Ferrari: la SF-23 è una diva capricciosa o è semplicemente lenta?

Paolo D’Alessandro
20 Mar, 2023

In inverno ci sono sempre tanti chiacchiericci attorno allo sviluppo delle nuove vetture di F1, non solo di Ferrari. Difficilmente escono dichiarazioni negative ma, come successo con Aston Martin, la positività non deve essere per forza vista come dovuta. Poi è sempre la pista a dare i verdetti, quando i dati degli strumenti in fabbrica e del simulatore non sono più rilevanti agli occhi esterni. In questa era moderna della F1, quando hai una macchina ‘sbagliata’ non c’è spazio, sia in termini di sviluppo che di budget, per costruirne una totalmente nuova.Vorremmo poter costruire un nuovo telaio ma con il budget cap è impossibile.” ha infatti fatto sapere Toto Wolff. “Puoi cambiare l’aerodinamica e il bodywork. Questo certamente è possibile.” ha concluso il manager austriaco.

Ferrari smentisce problemi di correlazione mentre Mercedes e AlphaTauri molto critiche del lavoro invernali dei propri ingegneri

Il TP AlphaTauri, Franz Tost, si è espresso molto duramente contro i suoi ingegneri: “I tecnici mi hanno riferito di grandi progressi fatti durante l’inverno. Non ho visto nulla di tutto ciò in Bahrain. Non mi fido più degli ingegneri e dei dati. D’ora in poi mi interessano solo i tempi sul giro”. Un pensiero simile lo avrà fatto anche Benedetto Vigna, CEO Ferrari, che ha pagato l’inesperienza e si è fidato ciecamente anch’esso dei propri tecnici, tanto da arrivare a parlare di una vettura 2023 “senza precedenti in termini di velocità”. C’è poi Mercedes che, dopo la forte delusione 2022, ha voluto dare un’ultima opportunità al concetto zeropods, seppur rivisto in maniera molto meno aggressiva. “I dati ci hanno ingannato, ci hanno fatto dire che saremmo tornati a competere per la vittoria e invece siamo ancora molto lontani a Red Bull.” ha fatto sapere Toto Wolff.

Ferrari SF-23 - Carlos Sainz on the grid.

In casa Ferrari si continua invece a negare ci siano problemi tra quanto visto negli strumenti di Maranello e poi in pista ossia che la SF-23 avrebbe dovuto andare fortissimo, portando Vasseur a parlare di obiettivo Mondiali, mentre in pista si è dimostrata un bidone a confronto. Addirittura quarta forza in Jeddah, dietro pure alla W14, tanto criticata dai vertici Mercedes. Su precisa domanda di Formu1a Uno, Vasseur ha smentito il ritorno del fantasma ‘mancata correlazione’. Tuttavia, anche la passata stagione Binotto ci smentiva la causa DT39 per la scomparsa di prestazione della F1-75 dopo l’estate, mai ri-trovata, nemmeno con la SF-23.

Ferrari la SF-23 è semplicemente lenta o è una diva capricciosa?

Il team italiano è arrivato in Arabia con la giusta fiducia che i problemi incontrati in Bahrain non si ripresentassero in Arabia con un avvicinamento della SF-23 sul passo gara rispetto alla RB19. Insomma, una pista più amica per la vettura italiana, che avrebbe potuto riportarla seconda forza, davanti a Aston Martin e Mercedes. Qui sono stati anche introdotti i primi aggiornamenti, con una modifica all’endplate dell’ala anteriore e l’ala posteriore monopilone, più una beam wing che già si era vista nei test. Anche il fondo è stato modificato, ma la specifica è stata provata solamente nelle prove libere per poi essere accantonata.

È stato effettuato un importante lavoro di raccolta dati, più per Maranello che per la pista, oltre ad una ottimizzazione minuziosa del setup per arrivare ben preparati alla gara. “Prima del fine settimana e dopo le secondo prove libere pensavo potessimo essere seconda forza qui a Jeddah”, ha detto Carlos Sainz. Soprattutto sui pneumatici duri, i tempi di giro della Ferrari non sono stato all’altezza della concorrenza, dice Sainz: Quest’ultimo stint mostra che non siamo dove vogliamo essere. La nostra usura dei pneumatici è ancora maggiore di quella di Mercedes o Aston Martin”. Ne escono ben 35 secondi di distacco da Red Bull in 50 giri, 15 da Aston Martin e 10 secondi dalla prima Mercedes. Un GP disastroso, viste le premesse della vigilia, con una SF-23 addirittura più lenta di 7 decimi rispetto alla F1-75. Tutto viene ricondotto all’utilizzo dei nuovi pneumatici Pirelli. “Dobbiamo capire.” non è Binotto a pronunciarla ma Vasseur. Un assist per indicare una forte similitudine che esiste tra la seconda parte della passata stagione e questo inizio di 2023 ossia la prestazione ben al di sotto delle attese.

Ferrari SF-23 - Charles Leclerc in action in Jeddah.

L’importante problema che stanno incontrando tecnici e piloti è quello di riuscire ad estrarre il massimo potenziale della SF-23. Un progetto dall’enorme potenziale ma che in pista è molto difficile da mostrare. “Oggi non abbiamo avuto il ritmo per far qualcosa di meglio. Non c’era molto di più in macchina.” ha fatto sapere Leclerc. “Abbiamo alcuni aggiornamenti per l’Australia, ma il problema maggiore è che non riusciamo ad estrarre il massimo potenziale della macchina.” ha fatto sapere Vasseur nella classica conferenza post gara. Come se la vettura italiana fosse una Diva capricciosa. Questo è quello che ci dicono gli uomini Ferrari, tuttavia, bisogna iniziare a farsi un’altra domanda: non è che la SF-23 è semplicemente una vettura lenta? Ci torneremo.

Autore: Piergiuseppe Donadoni

Privacy Policy Cookie Policy