Red Bull fa 7 su 7 al Montmelò, il dominio di Max Verstappen e del team di Milton Keynes non mostra cali e la RB19 si avvicina a record di vetture storiche come la F2002 e la MP4/4, mentre a diversi decimi di distanza Mercedes ha mostrato un buon progresso in un circuito amico della W14 (come lo fu per la W13 un anno fa). L’analisi dati in Spagna mostra Ferrari e Aston in difficoltà, mentre Alpine conferma la sua posizione e pareggia le prestazioni di Aston Martin.
Hamilton e Russell si erano trovati a loro agio anche nel 2022 su questa pista, un tracciato che esalta le caratteristiche della W14: una vettura efficiente, nel pacchetto da alto carico e se non si usa come metro la inarrivabile RB19, e molto buona nelle curve a media ed alta velocità. Senza l’errore in Q3 di Hamilton, l’inglese sarebbe partito in prima fila, davanti a Sainz: la prima fila in qualifica ha nascosto quella che è stata la peggior SF23 stagionale sul giro secco, anche se c’è da notare la mancanza di Leclerc che solitamente è un passo in avanti a Sainz il sabato.
Analisi dati Spagna: Ferrari conferma i dubbi sul concetto, Mercedes migliora di 2 decimi
La Ferrari SF23 aveva subito un gap così grande solamente in occasione del sabato del Gp d’Australia; anche in quel caso la qualifica di Leclerc non era andata secondo i piani ma c’era potenziale per la prima fila. Dall’altra parte, in Spagna la vettura ha confermato tutti i dubbi espressi prima del fine settimana: con l’eliminazione della chicane lenta, le curve da percorrere a velocità maggiori di 130 km/h sono aumentate, e lì la SF23 ha pagato la maggior parte del tempo perso. La RB19 è bilanciata, dispone di tanto carico – in questo caso ancora di più grazie all’ala posteriore da alto carico, un lusso che a Maranello non si possono permettere viste le debolezze dell’anteriore – e la differenza tra le due vetture è stata di quasi 5 km/h nelle curve a media e alta velocità.
In gara Sainz ha retto, se cosi si può dire, l’ottimo passo delle Mercedes solamente nel primo stint sulle soft, stint in cui comunque Hamilton è stato 3 decimi più veloce, per poi soffrire tanto sulle mescole più dure, confermando anche qui un comportamento già visto prima dell’introduzione degli aggiornamenti. Mercedes si attendeva un miglioramento di circa 3 decimi al giro con il nuovo pacchetto, e tra Miami e Barcellona sembra sia questo il tempo recuperato alla Red Bull: a parità di mescola, nell’ultimo stint Hamilton era 4 decimi più lento di Verstappen. Sarà importante certificare questo gap in Canada e nelle gare seguenti, e fare in modo che il Gp di Spagna non sia un’eccezione come la è stata nel 2022.
Il fine settimana di Aston Martin era iniziato bene al venerdì, con Alonso e Stroll a pochi decimi dalle Red Bull sul giro secco e dei buoni segnali nei pochi giri di simulazione gara. Dopo un giro in Qualifica, però, l’eroe di casa ha danneggiato il fondo e sacrificando una possibile prima o seconda fila; in gara la AMR23 ha sofferto negli stint con la C3, una situazione già vista in Bahrain, perdendo quasi sei decimi da Mercedes. Gli strateghi hanno deciso di montare un altro treno di soft nel secondo stint, per poi montare le gomme dure nell’ultimo stint dove Alonso ha pareggiato i tempi di Sainz: nel complesso la vettura di Silverstone ha pagato 9 decimi al giro dal leader, un distacco mai visto finora in stagione.
Il resto del gruppo è molto compatto, con quattro costruttori distanziati da poco più di un decimo nel passo gara: in ordine sono Aston Martin, Alpha Tauri, Alpine, Alfa Romeo. Dopo gli aggiornamenti la AT04 sembra aver trovato una marcia in più, con due buone prestazioni a Monaco e Barcellona, pur tenendo in considerazione che sono due piste che dovevano essere positive per la squadra di Faenza. La gara di domenica ha riconfermato un difetto presente dalla primissima gara, quando Tsunoda non era riuscito a sorpassare Albon e aveva perso la decima posizione: la monoposto faentina soffre tantissimo in rettilineo, e il giapponese non è riuscito ad attaccare Ocon e ha fatto molta fatica a difendersi da Zhou, poi ricevendo una penalità molto discussa. Alpine e Alfa Romeo hanno mostrato un passo simile, e Ocon, Zhou e Gasly hanno occupato le ultime posizioni della zona punti.
Bottas ha rivelato che la sua vettura ha “riscontrato danni al fondo (…) e questo ci è costato una grossa fetta di prestazione” impedendo al finlandese di poter lottare per i punti, dopo una qualifica altrettanto deludente. Haas si conferma una ‘copia’ della SF23, riflettendo molte delle caratteristiche della vettura di Maranello: sabato Hulkenberg è riuscito a portare la sua VF23 in Qualifica grazie a una bella prestazione, per poi soffrire tantissimo la domenica quando avere una vettura stabile e prevedibile è essenziale. A fare compagnia alla scuderia americana c’è McLaren, terza in griglia con Norris per poi occupare il ruolo di ottava forza nei 66 giri della domenica in un tracciato che si addice abbastanza alla MCL60.
Nessuno si avvicina al livello della Williams: sabato abbiamo potuto ammirare la semplicità del fondo della vettura della storica squadra inglese, e in un circuito in cui il carico aerodinamico è richiesto più di ogni altra cosa, anche la FW45 è rimasta vittima del circuito catalano. P18 e P20 in Qualifica, P16 e P20 in Gara a due secondi dal passo di Max Verstappen, ma soprattutto a più di tre decimi dai rivali più vicini. Dopo anni di fatiche finanziare, il momento di difficoltà del team creato da Frank Williams pare solamente allontanarsi dalla luce in fondo al tunnel, vista solo in pochi istanti nell’ultimo decennio.
Autore: Andrea Vergani