Dopo quindici vittorie consecutive in stagione, sedici se si considera Abu Dhabi della scorsa stagione, Red Bull arriva al Gp del Giappone con qualcosa da dimostrare: le direttive tecniche inasprite hanno veramente intaccato così tanto il dominio della RB19? Il team nega, ma il dubbio rimane anche tra gli addetti ai lavori. Troveremo le prime vere risposte in uno dei circuiti che si adatta meglio alle caratteristiche della vettura di Adrian Newey e su cui ci si aspetterebbe l’ennesimo dominio targato Max Verstappen. Nel frattempo la novità del venerdì sarà una prova in vista del 2024 da parte di Pirelli, che fornirà a ciascun pilota due treni aggiuntivi di pneumatici di mescola C2 di nuova specifica da provare nelle due libere del venerdì per raccogliere dati in vista della prossima stagione. Più tardi in stagione verrà provato il ‘compound’ C4 in Messico sempre in vista del 2024.
Ferrari giunge in Giappone avendo festeggiato la prima vittoria stagionale, e in maniera più rilevante la prima vittoria post-TD39 su un circuito dove anche l’anno scorso la Rossa aveva lottato per la vittoria, sfuggita solamente a causa delle mancate penalità a Sergio Perez. Il tracciato di Suzuka è uno dei più tosti sulla carta per la SF-23: i passi avanti nella comprensione della vettura, e l’aiuto del nuovo fondo che verrà introdotto questo fine settimana, dovranno rivelarsi molto utili. Dall’altra parte sia Mercedes che McLaren trovano un circuito piuttosto favorevole alle caratteristiche delle loro monoposto, già molto competitive a Singapore. Aston Martin rimane sempre più un’incognita, poco competitiva sia a Monza che la scorsa settimana dopo un’ottima prestazione a Zandvoort.
Gp Giappone: Ferrari cerca la conferma sui passi in avanti, obiettivo avvicinarsi a Mercedes e McLaren
Lo storico tracciato nipponico offre una varietà di curve a bassa, media e alta velocità: il tornante del settore centrale e la famosa ultima chicane si percorreranno sotto i 100 km/h, tra il primo e il secondo settore troveremo anche diverse curve a media velocità, mentre i tratti più veloci del circuito sono divisi tra le esse e la prima di Degner, ma anche la nota 130R. La somiglianza con Silverstone è evidente, e in Gran Bretagna è stato il solito Max Verstappen a vincere davanti alla miglior MCL60 stagionale con Norris e la W14 di Lewis Hamilton. La SF-23 si difese e, nonostante il nono e decimo posto al traguardo, lottò nel ritmo con Mercedes. Dopo sei gare di sviluppi, comprensione delle vetture e direttive tecniche sarà possibile trarre delle conclusioni sull’evoluzione delle squadre negli ultimi tre mesi.
Il tema d’interesse del fine settimana sarà, come anticipato, capire se e quanto la modifica della TD18 e TD39 ha intaccato il dominio della Red Bull e Max Verstappen: nell’ultimo stint del Gran Premio a Singapore, a parità di mescola con le Mercedes di Hamilton e Russell, il campione olandese ha accusato un ritardo di 6 decimi al giro dalla W14 numero 44, ma per la maggior parte dei giri non spingeva al massimo, e ha mostrato un passo positivo negli ultimi quattro giri mentre inseguiva la Ferrari di Charles Leclerc. Singapore è sempre stato un territorio di caccia difficile per macchine dominanti, come la W10 (2019) e la W06 (2015), e i diversi problemi di assetto nel corso del fine settimana suggeriscono che i problemi sono nati dalla preparazione del fine settimana.
Più indietro l’Aston Martin insegue certezze disperse. L’AMR23 continua a soffrire in curve a media e alta velocità dove prima degli aggiornamenti in Canada era l’unica che riusciva ad avvicinarsi alle prestazioni della Red Bull: in Giappone capiremo di più a riguardo e, anche in questo caso, sarà utile il confronto con Silverstone dove Aston aveva sofferto molto. La AMR23 sarà equipaggiata con degli aggiornamenti mentre Mercedes porterà qualche aggiornamento ad Austin. Parlando di Williams, la FW45 potrebbe fare molto bene a Suzuka, un tracciato dove in parte conta l’efficienza, ma con una scarsa presenza di curve lente dove la vettura di Albon e Sargeant fa più fatica mentre sono privilegiati i curvoni visti a Silverstone e Zandvoort, e insieme all’Alpine – potenza e gestione dell’ERS permettendo – potrebbe insidiare le ultime posizioni della zona punti in caso di problemi per i primi cinque. Vetture come Alfa Romeo possono essere penalizzate per la scarsa efficienza, ma tanto per la C43 che per l’AlphaTauri AT04 si dovrà attendere di scoprire i frutti dei cospicui aggiornamenti introdotti a Singapore. Le modifiche aerodinamiche daranno risposte migliori a Suzuka.
Sarà importante riuscire a gestire gli pneumatici, che saranno stressati con forti carichi laterali e verticali, nel corso del singolo giro e in maniera più significativa nel corso della gara; anche l’asfalto abrasivo ha una forte influenza sul fine settimana, ed è per questo che Pirelli ha scelto di portare in pista le mescole C1, C2 e C3, proprio come a Silverstone. Il meteo prevede delle possibilità di pioggia il venerdì, possibilmente a rovinare i piani della Pirelli per quanto riguarda le prove per il 2024, mentre sabato e domenica dovrebbero essere delle giornate asciutte e per di più con temperature piuttosto elevate vicine ai 30°C. La strategia vincente nell’ultimo Gp del Giappone asciutto (quello del 2019) è stata una gara a due soste, utilizzando le due mescole più morbide portate da Pirelli.
Aggiornamenti Gp Giappone: Ferrari introduce l’ultimo fondo nuovo del 2023, Piastri (in McLaren fino al 2026) riceve gli aggiornamenti di Singapore
Le ultime prestazioni positive in casa Ferrari, su due circuiti favorevoli per la SF23, hanno confermato passi in avanti fatti grazie allo studio di fine settimana negativi come quello di Zandvoort, ed è arrivato il via libera per l’introduzione di un nuovo fondo – l’ultimo grande aggiornamento della stagione per il cavallino – in programma da diverse settimane. In Giappone tornano curvoni a media e alta velocità ad ampio raggio, una ricetta che spesso non è andata giù alla Rossa di quest’anno a causa dei diversi problemi di instabilità a centro curva con cui gli ingegneri non hanno fatto i conti nel corso degli ultimi due appuntamenti.
Alla vigilia del Gp del Giappone è stato annunciato il rinnovo di contratto di Oscar Piastri: il debuttante della McLaren rimarrà a Woking fino al 2026, e quest’anno ha più volte fatto vedere segnali di crescita incoraggianti, specialmente a partire dai mesi estivi. All’australiano spesso è mancata la capacità di mettere tutto insieme nell’ultimo giro di Qualifica, ma il potenziale c’è e il passo gara piuttosto vicino a quello di Lando Norris ne è la prova. Il numero 81 potrà disporre del grande pacchetto di aggiornamenti apportato sulla monoposto del compagno settimana scorsa, sempre alla ricerca del primo podio in carriera dopo quello ottenuto nella Sprint Race in Belgio.
Autore: Andrea Vergani