Ecco le prime immagini della Haas VF-22: la nostra analisi

Ecco le prime immagini della Haas VF-22: la nostra analisi

E’ iniziato ufficialmente il pre stagione 2022 con la presentazione della Haas VF-22, la vettura che verrà guidata, anche nella prossima stagione, da Mick Schumacher e da Nikita Mazepin. Il team americano, diretto dall’ex ferrarista Simone Resta, è stato uno delle prime squadre ad aver omologato il telaio, passando i canonici crash test Fia il 23 dicembre scorso.

La livrea non subisce stravolgimenti

Nessuna importante novità nella livrea. Confermato il logo del proprietario del team, Gene Haas, sia sulle fiancate che sull’ala posteriore. Presente anche la scritta Uralkali sull’auto, la compagnia mineraria russa che, in parte è di proprietà di Dmitry Mazepin, il padre del compagno di squadra di Schumacher, Nikita Mazepin.

I colori della bandiera russa, bianco, blu e rosso, li ritroviamo ancora sull’ala anteriore, per poi correre lungo la parte laterale della vettura e terminando sul cofano. 

Muso piuttosto stretto e push rod anteriore

Quella rilasciata è una versione ‘iniziale’ della vera VF-22, che vedremo solamente nelle due sessioni di test (23-25-feb e 10-12-mar).

Il muso risulta essere più stretto dell’intero volume concesso dal regolamento tecnico e piuttosto corto. L’ala anteriore è in una versione ancora molto basilare, seppur con i quattro profili massimi concessi dalle nuove regole tecniche. Solo tre sono collegati al muso mentre quello che possiamo considerare come il nuovo mainplane va a creare un soffiaggio con la parte anteriore del muso.

La sospensione anteriore risulta essere molto convenzionale rispetto a quanto visto nelle ultime stagioni, anche sulla vettura americana. Lo schema sospensivo è della tipologia push rod, come sulla VF-21, con i triangoli ora però molto piatti e con un angolo del puntone molto meno accentuato. Lascia un po’ perplessi come il push rod si inserisca nel telaio.

Molto contenuta la presa d’aria dei freni, che in questa stagione crescono in dimensioni per via dell’utilizzo di pneumatici da 18″ e non più da 13″. Impianto frenante anteriore che dovrà comunque dissipare un 10% in più di energia rispetto alle velocissime vetture 2020.

Presenti ovviamente i nuovi deviatori utili a ripulire la scia degli pneumatici anteriori che presentano delle soffiature per migliorarne l’efficienza. Nella parte inferiore si può notare un profilo utile a spostare parte del flusso d’aria verso l’esterno per allontanare le turbolenze dal fondo vettura.

Airbox triangolare e pance miniaturizzate

La parte centrale della vettura è forse quella più interessante di questa VF-22. Si notano immediatamente gli ingressi di raffreddamento molto compatti e sviluppati nella parte più vicina alla scocca, all’altezza massima consentita dai nuovi regolamenti.

Il layout di raffreddamento è stato preso direttamente da Ferrari, cosi come molti altri componenti ‘trasferibili’ dal team italiano a quello americano. L’airbox è quindi divenuto triangolare, come lo vedremo sulla F1-75 che verrà presentata giovedì 17, per via di una riposizionamento delle masse radianti pensato dal team diretto da Mattia Binotto.

Per via dei tunnel presenti al di sotto della vettura, l’effetto di downwash nella parte bassa delle pance, che siamo stati abituati a vedere nelle ultimissime stagioni, è ora molto meno accentuato. Mentre è stato mantenuto quello al di sopra della carrozzeria, per spingere verso il basso un più cospicuo flusso d’aria che andrà a scorrere poi sul fondo della vettura con lo scopo di aumentare l’efficienza del diffusore posteriore. Le pance si può dire siano in una versione Mercedes style. 

In quella che secondo Mercedes è una delle zone più nevralgiche della prossima generazione di vettura, ossia la parte anteriore del fondo, si può vedere ben poco. E’ tutto molto semplice cosi come l’intero fondo stesso. Solo durante i test potremo vedere delle vere specifiche 2022.

Nella parte centrale della VF-22 presentata, mancano poi gli utili sfoghi d’aria, anche chiamate ‘branchie’, che eravamo abituati a vedere in F1 ormai più di 10 anni fa.

Pull rod posteriore e scarico unico

Le parti posteriori delle vetture mostrate alle presentazioni sono sempre ben oscurate. Era cosi nelle passate stagioni, ancor più importante in questa di completa discontinuità tecnica.

Ben evidente comunque il doppio pilone, che dovrebbe avere anche Ferrari sulla sua F1-75, a sostegno di un’ala posteriore che non presenta però il sistema DRS. La cosa dovrebbe farvi capire quanto questi render siano da prendere con le molle.

Il diffusore è diverso nella forma, ben più squadrata, rispetto a quanto visto sul manichino Fia, presentato lo scorso luglio a Silverstone. Cosi anche i profili esterni che presentano delle soffiature.

Lo scarico è unico, come imposto dal regolamento tecnico, seppur su tutta la sua lunghezza al di fuori dello sfogo del cofano motore, quando il regolamento tecnico la impone per almeno gli ultimi 15 cm.

Uno sfogo del cofano motore piuttosto compatto e certamente molto diverso da quello visto sulle ultime vetture del team americano.

Per concludere, è ben evidente il beam wing a singolo profilo utile ad aumentare l’efficienza dell’ala posteriore e del diffusore grazie all’effetto di upwash che genera. Da notare, a fianco delle prese d’aria dei freni posteriori, anch’essi posizionati verso l’altro, altri profili che vanno a sollevare l’aria per massimizzare il carico in quella macro zona della vettura.

Autore: Piergiuseppe Donadoni