Ferrari: tra delusioni e tante conferme tecniche, il nuovo asfalto ha messo ancora più in crisi la SF-23

A Maranello un weekend di sofferenza era atteso. Il Qatar non era il circuito ideale per le caratteristiche della SF-23 ed in più in casa Ferrari sono stati riscontrati più di un problema. Le condizioni del tracciato hanno inoltre limitato il vantaggio che solitamente la Scuderia ha nel buon setup di base impostato al simulatore. McLaren e Red Bull erano fuori portata, ma anche Mercedes è stata superiore e a Maranello sono (con fortuna) riusciti a limitare i danni.

La lotta per il secondo posto nel Mondiale Costruttori, tra Ferrari e Mercedes, rimane accesa, con un distacco a favore del team anglo tedesco di ‘soli’ 28 punti. Poteva non sembrare cosi a pochi minuti dalla partenza del GP del Qatar, con una SF-23 già esclusa a causa di una perdita nell’impianto di alimentazione del combustibile e delle prestazioni che vedevano la W14 in ottima forma rispetto alla vettura italiana. L’incidente al via tra Lewis Hamilton, ritirato, e George Russell ha però permesso alla scuderia di Maranello di limitare in modo importante i danni. Il pilota inglese è stato autore di una grandissima rimonta, portando qualche punto in più per il team di Brackley, ma Ferrari può vedere il bicchiere mezzo pieno in una degli appuntamenti più temuti di questa parte finale di mondiale.

Il nuovo asfalto ha messo ancora più in crisi la Ferrari SF-23

Che il circuito di Lusail sarebbe stato piuttosto ostico per la SF-23 era già noto prima di raggiungere il Qatar, ma di certo a Maranello non si aspettavano un weekend di questo tipo. C’era inoltre la speranza che il poco lavoro a disposizione di tutti in pista e l’usuale buona preparazione svolta al simulatore potesse favorire la vettura italiana, come già successo nelle altre occasioni in qui si è corso con il nuovo format (Sprint Race). Tuttavia, il lavoro svolto dalle varie scuderie in fabbrica si è rivelato poco utile, una volta arrivati in pista e visto il nuovo asfalto.

Ferrari
Il fondo evoluto introdotto a Suzuka – Illustrazione Rosario Giuliana

I tecnici di Enrico Cardile hanno lavorato intensamente negli ultimi mesi per sviluppare la SF-23 a livello aerodinamico, e lasciando perdere la meccanica della monoposto, ben più costosa da sviluppare. I vincoli strutturali del telaio e della trasmissione erano troppo importanti per poter pensare di mettere in pista un miglioramento come quello visto fare da McLaren, a stagione in corso. Insomma, più di tanto il team tecnico di Maranello non poteva estrarre. Per progredire servirebbero interventi costosi, e che solamente durante l’inverno verranno fatti, come già rivelato dal Direttore Tecnico, Enrico Cardile, che ha parlato di una vettura rivoluzione rispetto all’attuale SF-23.

Nonostante le alte temperature e una pista ad alta energia, visti i tanti curvoni veloci, in Qatar le varie squadre hanno avuto problemi con il riscaldamento delle gomme, ossia portare la copertura nella corretta finestra di funzionamento, per trovare grip e contenere il degrado. Questo deficit ha colpito soprattutto Ferrari che ha faticato terribilmente soprattutto con il treno anteriore, uno dei tanti punti deboli del progetto 2023. A Maranello si attendevano di patire tali problemi, ma non in maniera così evidente. “Non pensavamo di soffrire così tanto qui in Qatar. Sapevamo che McLaren sarebbe stata fuori portata, mentre pensavano di potercela giocarcela con Mercedes e Fernando. Sul secondo ci siamo riusciti, su Mercedes invece no, erano molto più veloci e questo si è visto bene dalla rimonta di George” ha fatto sapere Charles Leclerc a fine gara. Le caratteristiche del nuovo asfalto, accoppiato anche alla sabbia sempre presente in pista che lo ha reso ancor più scivoloso, hanno fatto sovraperformare la W14, mentre la SF-23 ha sottoperformato. Questo perche c’era la necessità di generare tantissimo grip aero-meccanico all’anteriore, un fattore fortemente limitante per la vettura italiana e che può invece esaltare l’arma di Russell e Hamilton, soprattutto con il pacchetto da alto carico.

Un assetto quindi ancora più spostato all’anteriore che, oltre a mettere in luce le limitazioni anteriori della SF-23, ha mostrato la miglior adattabilità di Charles Leclerc e l’instabilità che entra in gioco per i piloti quando la vettura italiana viene forzatamente messa in pista con questa tipologia di assetti, che proteggano a tutti i costi l’anteriore. Ne abbiamo già parlato e ne hanno parlato anche diffusamente nelle ultime settimane i due piloti, soprattutto il monegasco. Il Qatar è stata solamente una ulteriore conferma. In qualifica, i piloti Ferrari arrivavano nel primo settore con gomme fredde e il ritardo accumulato era già spesso superiore al mezzo secondo, che nel resto della pista poi era in qualche modo attenuato, ma non compensato, con Sainz e Leclerc fuori dalla lotta non solo con McLaren e Mercedes, ma anche Alonso. In gara questo fattore si è poi trasformato in graining importante, patito da Charles Leclerc soprattutto nel secondo stint su una Media più usata dove “il graining era già stato aperto” e la SF-23 non è riuscita più a ripulirlo.

Cambiate le batterie prima della gara su entrambe le Ferrari SF-23

Un piccolo retroscena, riguardante la scuderia di Maranello, riguarda l’utilizzo degli elementi della Power Unit. Sulle SF-23 di Charles Leclerc e Carlos Sainz sono infatti stati sostituti i pacchi batteria dopo la Sprint Race, in vista del Gran Premio domenicale, come confermato poi nel post gara dal Team Principal, Frederic Vasseur. La scelta è stata necessaria perché durante la ‘mini-gara’ entrambi hanno accusato alcuni inconvenienti tecnici. Le batterie sono state spedita a Maranello e subiranno nelle prossime ore un’attenta analisi per comprendere se saranno riutilizzabili, con un malfunzionamento temporaneo come si crede, o andranno perse. Nello specifico, Carlos Sainz ha accusato un piccolo problema durante il primo giro, mentre Charles Leclerc ha avuto difficoltà con l’energia al momento del rilancio dopo la Safety Car.

In Ferrari volevano scongiurare ogni rischio per competere con Mercedes, su un circuito avverso alla SF-23 in cui c’era da limitare i danni, ma purtroppo un nuovo e più importante problema ha fermato lo spagnolo ancor prima della partenza della Main Race. In Ferrari, al momento dell’accensione del motore, hanno riscontrato un’importante perdita dal sistema di alimentazione. Purtroppo, i regolamenti permettono l’immissione del carburante solamente poche ore prima della gara e, per questo, i meccanici sono stati impossibilitati nel riparare il danno, oltre i tentativi che sono stati fatti, invanamente e costringendo la numero 55 a rimanere nei Box. “E’ difficile sapere se è dovuto ai cordoli perché non abbiamo ancora rimosso il serbatoio.” ha fatto sapere Fred Vasseur a fine gara. Nei prossimi giorni se ne saprà di più.

Autori: Paolo D’Alessandro & Piergiuseppe Donadoni
Co-Autore: Giuliano Duchessa