GP USA – Verstappen contro Hamilton, Ferrari contro McLaren: nelle Qualifiche di Austin vince lo spettacolo
Il pubblico presente oggi al Circuito delle Americhe davvero non ha di che lamentarsi; dopo una sessione di Prove Libere al mattino che sembrava aver messo in dubbio molti degli affrettati pronostici del Venerdì, le Qualifiche del pomeriggio hanno offerto uno spettacolo come pochi se n’erano visti nel corso di questa stagione.
Una lotta serrata fin dal primo run del Q1 – Hamilton contro Verstappen contro Pérez contro Bottas, e poi di nuovo Sainz contro Ricciardo contro Leclerc contro Norris – ha tenuto tutti col fiato sospeso, sul divano a casa così come sugli spalti di Austin, l’evoluzione di pista e la pioggia a sorpresa negli ultimi – tesissimi – minuti ad aggiungere un tocco gradito di imprevedibilità, senza guastare lo spettacolo finale.
E la Pole che ieri sembrava già salda nelle mani di Lewis Hamilton, ormai avido collezionista di rotini Pirelli? Forse non così salda, dopotutto. Non quando Verstappen non sembra avere nessuna intenzione di mollare la fune…
Q1
A semaforo verde uno dei primi a lanciarsi in pista è Charles Leclerc, a caccia di riscontri dopo una terza sessione di Prove Libere che lo aveva lasciato insoddisfatto e – come rivelerà a fine sessione – impreparato alla Qualifica. Il monegasco nella Ferrari numero 16 effettua un primo run di familiarizzazione con il tracciato, anche per testare le modifiche sull’assetto effettuate nella pausa tra le FP3 ed il Q1. Insieme a lui in pista c’è Daniel Ricciardo, che nella McLaren inizia a dettare il passo in pista, registrando il primo crono competitivo davanti a Verstappen ed il compagno di squadra Norris e – a sorpresa – le due Mercedes di Bottas e Hamilton, che sembrano aver perso qualcosa tra le Prove Libere e le Qualifiche.
Mercedes tornerà a mandare in pista entrambi i piloti, su un set di gomme Soft usate – ma, seppur migliorando i propri tempi, entrambi aleggiano solo verso il fondo della Top 5. Verstappen e Pérez, intanto, in una Red Bull che al contrario sembra esser tornata a vita dopo un Venerdì in sordina, si scambiano la prima e la seconda posizione, seguite subito dalle McLaren di Ricciardo e Norris. Carlos Sainz non è lontano, il gap con Norris di una manciata di millesimi – ma Charles Leclerc verso la fine della sessione mette insieme il giro che cercava fin dalla mattina, e si porta in prima posizione a quattro decimi da entrambe le McLaren ed il proprio compagno di squadra.
Più giù nella classifica, Alonso e Ocon cercano il giro per proseguire con il Q2, così come la Aston Martin di Stroll, pericolosamente scivolata verso il fondo. Al contrario Vettel, che dovrà scontare la stessa penalità di Alonso per aver sostituito la sua Power Unit, riesce a prendere la posizione sul vecchio rivale – proprio mentre l’Alfa Romeo di Giovinazzi, sul filo dell’esclusione, si gira davanti a Stroll, che così è costretto a rinunciare al suo giro e resta escluso dal Q2 insieme a Latifi, Räikkönen, Schumacher e Mazepin.
Q2
I quindici piloti che hanno passato il primo taglio tornano in pista per il Q2 – quasi tutti su gomma Media, favorendo una partenza sulla stessa dato l’alto grado di degrado delle Pirelli a banda rossa. Fanno eccezione solo Sainz, Tsunoda e Pérez, su gomma Soft nel primo run, sperando che l’evoluzione di pista favorisca il loro secondo run su gomma Media.
Da subito Verstappen detta il passo, portandosi in cima alla classifica con 0.333 decimi di vantaggio sulla Mercedes di Lewis Hamilton, con Norris, Leclerc e Bottas a completare la top 5 su gomma Media, a conferma del sospetto che le Pirelli C3 siano forse più performanti sul tracciato abrasivo di Austin. Sainz, su gomma Soft, si ferma solo alla sesta posizione, mentre vengono cancellati per Track Limits i giri di Pérez e Ricciardo.
