A Imola allungata la zona DRS per favorire i sorpassi
Il primo appuntamento europeo (Gran Premio di Formula 1 del made in Italy e dell’Emilia-Romagna) del 2021 è a casa nostra per cui voleranno anche le sempre impressionanti Frecce tricolori sull’Enzo e Dino Ferrari. Riflettendoci è qualcosa a cui un anno fa non avremmo mai potuto credere: due appuntamenti a Imola nel giro di sei mesi. Un paradosso doverla considerare una conseguenza in qualche modo positiva della pandemia.
Fatto sta che i team dopo l’esordio sulle sabbie mobili, in termini di prestazioni e non solo, sbarcano sul Santerno, un tracciato profondamente diverso e estremamente tecnico e su cui in un’altra epoca ricordiamo bene come i test fossero all’ordine del giorno.
Ci saranno due differenze sostanziali rispetto al 2020: la prima è che i team avranno le sessioni del venerdì a disposizione (ricorderete l’anno scorso la sola sessione del sabato per problemi logistici legati al back to back con Portimao), seppur ridotte a 60 minuti ciascuna.
La seconda e non meno importante è l’allungamento della zona DRS. Dopo le qualifiche del Gp di pochi mesi, Lewis Hamilton aveva esaltato la pista di Imola, sottolineando però una sua importante preoccupazione per la gara: ”Siamo in un bel posto qui in Italia e la pista è incredibile, così come le velocità con cui stiamo viaggiando su questo tracciato. È stata una vera sfida là fuori, mi sono divertito. La cosa spiacevole di questa pista è che è così bella da guidare, ma penso che domani vedremo una gara piuttosto noiosa”. Ed effettivamente sono stati effettuati poi solo 6 sorpassi.
Nel 2020 la zona DRS iniziava dalla partenza/arrivo del tracciato e si concludeva alla curva del Tamburello (curva 2).
Per questa stagione, la zona DRS di Imola partirà dall’ingresso della pit lane con la zona di rilevamento anticipata all’ingresso della prima Rivazza, vicino alla curva 17.
Due novità non da sottovalutare perché incideranno abbastanza sulle possibilità di sorpasso e le strategie.
Stando a quanto appreso, le simulazioni sarebbero molto positive con maggiori possibilità di prendere DRS grazie al Detection Point posizionato alla fine del rettilineo successivo alla variante alta e non dopo le due curve a 90° (Rivazza) che soprattutto con queste vetture moderne facevano perdere quei decimi importanti per attivare successivamente il DRS.
Le mescole rimarranno le stesse del 2020: C2/C3/C4 ma sappiamo che hanno una differente e più robusta costruzione del profilo – con particolare attenzione alle gomme anteriori.
Questo sta consentendo a Pirelli un sensibile abbassamento delle pressioni minime come già abbiamo visto in Bahrain. Due psi in meno all’anteriore, uno “solo” al posteriore per via di un minor irrigidimento della carcassa.
Mario Isola ha confermato di attendersi una sosta, sia per il tempo perso in pit lane che per le difficoltà di sorpasso; ricordiamo in proposito che a novembre Alfa Romeo fece ben 50 giri sulle C3 senza particolari problemi. L’allungamento della ‘DRS zone’ potrebbe rendere un pochino più incerta la strategia: uscire con maggior trazione dalla Rivazza e aprire presto l’ala mobile renderà le cose meno difficili, ma naturalmente molto dipenderà dai delta prestazionali tra gli pneumatici che Pirelli non si aspetta cosi differenti rispetto al Gp 2020.
Imola non è di per sé un circuito particolarmente stressante sotto questo aspetto, come invece lo era Sakhir; in più le temperature del weekend si prevedono intorno ai 15 gradi di massima, che possono significare una pista non molto oltre i 25 gradi se c’è il sole, condizione piuttosto fresca quindi. Attenzione poi alle possibilità di pioggia (debole) che esistono per la giornata di gara.
Autori: Giuliano Duchessa e Piergiuseppe Donadoni