Max Verstappen si è aggiudicato il primo Gran Premio stagionale, proprio come l’anno scorso dominando in Bahrain. Se nel 2023 l’olandese aveva concluso la gara 38 secondi davanti a Fernando Alonso, con un vantaggio superiore ai 7 decimi al giro, sabato il gap è stato ridotto a 25 secondi da Carlos Sainz, che ha girato a poco più di 4 decimi dal tre volte campione del mondo. Le variabili sono moltissime sia sul lato Red Bull, con una gestione importante della gara, ma anche da parte dei rivali: nel primo stint Sainz ha dovuto combattere con altre vetture e non ha potuto mostrare il suo vero passo, Leclerc ha sofferto l’ampiamente discusso problema al freno che è costata una probabile seconda posizione, e Mercedes ha perso tempo a causa di un problema di surriscaldamento della Power Unit di Brixworth. L’analisi dati del GP del Bahrain ha lasciato molti punti di domanda sulle prestazioni a 360° di piloti e vetture per cui bisognerà attendere Jeddah e gli appuntamenti successivi, ma ha dato risposte ad altri dubbi.
Analisi dati, GP Bahrain: Haas migliora di quasi tre secondi, Red Bull ha sei decimi sui rivali
Rispetto a dodici mesi fa, l’utilizzo delle ‘nuove’ gomme Pirelli introdotte a Silverstone, ha contribuito a migliorare le prestazioni delle vetture di circa quattro decimi al giro. Tenendo questo dato in mente, è curioso che tra le squadre che hanno migliorato di più rispetto alla prima gara del 2023 ci sia Haas, con un passo avanti di quasi tre secondi mostrando il buon lavoro svolto dal team di Ayao Komatsu nei test prestagionali, e poi Ferrari, McLaren, Mercedes e Red Bull. Il miglioramento degli uomini di Milton Keynes ha permesso di mantenere il dominio, almeno nel corso del primo fine settimana stagionale, con un’immagine molto simile all’ultimo anno e mezzo; se vogliamo trovare una differenza con l’anno scorso, la RB20 si adatta meglio alle caratteristiche del tracciato bahreinita vista l’estrema competitività a bassa velocità. A Jeddah, dove Ferrari e McLaren dovrebbero fare passi avanti se quello mostrato questo fine settimana è veritiero, ci sarà la possibilità di vedere le vetture sotto un’altra prospettiva.
Parlando di distacchi in termini di passo si può dividere la gara in due parti: nei primi due stint Max Verstappen ha spinto e il degrado, seppur minimo, lo dimostra, mentre negli ultimi venti giri il fenomeno olandese si è permesso di allungare solo leggermente sul compagno di squadra e Carlos Sainz dopo aver fatto segnare il giro veloce. Nei primi due stint il distacco di Max è di mezzo secondo sul compagno di squadra, sei decimi sulla Ferrari di Sainz, nove decimi su Russell e Mercedes, e addirittura un secondo netto sulla McLaren di Lando Norris: numeri che spaventano gli avversari, e confermano un andamento in linea con l’inizio del 2023 e una Red Bull, con Verstappen, molto in forma; al contrario del 2023 però, i primi inseguitori hanno imboccato una strada che ha fornito loro una piattaforma di base più stabile e che consentirà una maggiore facilità nello sviluppare le proprie monoposto nel corso della stagione. Stupisce che la principale perdita di Ferrari sia nel settore centrale, dove venerdì Leclerc era riuscito a fare due decimi meglio della RB20 numero 1; dall’altra parte Mercedes perde molto nella sezione più tecnica del tracciato, mentre McLaren eguaglia Ferrari nel secondo tratto anche grazie ad un assetto più carico, perdendo però nel primo e nel terzo a causa di un eccessivo drag.
Solamente Sauber ha guadagnato rispetto a Red Bull tra la Qualifica e la Gara, con una C44 che è andata molto in difficoltà a basso carburante, e ciò mette in prospettiva quanto la RB20 sia dominante con il pieno di carburante. Nel corso di tutti i 57 giri, con la gestione nell’ultimo stint, i distacchi scendono: Perez +0.385s, Sainz +0.449s, Hamilton +0.759s, Norris +0.813s, poi alcuni decimi separano l’Aston Martin dal trio di inseguitori. Come nei test, l’AMR24 ha sofferto con tanto carburante mostrandosi una delle vetture che perde di più dalla Qualifica alla Gara rispetto a Red Bull, un trend inverso rispetto all’inizio dell’anno scorso quando Alonso la domenica spesso si mostrava più vicino a Verstappen rispetto al sabato. La sorpresa più grande è, come per le Qualifiche, Nico Hulkenberg: con un passo di pochi millesimi più lento di quello di Alonso, e la consapevolezza che senza l’incidente al primo giro in curva uno il tedesco avrebbe lottato per la zona punti per la felicità del nuovo Team Principal della Haas. “Non abbiamo il miglior degrado, ma almeno a centrocampo possiamo lottare per i punti”. In ordine Racing Bulls, Sauber e Williams si trovano in una forbice di due decimi, a circa sette decimi da Aston Martin, e infine Alpine chiude lo schieramento con un ritardo di due secondi da Red Bull, nonostante un miglioramento di otto decimi rispetto al 2023 secondo quanto raccolto dall’analisi dati del GP del Bahrain.
Analisi Dati, GP Bahrain: Ferrari la migliore nei pit stop, a Jeddah avremo altre risposte
Dopo alcune stagioni in netto miglioramento partendo da un 2022 con buoni alti ma diversi bassi, Ferrari si è arresa solo a Red Bull come media pit stop l’anno scorso mostrandosi molto costante e commettendo pochi errori, e ai box la nuova stagione è iniziata nel migliore dei modi dopo anni di critiche e prese in giro spesso ingiustificate: i due pit stop più veloci appartengono agli uomini di Maranello, con una media di 2.37s nelle quattro soste. La più vicina è proprio Red Bull, a 2.57s di media, seguita da Racing Bulls e poi il vuoto; Stake Sauber ha iniziato bene con Zhou, ma due malfunzionamenti nelle soste di Bottas hanno fatto perdere tempo al finlandese. In progressione anche da questo punto di vista la Haas, mentre i bocciati sono Alpine con tre pit stop oltre i tre secondi.
Il Gran Premio del Bahrain ha dato i primi riscontri su una pista piuttosto particolare, composta da diversi rettilinei lunghi e curve a bassa velocità, zone in cui la Red Bull RB20; il distacco di 4/6 decimi rispetto ai primi inseguitori sicuramente non sarà azzerato nel giro di una settimana, e con alta probabilità neanche in qualche mese, ma Jeddah potrebbe consegnare riscontri diversi in una pista più ad alta velocità dove McLaren e Ferrari potrebbero esprimersi meglio, in particolare sfruttando un fine settimana pulito per la SF24 di Leclerc, che in Bahrain aveva il potenziale per chiudere a 3 decimi al giro da Verstappen. Ad ogni modo da venerdì sarà disponibile un’immagine più completa delle prestazioni delle nuove vetture, nonostante ci sia la consapevolezza che battere Verstappen e Red Bull in pista sarà una sfida quasi impossibile.
Autore: Andrea Vergani