Il secondo run del Q2 vede tornare in pista tutti i piloti che avevano effettuato i primi giri sulla mescola morbida (ad eccezione di Tsunoda, che monta ancora Soft), ansiosi di recuperare terreno ed assicurarsi una partenza più vantaggiosa in termini di strategia sulla mescola media. La pista però ha subito nel frattempo un peggioramento, e così molti non riescono a migliorare il proprio crono; i giri di Pérez e Ricciardo, a cui era stato annullato il primo, valgono comunque la classificazione al Q3, ma Sainz diventa vittima di una strategia rivoltaglisi contro, e su gomma media ed in condizioni di grip ridotte non riesce a produrre un crono migliore del precedente.
Ce la fa invece Tsunoda, infilandosi di prepotenza nella Top 10 con un ultimo giro competitivo, mentre dietro Vettel combatte per ottenere la posizione su Alonso e Russell, entrambi a fargli compagnia dal fondo della griglia nella gara di domani. L’Aston Martin del tedesco si piazzerà in P12, dietro all’Alpine di Ocon ma davanti a quella di Alonso, mentre Russell vedrà il suo ultimo giro cancellato per Track Limits.
Accedono dunque al Q3 cinque team e le loro coppie di piloti, mentre restano esclusi Ocon, Vettel, Giovinazzi, Alonso e Russell.
Q3
La formazione ad ‘Arca di Noé’ del Q3 non è una buffa coincidenza; il Circuito delle Americhe, per caratteristiche tecniche, similmente al circuito di Montmelò a Barcellona tende ad esaltare i gap ‘reali’ tra i team, che si disporranno dunque “in coppia” in classifica – a meno che uno dei piloti non riesca a fare la differenza in un settore di ‘guidato’, come il S3 di Austin.
Il primo run del Q3 conferma esattamente questa tendenza: le due Red Bull in cima, con Pérez primo ed in Pole provvisoria – seguite dalle due Mercedes di Bottas e Hamilton con un gap medio di tre decimi, le due Ferrari di Sainz e Leclerc a sei decimi, le due McLaren di Ricciardo e Norris vicinissime alla Rosse con sette decimi di distanza e, a chiudere, le due AlphaTauri di Gasly e Tsunoda, più staccate dai team che li precedono.
Se il pubblico di Austin aveva reagito al primo affiatatissimo run erompendo in urla di supporto e giubilo – soprattutto quando il Messicano ‘di casa’ Pérez si era portato davanti a Verstappen, conquistando la Pole provvisoria – l’applausometro impazzisce del tutto nella fase finale di queste spettacolari Qualifiche.
Le due Mercedes decidono di scendere in pista per prime, Bottas davanti ad Hamilton, facendo pensare ad un gioco di scia; dietro di loro Gasly, e poi un sandwich McLaren/Ferrari con Norris che tira Sainz che tira Ricciardo che tira Leclerc – che nel primo run si era lamentato di non aver avuto modo di preparare a dovere il suo giro a causa del traffico. Tsunoda segue Leclerc, e dietro al giovane dell’AlphaTauri le due Red Bull chiudono il corteo, con Verstappen davanti a Pérez.
La Direzione Gara intanto segnala probabilità di pioggia intorno al 40%, ed in radio Norris viene avvisato che qualche goccia è prevista nelle fasi finali della sessione, soprattutto in Curva 1.
A pista asciutta Hamilton, vecchio Leone, sferra il primo colpo nel S1, tingendolo di viola; fa lo stesso anche con il S2, proprio mentre Verstappen – in fondo alla coda – si lancia per il suo ultimo giro, e subito gli ruba il vantaggio nel primo settore, staccandolo di quasi due decimi (-0.185s). Parimenti, McLaren e Ferrari sono vicinissime nei primi due settori, con McLaren in vantaggio nel primo di quasi un decimo, ma Ferrari più efficace nel secondo, dove Leclerc arriva a guadagnare due decimi su Ricciardo, e Sainz poco più di mezzo su Norris.
