Analisi qualifiche, Ferrari paga mezzo secondo in rettilineo da Red Bull

Piergiuseppe Donadoni
27 Mar, 2022

Analisi qualifiche, Ferrari paga mezzo secondo in rettilineo da Red Bull

Red Bull ha piazzato Checo Perez in Pole position. Nel suo ultimo giro, il pilota della squadra anglo austriaca è riuscito a scavalcare entrambe le Ferrari, impedendo così una prima fila tutta rossa a Jeddah. Max Verstappen ha migliorato dall’ottavo al quarto posto nel suo secondo tentativo giro. Alle sua spalle Esteban Ocon (Alpine) davanti a George Russell (Mercedes), Fernando Alonso (Alpine), Valtteri Bottas (Alfa Romeo), Pierre Gasly (AlphaTauri) e Kevin Magnussen (Haas).

Red Bull più veloce in rettilineo di 5 decimi rispetto a Ferrari

Aver fatto lavorare Checo Perez fin dal venerdì con basso carico (permetterà alle due RB18 di imbarcare meno benzina) ha pagato, anche sulla confidenza del giro veloce. Il messicano ha trovato il giro perfetto, riuscendo a minimizzare il perso tempo in curva e soprattutto sfruttando l‘assetto aerodinamico più scarico della sua RB18 che gli ha permesso di guadagnare in rettilineo qualcosa come 5 decimi sulle due rosse.

In tutti i rettilinei la vettura anglo austriaca ha fatto segnare velocità incredibili rispetto alla Ferrari F1-75. Dodici km/h in più sul rettilineo iniziale, cinque nel rettilineo tra curva 2 e 4, cosi come tra la 10 e la 12, ma soprattutto tra gli otto e i nove km/h nei rettilinei tra curva 16 e 22, tra curva 22 e 27 e sul traguardo finale.

Cruciale la capacità di Checo Perez nel riuscire a minimizzare lo svantaggio nel segmento iniziale a meno di un decimo, tra curva 1 e 2, riuscendo a percorrere curva 2 addirittura a 3 km/h in più del ferrarista. Oltre a ciò, anche pareggiando la velocità nell’ultima curva, dove nei precedenti tentativi pagava sempre qualche km/h di velocità.

Su una pista ad alta velocità, accoppiata alle nuove C4, le vetture 2022 sono andate già forte in qualifica, dimezzando il divario del Bahrain a 7 decimi rispetto alle vecchie auto viste qui appena tre mesi fa. Era prevedibile, essendoci in Arabia meno ripartenze dalle basse velocità che mettono in crisi le pesanti vetture di nuova generazione.

Ferrari con più carico aerodinamico, secondo il simulatore era la miglior configurazione

Leclerc ha fatto segnare il secondo tempo a 25 millesimi e può ritenersi soddisfatto poichè questa pista poteva adattarsi un pelo meglio alla più efficiente Red Bull RB18. Il monegasco ha perso la nell’ultimo settore, dove gli sarebbe bastato ripetere il suo best, più basso di 30 millesimi. Invece lo ha leggermente peggiorato.

La F1-75 è riuscita a recuperare in curva quasi tutti i 5 decimi persi in rettilineo, per via di una scelta piuttosto conservativa, o meglio carica, nell’assetto aerodinamico. Una scelta fatta al simulatore di Maranello, dove sono state simulate varie configurazioni, con quella da medio carico considerata come il miglior compromesso tra prestazione pura e gestione degli pneumatici. Proprio su quest’ultimo fattore tecnico punta molto la squadra italiana. “Con più carico aerodinamico pensiamo che la gestione gomme possa essere positiva per noi” ha fatto sapere Mattia Binotto nel post qualifiche.

Non sarà facile prevedere il passo che le RedBull potranno sostenere e se sarà sufficientemente buoni per gestire le Ferrari. Certo, partir davanti potrà garantire dei vantaggi che abbiamo già visto in Bahrain. L’altra domanda è quanto Verstappen – che peraltro ha scaricato la sua RB18 allineandosi al compagno – potrà migliorare rispetto alla performance odierna? Tenendo conto che l’equazione da risolvere era e sarà usare correttamente le gomme, soprattutto le due più dure al contrario del Bahrain, quando la pista andrà ad evolversi massivamente mentre le temperature scenderanno e aumenterà il grip.

