delusione Alpha Tauri e Mclaren

Anche la lotta nel nuovo centrocampo di questa Formula 1, con l’attesa per capire i veri valori in campo. Ne è uscito positivamente un ottimo Fernando Alonso, particolarmente a suo agio con la sua A522 ‘aggiornata’ (per saperne di più), seppur ci siano ancora dei problemi di bilanciamento soprattutto nelle curve lente. Curva 1 soprattutto, dove lo spagnolo ha pagato dai 3 ai 5 km/h dalle altre vetture. L’obiettivo del team francese rimane comunque il Q3 nella qualifica di domani.

A deludere invece Alpha Tauri e Mclaren. Per il team di Faenza “due sessioni molto diverse” per dirla alla Gasly. “Il caldo ci ha aiutato” crede il pilota francese. L’AT03 semplicemente non ha funzionato bene come le FP1, per questo, al momento ci sono ancora troppi punti di domanda per il team italiano a cui domani “speriamo di trovare delle risposte per domani”. Per quanto riguarda Mclaren, la MCL36 ha lottato con una importante mancanza di aderenza che non ha permesso ai piloti di prendere il giusto feeling. Ma la grande domanda era se la McLaren fosse riuscita a tenere sotto controllo i suoi problemi ai freni. Il team di Woking è arrivato in Bahrain con una soluzione definita ancora “provvisoria” mentre per quella definitiva serviranno “ancora 2 o 3 Gp” secondo un portavoce. “Non sembra molto diverso”, ha fatto sapere Lando Norris, che ha poi parlato di “passo in avanti, anche se non so quanto sia”.

In casa Aston Martin c’è serenità, seppur la classifica dica altro. “Non credo che i nostri tempi sul giro oggi siano stati rappresentativi poichè ho commesso un errore nel mio giro veloce”, ha detto Lance Stroll che crede ci sia ancora molta performance da estrarre dalla AMR22.

I motorizzati Ferrari hanno dato ottimi segnali, con la sesta posizione di Valtteri Bottas, l’ottava di Mick Schumacher e la decima di un subito veloce Kevin Magnussen. “Abbiamo imparato di molto in questa giornata, perchè ci siamo concentrati completamente sul setup della macchina, senza dover risolvere i problemi che ci hanno afflitto nei test” ha detto Schumacher a fine giornata. A cosa puà puntare Haas: “L’obiettivo è il Q2 poichè per noi l’anno scorso era quasi impossibile. Alcuni team crediamo non abbiano mostrato il loro vero potenziale”.

Questione gomme, secondo Mario Isola di Pirelli, “le temperature nelle FP2 sono state piuttosto fresche, mentre la gara si svolgerà probabilmente in condizioni più calde”, un fattore non da sottovalutare. Cosi come i gap prestazionali tra le mescole che sono “decisamente maggior rispetto agli obiettivi concordati”. Si parla infatti di 1.2 secondi tra Soft e Medium e ben 2.2 tra Soft e Hard. 

Questo non è molto importante per le qualifiche poichè la regola, che aveva ripetutamente causato insoddisfazione a piloti e team nel corso delle passate stagioni, poichè spesso aiutava gli undicesimi rispetto ai piloti che si qualificavano in Q3, è stata abolita. Sarà scelta libera per tutti i 20 piloti domenica pomeriggio.

Autori: Giuliano Duchessa, Piergiuseppe Donadoni e Rosario Giuliana

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