Hamilton non a suo agio con una W14 instabile nelle curve veloci

Paolo D’Alessandro
19 Mar, 2023

La pole position è stata una questione, come prevedibile, solo interna alla Red Bull. Il problema accusato da Max Verstappen ha spianato la strada a Sergio Perez, che è stato però minacciato da vicino da Charles Leclerc. Le penalità del monegasco regaleranno la prima fila a Fernando Alonso, qualificatosi terzo, davanti alle Mercedes di Russell ed Hamilton, alla Ferrari di Sainz e al suo compagno di squadra, Lance Stroll.

La pista di Jeddah ha visto le vetture ravvicinate nei tempi cronologici ma comportarsi in modo piuttosto diverso. La più completa è stata ovviamente la Red Bull, veloce in tutti i tratti di pista, mentre – escludendo Ferrari di cui abbiamo già discusso – la Aston Martin e la Mercedes hanno due comportamenti quasi opposti.

Alonso torna in prima fila con una Aston Martin che vola, ma non pensa alla vittoria (forse).

“Red Bull è di un altro pianeta adesso rispetto a noi, sarebbe folle pensare di batterli” ha detto Fernando Alonso subito dopo le qualifiche, provando ad ‘abbassare’ le aspettative in vista della gara di domani. Il passo gara visto nelle FP2 va incontro a questa sua dichiarazioni, con una RB19 che ha mostrato più potenziale ma pensare che un leone come Alonso non parta dalla seconda posizione con il sogno della vittoria, con una macchina si molto veloce – la Red Bull – ma con un Perez che sicuramente risulta più attaccabile di un Max Verstappen, faremmo peccato.

“Non siamo qui per fare secondi. Se un pilota come Fernando parte dalla prima fila, non va in gara per non provare a vincere.” ha infatti affermato il Team Principal Aston Martin, Mike Krack. La velocità alla AMR23 non manca di certo, confermando soprattutto la capacità di produrre tanto carico aerodinamico, non solo dal fondo ma anche dall’intero corpovettura. La vettura di Silverstone si è presentata qui con ala anteriore, posteriore e beam wing da più basso carico rispetto a quelle utilizzate del Bahrain. Il problema ancora evidente per la verdona è che negli allunghi paga distacchi importanti a causa dell’eccessivo drag rispetto alla RB19: il ritardo va dai 10 km/h ai 13 km/h pagando 1 decimo e mezzo nel primo e secondo allungo, 2 decimi invece nel rettilineo che porta all’ultima curva. Mentre nelle curve lente e nei tratti veloci in cui c’è da mostrare anche una certa agilità, come il mix di curve 6-7-8 e 22-23, si difende molto bene risultando anche più veloce.

Il punto di forza rimane la trazione, quasi imbattibile e superiore anche alla RB19, molto simile a quanto avveniva la passata stagione tra la RB19 e la F1-75 di cui questa Aston sembra riprendere molte caratteristiche. Fernando Alonso potrà contare dunque sulla sua bravura e cattiveria e su una vettura agile e veloce in curva, ma l’efficienza della Red Bull, e le miglior velocità anche di Mercedes e Ferrari, potrebbero creare qualche problema soprattutto se dovesse difendersi da tentativi di attacco a DRS aperto, che aumenterebbero questo deficit velocistico.

Fernando Alonso - Aston Martin AMR23 - Mercedes W14 - George Russell, Lewis Hamilton

Da migliorare c’è invece il passo in qualifica, su cui Alonso ancora pone l’attenzione. “In Q3 non miglioriamo tanto quanto gli altri e questo è un qualcosa su cui lavorare”. Lo spagnolo infatti in Q3 si è migliorato di soli 0.027 millesimi rispetto al Q2 così come Stroll che addirittura ha migliorato di soli 0.017. Sergio Perez per esempio si è migliorato di 0.370, Leclerc di 0.483, Russell di 0.275, anche Ocon di 0.177. Il vantaggio della AMR23 è troppo poco per poter poi ambire a lottare per la pole e questo è un qualcosa su cui sicuramente dovranno lavorare.

Hamilton non trova il feeling e Russell ottiene il massimo da una W14 povera di carico.

Purtroppo per il team di Toto Wolff la situazione non è cambiata con le caratteristiche di Jeddah, che più si sarebbero potuto sposare con la W14. In qualifica la macchina di Lewis Hamilton e George Russell ha confermato delle buone doti di velocità di punta – segno che comunque il lavoro invernale ha almeno risolto uno dei problemi cronici della W13 – ma il tutto non è bastato per essere anche solo una minaccia per chi è davanti. La Red Bull rimane chiaramente fuori portata, ma la W14, se comparata con le sue dirette rivali, mostra diversi deficit importanti. Rispetto all’Aston Martin gode di un vantaggio in resistenza all’avanzamento che però è il malus di una mancanza di carico che viene evidenziata con Russell più lento in quasi tutte le curve del circuito. Importante il deficit nei tratti di curva 16-17, 22-23-24 e curva 27 dove il vantaggio per Alonso rispetto a Russell, il migliore delle due Mercedes, è di 5-6 km/h.

George Russell - Mercedes W14

La Mercedes qui ha riproposto un’ala posteriore con soluzione simile a quella adottata la passata stagione, con la parte superiore del flap mobile che è stato ‘tagliato’ per ridurre il drag in un modo più economico, senza produrre una nuova specifica di ala posteriore. George Russell è stato grande interprete di questo circuito dove già l’anno scorso aveva fatto la differenza su Lewis Hamilton con la W13 – con il pluricampione del mondo eliminato addirittura in Q1. Il setup dei due Mercedes è leggermente diverso con Russell che predilige una configurazione leggermente più scarica al posteriore rispetto a Hamilton, facendo la differenza così sui vari allunghi, seppur di pochi chilometri orari. Molto bravo l’ex Williams ad imporsi nel primo settore facendo la differenza in curva 6-7-8 dove Lewis ha sofferto tutto il fine settimana. Lewis perde tre decimi solo nel primo settore. Le differenze di setup sono minime ma sicuramente c’è un motivo per questo ritardo. Forse le gomme non sono ancora alla giusta temperatura. Dovremo capire meglio.” ha commentato Toto Wolff dopo le qualifiche.

Lewis Hamilton - Mercedes W14

 

Gomme che poi entrano in temperatura e Hamilton, rispetto a George, riesce a passare nel tratto della 22-23-24 con 8 km/h di vantaggio sul compagno di squadra, riducendo un po’ il gap che lo separerà da lui a fine giro (quasi 4 decimi) ma non trovandosi proprio a suo agio con la W14 di quest’oggi, confermando la mancanza di feeling già evidenziata al Venerdì, nonostante le modifiche apportate durante la notte. “Essere davanti ad una Aston ed una Ferrari è più di quanto ci aspettassimo.” ha rivelato George Russell, sembrando quasi entusiasta della vettura guidata oggi, anche se i 6 decimi dalla pole rimangono tanti seppur il team inizia ad intravedere la luce, o almeno così sperano. “Non siamo ancora dove vorremmo essere, ma almeno sappiamo la strada da seguire per migliorare.” ha chiosato il Team Principal, Toto Wolff.

Autore: Paolo D’Alessandro
Co-Autore: Andrea Vergani

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