Il terzo settore deciderà le sorti di questa battaglia tra i vecchi giganti della Formula 1 – oggi affidata ad alcuni tra i giovani più competitivi della griglia: nel S3 Leclerc batte Ricciardo per 0.078s, salendo in quinta posizione grazie soprattutto al vantaggio conquistato nel S2; Sainz fa lo stesso con Norris, e con 0.085s di vantaggio si porta in sesta piazza, dietro Leclerc (+ 0.186s) ma davanti ad entrambe le McLaren di Ricciardo (+0.016s) e Norris (+0.095s).
Con Ferrari e McLaren schierate in coppia – in una zona che ormai sembra esser divenuta un limbo tra il ‘Midfield’ ed i ‘Top Team’ – tutto è ancora da decidere nella zona più alta della classifica. Il giro di Bottas non vale più della quarta piazza, a tre decimi di distanza da Lewis Hamilton che, dopo un giro in cui ha rischiato tutto (con tanto di ‘svirgolata’ magistrale in Curva 15), siede in cima con la Pole provvisoria – ma precaria, perché non sembrano voler mollare l’osso entrambe le Red Bull, con Verstappen all’attacco e Pérez dritto in coda.
Cadono intanto le prime gocce di pioggia nel primo e nel terzo settore – proprio quello che resta da affrontare alle due Red Bull. Verstappen non è riuscito a battere il crono di Hamilton nel secondo settore, perdendo fino ad un decimo e mezzo sui lunghi rettilinei, ma resta avanti grazie al vantaggio conquistato nel primo. Mentre Pérez – colto di sorpresa dalla pioggia – commette un errore che gli costa la prima fila, Verstappen chiude un giro da paura, conquistando la Pole con un gap di 0.219s sul campione in carica.
L’Arca di Noé dovrà dunque accettare una prima fila Verstappen-Hamilton, con Pérez e Leclerc a seguire in seconda, Sainz e Ricciardo in terza, Norris e Gasly in quarta e Bottas (che perde cinque posizioni a causa della penalità da scontare per la sostituzione dell’ICE sulla sua W12) a fare compagnia a Tsunoda in coda alla Top 10.
RISULTATI QUALIFICHE USA GP
Cosa aspettarsi in Gara?
Domenica che si preannuncia di fuoco ad Austin – e non solo per le temperature piuttosto elevate per la media stagionale.
Verstappen avrà 8 metri di vantaggio su Hamilton in griglia – ma il campione britannico sarà allineato con l’interno di Curva 1, dove potremmo vedere scintille su più fronti alla partenza.
La gestione gomma, con particolare attenzione al degrado della mescola più morbida, sarà anche fondamentale soprattutto nelle prime fasi di gara; Carlos Sainz, l’unico nella top 5 a partire sulla C4 Soft, partirà con lo svantaggio di una strategia di gestione, ma avrà a disposizione un set di Medie nuove per la seconda – o finale – fase di gara. Al contrario Leclerc partirà su gomma Media, e avrà a disposizione solo Hard o Soft per il resto della gara – mentre McLaren, Red Bull e Mercedes, avranno a disposizione due set di Medie per ogni pilota.
Strategia e gestione gomma potrebbero decidere dunque le sorti del Gran Premio degli Stati Uniti – ma con un circuito come il COTA, con curve larghe e spaziose che offrono più traiettorie, più occasioni per sorpassare in pista, non è da escludere la possibilità di assistere a qualche battaglia in più rispetto al solito… o qualche imprevisto che potrebbe richiedere l’intervento della Safety Car, che come sempre ha il potere di sconvolgere la migliore delle strategie in corso d’opera, inducendo tanto all’azzardo quanto all’errore.
Tutto si deciderà – come sempre – in pista.
GRIGLIA DI PARTENZA PROVVISORIA
Autore: Sara Esposito