Aramco potrebbe rilevare Aston Martin, obiettivi Verstappen e Newey

Giuliano Duchessa
19 Mar, 2024

Da diverso tempo nel paddock circolano voci circa la volontà all’azienda petrolifera dell’Arabia Saudita di acquisizioni in Formula 1. A novembre Lawrence Stroll ha venduto per la prima volta una quota di minoranza nel team Aston Martin di Formula 1 alla società di private equity statunitense Arctos Partners. Non è chiaro se quello fosse un primo segnale di possibile disimpegno. Aramco peraltro è già fortemente impegnata come partner globale nel business della Formula 1 sin dal 2020, un momento critico per via della pandemia, nel quale alcune speculazioni riportarono Aramco in corsa per rilevare la F1 da Liberty Media. Cosa che non avvenne e che ha premiato la società americana oltre che i team, visto che attualmente la valorizzazione della Formula 1 è triplicata. Ciononostante la stessa compagnia Saudita è diventata in inverno il nuovo title sponsor del team verde, rafforzando un impegno più diretto a lungo termine, sia in termini di presenza mediatica che di sviluppo tecnologico in vista dei carburanti 100% sostenibili, richiesti dalle regole Power Unit 2026.

A Jeddah è apparso chiaro che l’interesse dei sauditi verso un impegno massiccio sia in crescente aumento. Il colosso è controllato direttamente dallo Stato, ed è quindi collegato ad un fondo istituito per promuovere il paese nel mondo anche tramite grosse acquisizioni. Si dice che il Gran premio dell’Arabia Saudita sia stato il terreno ideale per avvicinarsi in maniera riservata alcuni profili di primissimo piano, analizzando la fattibilità, promettendo assegni in bianco per futuri ingaggi a tempo debito. In questa ottica di grande sviluppo nel mirino ci sono i pesi massimi della Red Bull: il tre campione del mondo Max Verstappen e il genio Adrian Newey. Questa sembra una forte accelerazione rispetto alle posizioni di soltanto pochi mesi fa. Come è noto il budget cap a cui i team devono attenersi esclude l’ingaggio delle tre figure senior indicate, oltre naturalmente ai piloti.

Il team inglese di Lagonda è complessivamente valutato oltre il miliardo di sterline. Le risorse per offrire cifre adeguate ad un ingresso azionario non sono il problema del gruppo petrolifero, il quale nel 2022 è diventata la più grande azienda al mondo per capitalizzazione di mercato.

Ogni scenario è possibile ma tutto dipenderà da chi sopravvive in Red Bull

“Se Christian Horner resta al comando in Red Bull, tutto è possibile” aveva detto Toto Wolff, il quale ha un sedile libero per 2025 ma anche alcuni problemi tecnici da risolvere per tornare presto vincente. Il 2026 si preannuncia più attraente per tutti, grazie al reset dei regolamenti. Allo stesso tempo Aston Martin abbandonerà proprio Mercedes per unirsi a Honda, con cui avrà quel supporto da team ufficiale, base fondamentale per provare a vincere. Ritrovare i giapponesi è un fatto che non può che essere ritenuto interessante se guardato dalla prospettiva del clan di Verstappen.

Dopo la conferma di Marko nel ruolo di consulente principalmente grazie alle parole di Verstappen, la questione si sia apparentemente un pò calmata – si dice per il bene del team – é difficile credere che tutti gli attori della vicenda resteranno indenni al loro posto nel medio termine dopo il massiccio tiro incrociato. In più, la vicenda prosegue e la dipendente sospesa che aveva denunciato Horner ha presentato un ricorso. La proprietà Tailandese che detiene il 51% della torta appoggia il team principal inglese e non sembra piegarsi alla pressione degli austriaci guidati da Mintzlaff, peraltro presente in Arabia. La guerra di potere a Milton Keynes continua ma lo stesso gruppo austriaco aveva confermato che la Red Bull F1 dipenderà totalmente dalle decisioni dell’azionista forte. Max Verstappen a margine dell’evento non aveva potuto eludere le domande ed è stato molto più diretto appoggiando pubblicamente il suo talento scout. Dal punto di vista della concorrenza direttamente interessata è un anno in cui si potrebbero creare condizioni irripetibili per ingaggiare il campione olandese e il più decorato progettista della storia della F1 Adrian Newey. Se Aramco perfezionerà questo ingresso, Aston Martin con Honda vanno considerate in prima linea per cogliere ogni opportunità verso il 2026.

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