Analisi GP Jeddah: Ferrari poteva osare di più. Bearman si presenta per il 2025

Paolo D’Alessandro
10 Mar, 2024

Non importa ciò che succede ai piani alti della Red Bull, sulla terra ferma, in pista, Max Verstappen fa quello che vuole con la RB20. L’olandese ha mostrato un vantaggio significativo su Perez anche a Jeddah, nonostante un layout congeniale al messicano in termini di stile di guida. Le curve dove l’olandese può fare la differenza non erano molte, forse un paio, ma sul passo il campione del mondo ha mostrato punte di 6/7 decimi di gap a parità di strategia. Una cattiva notizia per gli altri, peggio di un anno fa, quando fu messo più in difficoltà nel riuscire a tornare sotto al compagno. La Ferrari si è confermata seconda forza, ma con un gap da chiudere sulla Red Bull che la SF-24 ha dimezzato, ma non annullato.

Se non si poteva battere Verstappen, Leclerc poteva battere Perez con una ala più scarica?

Abbiamo visto che il ferrarista ha provato a resistere almeno ad una Red Bull sin dal via e vedere cosa potesse fare alle spalle di Verstappen sperimentandone la scia. Operazione durata solo 4 giri, finché Perez ha colpito nel punto più debole della Ferrari a Jeddah cioè il primo rettilineo. Leclerc non poteva resistere ad una differenza di 25 km/h nel sorpasso, ciononostante ha provato a restare in zona DRS ma il contro sorpasso era fuori discussione. Nello stesso punto al giro dopo la SF-24 – in una configurazione più carica della concorrenza diretta – era solo 12 km/h migliore, rendendo impossibile un contrattacco. Anche Oliver Bearman, nonostante fosse l’unico con gomme morbide nel primo stint e una gestione da veterano al via, ha avuto le sue preoccupazioni. Le auto intorno avevano meno resistenza in rettilineo a DRS chiuso e più efficienza ad ala mobile aperta. Per questo si ha la sensazione che una parte del potenziale della vettura sia andato sprecato.

FerrariVasseur aveva detto “non dobbiamo aver paura di fare scelte coraggiose se possono darci un potenziale vantaggio”. Ecco, non mi è chiaro se la scelta della Ferrari sia sta coraggiosa o prudente. Di certo avrebbe aiutato a capirlo raccogliere maggiori dati in prove libere con almeno un run in configurazione scarica. Qualcosa che ha ricordato l’approccio fatto a Miami e sulla stessa Jeddah nel 2022, tuttavia abbastanza comprensibile senza grandi dati a disposizione.

La prestazione finale delle Ferrari agevola il pensiero che si sia rimasti sempre troppo cauti, guardando la curva di degrado totalmente piatta sul circuito arabo. I piloti di Maranello avrebbero potuto fare altri 10 giri a ritmo sostenuto mentre una Red Bull senza pressioni aveva cominciato il suo leggero calo in una finestra ragionevole di utilizzo.

Non sembra un caso che Leclerc abbia lamentato problemi di scarsa temperatura degli pneumatici sin dalla qualifica, poi nei primi giri di utilizzo in gara o in ripartenza da SC. Ha parlato anche di una impostazione specifica di assetto che gli dava fastidio in alcuni tratti. E’ possibile che una configurazione meno carica potesse aiutare ad aprire opzioni diverse, specialmente in termini di rigidezza e innesco temperature delle gomme posteriori, liberando prima l’utilizzo dell’ibrido grazie a una curva più importante nel settore ad alta velocità. Il fatto che sia stata scartata denota alcuni incubi che andrebbero definitamente scacciati, fidandosi maggiormente dell’alto carico generato dalla SF-24.

Ollie Bearman stella della serata, come Verstappen

Carlos Sainz ha sorprendentemente guardato la gara sul monitor nel garage con gli ingegneri anziché sul letto dell’ospedale, dopo che una improvvisa appendicite ce lo ha spedito d’urgenza togliendolo dal weekend ci gara venerdì mattina. Il pilota di riserva in quel momento a Jeddah era il diciottenne Oliver Bearman, il quale é stato chiamato in auto appena due ore prima delle terze prove libere.

Ferrari

Ferrari non poteva chiedere di meglio al proprio ragazzino, trattato con grande cura da Riccardo Adami, a cui peraltro andrebbe fatto un plauso per la serenità trasmessagli. L’inglese era il più giovane esordiente su una Ferrari di F1 ed ha avuto un weekend perfetto, nessuna sbavatura e nervi saldi. La velocità non era in discussione visto quanto ha sempre mostrato in fabbrica al simulatore. Il problema era l’adattamento senza importanti test in pista con la SF-24. Tuttavia le ‘procedure’ erano state rinfrescate adeguatamente con la F1-75 a Barcellona ma ha impressionato la freddezza e la tranquillità, anche con la gestione dell’ibrido nelle fasi calde.

Un pizzico di fortuna non guasta mai, se fosse capitato con la SF-23 di questi tempi non sarebbe andata così. In più la strategia avversaria di allungare Hamilton e Norris sotto SC non poteva pagare con zero degrado sulle gomme più dure. Bearman è arrivato davanti una McLaren e una Mercedes – così come ha fatto Leclerc – il che è stato semplicemente perfetto per il campionato costruttori, se c’era qualche incertezza dovrebbe essere svanita, Haas farebbe bene a prepararlo con attenzione per un sedile 2025.

Dopo Loic Serra, un altro uomo Mercedes verso la Ferrari: Jerome d’Ambrosio non sarà il successore di Toto Wolff

Jerome d’Ambrosio è attualmente “Driver Development Director” quindi responsabile dei giovani piloti del team di Brackley. Dopo l’esperienza in Formula E come team principal di Venturi è stato accostato diverse volte persino al ruolo di successore di Toto Wolff o – nel caso di una presenza minore alle gare del boss austriaco – come race director. “Penso che sia con noi in questo momento. E la situazione è più per ragioni personali che sta valutando le opzioni su cosa fare. E penso che sia qualcosa di cui dovrebbe parlare con noi. Ma è tutto ok e vedremo dove andrà a finire” il commento del TP Mercedes

Nelle ultime ore abbiamo appreso che d’Ambrosio avesse già deciso a fine 2023 di tornare con la famiglia nell’Europa continentale separandosi da Mercedes. Attualmente ciò che accadrà e che l’ex pilota belga della Lotus sta ancora lavorando in fabbrica a Brackley fino a nuovo ordine, ciononostante lascerà l’Inghilterra a fine stagione per assumere in un secondo momento il ruolo di direttore dell’academy Ferrari, attualmente occupato da Jock Clear. L’esperto tecnico inglese a sua volta cederà quel delicato quanto impegnativo ruolo ma non lascerà la Ferrari, sarà impiegato più attivamente nelle attività di F1, anche in fabbrica.

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