Analisi FP2 top team: Mercedes alza la Power Unit, Ferrari e Red Bull ancora no

Paolo D’Alessandro
29/02/2024

La prima giornata di prove libere in Bahrain si è conclusa con una doppietta Mercedes che ha mostrato una W15 in forma soprattutto sul giro secco ma anche sul passo gara, specialmente con Lewis Hamilon. Il suo compagno di squadra, George Russell ha dovuto lavorare di più sul setup per trovare il feeling con la sua monoposto. La Red Bull è parsa essere il riferimento soprattutto nei long run, dove si è vista però anche una McLaren piuttosto competitiva e capace di tenere un ritmo costante, cosa che non è riuscita molto all’Aston Martin. La Ferrari ha confermato le sensazioni dei test, con ancora del potenziale in tasca soprattutto a livello di Power Unit.

Ferrari e Red Bull tengono ancora a riposo le Power Unit e non scoprono le carte

Chi si è tenuto qualcosa di più nel taschino sono senza dubbio le scuderia di Maranello e quella di Milton Keynes. La RB20 si è confermata una vettura equilibrata tra i vari tratti di pista. La monoposto disegnata da Adrian Newey e Pierre Waché ha mostrato il solito carico efficiente con un miglioramento nelle curve lente e la solita velocità sul rettilineo, anche se ha sofferto più del dovuto il vento presente quest’oggi in Bahrain. Nel passo gara Max Verstappen ha mostrato una costanza ad alto livello che lo mette in cima alla lista dei favoriti per il Gran Premio di sabato. Il vantaggio ammonterebbe attorno ai tre decimi al giro di passo sui rivali più vicini: Ferrari e Mercedes. La W15 ha fatto un importante passo in avanti rispetto ai test, mostrando che potrebbe insidiare Ferrari nel ruolo di seconda forza. La SF-24 invece ha confermato le buone doti di guidabilità e costanza nei long run, con qualche limite nel giro secco.

La nuova piattaforma infatti pecca ancora un po’ nelle curve a stretto raggio e in nelle curve lente fa ancora un po’ di fatica. Il potenziale da estrarre dalla SF-24 è però ancora molto, soprattutto a livello di Power Unit che non è mai stata alzata, in nessun momento della giornata. Importante anche la differenza di mappatura (potenza) rispetto ai long run percorsi durante i test, dove l’unità motrice era stata utilizzata in maniera molto più spinta e vicina a quanto vedremo il prossimo sabato. Quest’oggi non c’era la necessità, dopo i dati raccolti e considerando che l’attuale power unit dovrà durare molti più chilometri di quella utilizzata la scorsa settimana. Similarmente ai test, Carlos Sainz e Charles Leclerc stanno usando un assetto leggermente diverso, con il monegasco che ha un livello di carico aerodinamico leggermente inferiore rispetto allo spagnolo. Nei long run la Red Bull ha fatto registrare le migliori simulazioni, mentre la Ferrari ha confermato la costanza e la gestione gomma positiva nei long run.

Mercedes un passo avanti rispetto ai test, McLaren e Aston Martin – a modo loro – si confermano

Tre delle quattro squadre motorizzate con le Power Unit di Brixworth sono apparse in buona forma quest’oggi, anche se le risposte date dalla pista sono leggermente diverse. L’unità Mercedes è quella che – rispetto a Ferrari e Red Bull Powertrains – ha mostrato un po’ di più il suo potenziale, con mappature leggermente più spinte sia con la casa madre, che in casa Aston Martin. La W15 ha potuto fare doppietta nelle seconde prove libere sfruttando un piccolo vantaggio di cavalli, ricordandosi che 10 CV in Bahrain valgono 3 decimi. La vettura guidata da Hamilton e Russel ha fatto comunque un ottima figura, centrando la giusta finestra di utilizzo nelle prove con alto carico di carburante. George Russell ha iniziato il pomeriggio con un assetto fin troppo basso, che dava problemi di bottoming, avvicinandosi poi a quello di Lewis Hamilton che a fine giornata era moderatamente soddisfatto.

La W15 ha mostrato buoni doti nelle curve lente, a livello di Red Bull e meglio della Ferrari, pagando invece dalle due squadre nel curve veloci. La McLaren MCL38 sembra condividere molte delle caratteristiche con la vettura della passata stagione, eccellendo nei tratti veloci di pista ma accusando ancora nel lento e in rettilineo. Tuttavia, la gestione gomme della MCL38 è sembrata molto buona, con dei long run positivi per Lando Norris e Oscar Piastri. Il duo papaya ha mostrato buon ritmo e costanza, con tempi non troppo lontani da quelli di Ferrari e Mercedes. L’Aston Martin si sta confermando per ora una vettura veloce nel giro singolo, aiutata anch’essa da una mappatura più spinta rispetto a Red Bull e Ferrari, ma che accusa un po’ più di degrado sul passo gara.

Autori: Paolo D’Alessandro, Piergiuseppe Donadoni & Giuliano Duchessa

 

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