Analisi dati Bahrain: Ferrari con un ritmo simile alla F1-75, Red Bull migliora di 8 decimi

Andrea Vergani
07/03/2023

Dopo i primi 57 giri in Bahrain abbiamo avuto i primi veri riscontri sui punti di forza, di debolezza e i delta tra i vari team che compongono la griglia 2023. Si è parlato molto dei passi avanti di Red Bull e Aston Martin nel corso del fine settimana ma esce anche dell’altro con un’analisi approfondita dei dati in uscita. Sia in qualifica che in gara, anche la Williams ha fatto degli ottimi passi in avanti, cosi come Alfa Romeo ha confermato il buon inizio di stagione dell’anno scorso. McLaren si è confermata invece sottotono mentre Alpine è il team che ha non espresso parte del potenziale in questo primo weekend stagionale.

Ferrari, la telemetria condanna la SF-23: stessi problemi visti pochi mesi fa

A parità di mescola nel primo stint, Charles Leclerc ha accusato un ritardo di 7 decimi al giro nei confronti di Max Verstappen. Cosi, dopo una manciata di giri, la vittoria del campione del mondo olandese non è stata più messa in discussione. Nella seconda fase di gara, seppur su strategie diverse, il gap tra Verstappen e Leclerc è rimasto sui sei decimi al giro.

Tolti i problemi di affidabilità riscontrati dopo pochissimi km, quello che preoccupa di più è che il comportamento della SF-23 è lo stesso viste post-direttiva sulla F1-75, seppur con caratteristiche completamente diverse: buona velocità sul giro secco al sabato, ma difficoltà nel passo gara a causa di una mancanza di grip a media e bassa velocità che induce una cattiva gestione delle coperture. Il confronto telemetrico tra alcuni giri veloci del primo e del secondo stint sembrano un copia e incolla delle ultime gare del 2022.

Analisi dati Bahrain Gp

Confronto telemetrico tra i giri veloci di Verstappen e di Leclerc nel primo (sopra) e secondo stint (sotto)

La bassa resistenza all’avanzamento della vettura di Maranello è evidente anche in gara con alto carburante, meno dipendente dalla Power Unit al contrario dell’anno scorso, ma quello che è ancora più evidente è la differenza di carico tra la Red Bull RB19 e la Ferrari. In qualifica, l’extra grip della gomma morbida riesce a nascondere alcune delle caratteristiche negative della SF-23 nei tratti a media e bassa velocità, ma come spesso accade, in gara i problemi diventano ben evidenti.
Nei recenti mesi, molte volte, Vasseur ha sottolineato che il mondiale durerà 23 gare e non andrà in una direzione o nell’altra dopo la gara in Bahrain” ma ricucire un gap così importante in poco tempo pare una sfida molto difficile, soprattutto considerando che non è stato ridotto neanche durante l’inverno. Le prossime due gare potranno darci più indizi sulle difficoltà della vettura di Maranello; solo li potremo avere un quadro certamente più chiaro.

Confrontando il passo della F1-75 e la SF-23 nei primi due stint delle rispettive gare in Bahrain si vede come Leclerc abbia tenuto un passo di soli pochi millesimi (3 per l’esattezza) migliore rispetto alla vecchia rossa. Un dato allarmante soprattutto se si considera che la Red Bull ha migliorato di oltre sette decimi rispetto ai primi due stint della passata stagione.

Analisi dati: Aston 2 decimi davanti a Mercedes, Alfa e Alpine non lontane dai top in Bahrain

Passando agli altri team, Aston Martin è stata chiaramente seconda forza in Bahrain. Dopo un primo stint ‘normale’ sulla C3, con difficoltà nell’accensione delle rosse, Alonso e Stroll hanno fatto vedere prestazioni molto buone nei due stint rimanenti: a fine gara lo spagnolo ha accusato un deficit di sette decimi al giro rispetto a Verstappen che, tuttavia, dopo il ritiro di Leclerc non ha più spinto. La AMR23 si è avvicinata moltissimo alle prestazioni della SF23, e senza il ritiro del monegasco la sua posizione sarebbe stata certamente a rischio con un ricongiungimento possibili negli ultimi giri.

Mercedes credeva di poter lottare con Aston Martin e Ferrari per l’ultima posizione del podio, ma le W14 hanno accusato un distacco di oltre due decimi dal team cliente, e quasi un secondo netto dagli acerrimi rivali della Red Bull. Chi si aspettava un passo avanti la domenica in stile 2022 dalle frecce nere è rimasto deluso, come Lewis Hamilton ha dichiarato: “Siamo molto lontani. C’era una Ferrari che ci sarebbe stata davanti, quindi saremmo stati sesti, il podio non era affatto vicino”.

Analisi dati Bahrain Gp

Helmut Marko ha dichiarato che “il ritiro di Leclerc ci ha permesso di non spingere al limite nella seconda parte di gara”, ed è effettivamente cosi visto che a Max Verstappen è stato comunicato di rallentare il passo di sette decimi al giro. Nei primi due stint Aston Martin ha pagato 1 secondo da Verstappen, un gap comunque eccessivo rispetto al potenziale della AMR23, e Mercedes un decimo più del proprio team cliente!

Più indietro troviamo l’Alfa Romeo: la scuderia svizzera ha conquistato quattro punti grazie a Valtteri Bottas, mentre un sottotono Guanyu Zhou è finito lontano dalla zona punti. La C43 non aveva fatto vedere un gran passo in qualifica, migliorando di poco più di un decimo il giro dell’anno scorso, ma in gara Bottas ha girato a 2 decimi dalle Mercedes di Lewis Hamilton e George Russell e a 1.3 s da Max Verstappen, rispetto agli 1.7 s accusati l’anno scorso nei confronti di Charles Leclerc.

Analisi dati Bahrain Gp

Nonostante fosse scattato dall’ultima casella, Pierre Gasly è riuscito ad arrivare solo un secondo dietro Valtteri Bottas; nonostante il weekend piuttosto negativo da parte del team francese, prima in qualifica con lo stesso Gasly e poi in gara con un disattento Esteban Ocon in partenza, la vettura progettata ad Enstone ha fatto vedere delle buone cose, seppur mascherate dai problemi avuti. Se riusciranno a non commettere errori il sabato e in gara, potremmo vederli molto vicini ai primi quattro.

Alexander Albon ha iniziato alla grande la stagione terminando decimo, riuscendo grazie al vantaggio in velocità massima e ai problemi di surriscaldamento degli pneumatici sulla AT04, a tenere dietro un buon Yuki Tsunoda. Tuttavia per giocarsi le posizioni che portano punti, sia la FW45 che la monoposto di Faenza dovranno fare passi avanti. In termini di passo la Haas è stata la peggiore in Bahrain, a due decimi dalla modesta Williams: già prima che si spegnessero i semafori, Gunther Steiner aveva anticipato che la gara sarebbe stata difficile per Hulkenberg e Magnussen e così si è rivelata. Non valutabile invece il passo della McLaren: Norris ha effettuato un totale di sei soste durante il Gran Premio a causa di una perdita pressione nella Power Unit che costringeva l’inglese a fermarsi ogni 10-11 giri per ricaricare l’aria compressa. Tuttavia, Andrea Stella crede che il passo fosse “sufficiente per ottenere punti senza i problemi di affidabilità”. La MCL60 di Piastri si è invece fermata a causa di un problema elettrico.

Autore: Andrea Vergani

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