Ferrari terza forza anche a Jeddah con due aspetti molto positivi che rivedremo ad Abu Dhabi

Giuliano Duchessa
7 Dic, 2021

Ferrari terza forza anche a Jeddah (non era scontato) con due aspetti molto positivi che rivedremo ad Abu Dhabi.

Verstappen e Hamilton hanno oscurato tutto e tutti, come è giusto che sia. Tra pochi giorni, e dopo pochi giorni dal controverso Gran premio in Arabia Saudita, avremo un nuovo campione del mondo o – dopo 17 anni da Michael Schumacher – il nuovo recordman di campionati vinti in F1. 

Max Verstappen ha mostrato molta cattiveria in pista, che è esattamente ciò che la sfida con Hamilton richiede. L’olandese ha fatto vedere che può calpestare il limite della vettura, e non solo purtroppo, Lewis ha risposto da Maestro sfruttando gli angoli nascosti della W12 estraendo quel picco di prestazione che almeno fino a Zeltweg sembrava arduo da far funzionare su ogni pista. 

Se c’è stata una cosa su cui sia Toto Wolff che Christian Horner sono stati d’accordo è che la sfida si sarebbe conclusa non prima di Abu Dhabi. 

E così sarà. I due andranno a Yas Marina per una sorta di spareggio finale mentre il titolo costruttori, dopo lo zero di Perez a Jeddah, sembra essere già in viaggio verso Brackley. 

Su questo fronte la tattica rischiosa dei ripetuti cambi di motore ha pagato in casa Mercedes.

Da quanto potuto capire il nuovo disegno – più veloce e più corto – diminuirà molto il tempo sul giro, una differenza stimata intorno al 20%.

Le modifiche sono state apportate in direzione della velocità complessiva eliminando le due chicane agli estremi. Un qualcosa anche in ottica futura (le auto 2022 non ameranno saltare sui cordoli a bassa velocità) e che dovrebbe in qualche misura rendere meno complicati i sorpassi, ciononostante trapela un certo scetticismo almeno con queste vetture 2021.

Mercedes arriva da Interlagos con una consolidata superiorità tecnica-motoristica. In più, le modifiche potrebbero globalmente non sfavorirla ma dovrà utilizzare comunque più carico aerodinamico della RBR16B, la quale punterà a sfruttare ali più efficienti. 

La gamma di ali posteriori della RBR16B

La gamma di ali posteriori della RBR16B – illustrazione di Rosario Giuliana

La gamma di ali posteriori della W12 – illustrazione di Rosario Giuliana

Hamilton dall’Ungheria può permettersi di utilizzare maggior downforce grazie all’aumento di CV. Il che produce migliori effetti in gara sulle mescole hard. Più la gamma Pirelli è dura, meglio funziona sulla W12, congenitamente meno rigida di altre vetture.

Vedremo con quale configurazione il team anglo-tedesco affronterà il weekend finale.

Red Bull-Honda non possono far altro che rispondere – come ha detto Horner – “con tutto quello che abbiamo”. Si è già visto a Jeddah qualcosa in più da Honda, seppur per un solo giro. Ad Abu Dhabi i giapponesi rischieranno il tutto per tutto con una unità che sta rispondendo molto bene in termini di affidabilità.

A Milton Keynes sanno che sarà un’impresa arrivare davanti ma non va dimenticato che un anno fa furono superiori a livello di bilanciamento – seppur in circostanze molto differenti – e che una allocazione di mescole più morbida si addice meglio alla loro vettura.

A Jeddah Ferrari si era attestata in Qualifica al livello Perezpoi in gara la prima Red Flag ha compromesso il risultato, un pò come accaduto a Imola. Leclerc avrebbe potuto fare una gara piuttosto indisturbata in quarta posizione perché realmente ha avuto un passo per quella posizione. E nemmeno cosi lontano dalla W12 di Valtteri Bottas: 2 decimi al giro. Che diventano 6 da Lewis Hamilton e 5 dal passo tenuto da Max Verstappen.

Per questo Binotto ha definito il risultato come “frustante” poiché “eravamo chiaramente la terza forza”. Una sorpresa per la tipologia di circuito, leggermente front limited e con tante curve veloci, non il migliore insomma per la SF21, seppur il tanto grip abbia innegabilmente aiutato.

Sotto l’aspetto strategico a Maranello hanno poco da rimproverarsi: il primo pit stop in regime di Safety Car “era la scelta giusta, nessuno poteva aspettarsi lo stop della gara. Max ha semplicemente tentato l’opposto di Mercedes per scombinare le cose e ha avuto fortuna lì, cosi come Ocon e Gasly”.

Nonostante il risultato finale per la Rossa non abbia rispecchiato il buon potenziale della SF21, le notizie migliori sono emerse principalmente da due fattori. 

Il primo è che il lavoro pre-2022 col nuovo simulatore, comparato sempre al vecchio, sta dando buoni risultati.

Simulatore Dynisma in cui sono state già effettuate le due sessioni in preparazione di Jeddah e di Yes Marina, utili principalmente per lavori di calibrazione, grazie al compare con il sempre attivo ‘ragno’.

Su una pista totalmente sconosciuta, come quella Araba, un qualcosa che non può che essere evidenziato è l’ottimo assetto di base di entrambe le SF21. 

Configurazione ala posteriore SF21 scelta per Jeddah -illustrazione Rosario Giuliana

Il secondo aspetto riguarda il nuovo ibrido. In Ferrari hanno optato per utilizzare molta batteria nel Settore 3 – quello velocissimo – compensando bene una configurazione piuttosto carica (e migliore per l’S1) se si pensa ai profili alari utilizzati da Mercedes, ma anche Red Bull. Il che li ha messi in una condizione molto solida sulle gomme. 

Il nuovo ibrido è una ottima base per il 2022 che era ciò che si voleva capire portando in pista l’evoluzione. 

Sappiamo che il motore termico non degrada ma paga ancora CV dalla power unit ‘spicy’ di Hamilton e, seppur in maniera minore, da Honda. Tuttavia la power unit 4 è stata sufficiente per scrollarsi di dosso McLaren (PU Mercedes clienti utilizzata in modo molto più safe) piuttosto velocemente, alzando ragionevolmente i target della SF21.

Sono 38,5 i punti di vantaggio sul team di Woking e solo un pazzo Gp di Abu Dhabi potrebbe costare alla Ferrari il terzo posto nel campionato costruttori. L’obiettivo di inizio anno è quasi raggiunto e bisogna darne merito al team di Maranello.

Anche per la Ferrari il cambio di layout di Abu Dhabi potrebbe non essere cosi positivo, perché toglie le due zone in cui agilità e trazione contavano. Tuttavia, come da programma per le ultime due gare, si manterrà una Power Unit più al limite su uno dei circuiti dove è richiesta molta efficienza ibrida.

Yas Marina sarà la conclusione di un campionato lungo, aspro e avvincente; della storia tra il nostro Antonio Giovinazzi (finalmente ottimi punti a Jeddah) e l’Alfa Romeo, ovviamente sarà l’ultima gara per Kimi Raikkonen in F1 che coinciderà anche con l’ultima di queste auto. 

Autore: Giuliano Duchessa

Co Autore: Piergiuseppe Donadoni

Illustrazioni: Rosario Giuliana

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