Non un fattore banale poiché diversi piloti hanno avuto problemi di adattamento. Anche Verstappen quest’oggi. “Quando abbiamo montato il primo treno di gomme in Q3, non avevo affatto grip, anche se ho preparato le gomme come prima”, ha detto l’olandese nel post qualifica. “Ho fatto due giri di riscaldamento perché ha funzionato abbastanza bene in Q1 e Q2, ma sfortunatamente non in Q3”, spiega Verstappen. “La pista è diventata più fredda e si è evoluta, ma per me è diventata più lenta”. Tant’è che il pilota olandese non è riuscito a migliorare la sua velocità in alcune curve rispetto al Q1, il che ha lasciato abbastanza perplesso la squadra oltre che il pilota stesso. 

Un problema quello della performance delle Soft ‘nuove’ cha ha colpito anche altri piloti, tra cui Carlos Sainz e Fernando Alonso, battuto dal compagno di squadra, Esteban Ocon, con un crono su gomme usate. Sainz: “Le gomme nuove sono molto difficili per me qui a Jeddah. Nell’ultimo tentativo non avevo aderenza al retrotreno mentre non è andata così male con le gomme usate”

Che disastro Hamilton! Assetto sbagliato e domani potrebbe partire dalla pit lane

Mercedes sa che non può risolvere dall’oggi al domani alcuni importanti problemi della W13, per cui il principale obiettivo in Arabia era quello di rendere l’auto meno critica sugli pneumatici e in frenata, in modo da regalare quei 2-3 decimi di cui parlava Allison.

In parte c’erano riusciti, dopo un inizio complicato a causa di un accentuato porpoising. Mercedes ha messo l’auto in una finestra migliore sul degrado gomme, seppur continuando a pagare in praticamente tutte le aree rispetto ai diretti concorrenti (Red Bull e Ferrari). Anche per loro, come Red Bull, c’è stata una scelta da fare sul carico aerodinamico tra due configurazioni, ma le cose non sono migliorate molto. Si è optato per la soluzione più scarica.

 

C’è poi il grossolano errore nelle scelte di setup per Lewis Hamilton tra FP3 e qualifica che lo ha portato ad avere importanti problemi sul posteriore. Eliminato nel Q1, Lewis Hamilton ha patito una sessione surreale.

L’ex campione del mondo ha voluto una macchina ancora un pò più puntata e più simile ai competitors, dopo i passi in avanti delle FP3. Ha osato troppo perche non può ancora permetterselo, pena lo sbilanciamento sull’anteriore della W13, una vettura ancora molto sensibile ai cambiamenti di setup. Russell ha guidato una vettura molto più parallela al suolo, seppur ancora piuttosto alta per limitare il porpoising. “E con queste auto ad effetto suolo, alzando l’auto, perdiamo molto carico aerodinamico”, ha spiegato nel post qualifiche. Da qui i 9 decimi, che hanno soddisfatto nessuno all’interno del team anglo tedesco.

Dei sei decimi presi da Lewis Hamilton nel Q1 nei confronti del compagno di squadra, ben tre provenivano dal tratto di pista che andava da curva 4 a curva 11. Un tratto iniziato dal sette volte campione del mondo facendo segnare una velocità di ben otto km/h in meno in curva 4, divenuti nove km/h in curva 8 e conclusi con cinque km/h in meno in curva 9. Oltre ai nove già beccati in curva 1. Un abisso.

Visti gli importanti problemi di assetto, Mercedes sta valutando la partenza dalla pit lane per Lewis Hamilton. “Questo gli permetterebbe di fare un passo indietro nell’assetto e tornare a quello delle FP3” ci ha fatto sapere un portavoce del team campione del mondo.

Pirelli si aspetta una gara ad una sosta ma Safety Car e bandiere rosse potrebbero azzerare le strategie pianificate

Concludendo, uno sguardo d’obbligo va alle possibili strategie. Pirelli ipotizza che domani, almeno sulla carta, la strategia ad una sosta sarà il più veloce. Medium – Hard le mescole utilizzate, con la Soft scartata dal produttore italo cinese di pneumatici. 

Se l’usura degli pneumatici dovesse essere inaspettatamente elevata, un qualcosa che non è stata vista in questi due giorni finora corsi, secondo gli italiani potranno essere possibili anche due soste, sempre utilizzando Medium e Hard (M-H-M).

Oltre a ciò, c’è da considerare l’elevata possibilità di ingresso della safety car o addiritturua di una bandiera rossa che andrebbero ad annullare tutte le strategia pianificate. “Qui però sappiamo che può succedere di tutto come bandiere rosse e Safety Car. Per questo sarà importante non fare errori e cercare di sfruttare ogni opportunità” ha detto Mattia Binotto pochi minuti dopo la fine delle qualifiche.

Autori: Giuliano Duchessa e Piergiuseppe Donadoni

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