Aston Martin al lavoro su una nuova aerodinamica, ma a spaventare è il motore Ferrari

Rosario Giuliana
24 Mar, 2022

Aston Martin al lavoro su una nuova veste aerodinamica, ma a spaventare è il motore Ferrari

Con la messa in archivio della prima gara in Bahrain abbiamo avuto finalmente un quadro definitivo di quelle che sono le forze in campo all’interno della griglia di partenza. Fra i “flop” iniziali di questo inizio 2022 c’è sicuramente il team Aston Martin, con una AMR22 costantemente nelle posizioni di rincalzo per tutto il week end di Sakhir.

Il circuito cittadino di Jeddah ha una conformazione molto diversa dal Bahrain, tuttavia pare molto difficile che si possano vedere risultati ribaltati da quelli visti alla prima gara. Per questo, il neo Team Principal di Aston Martin – l’ex BMW Mike Krack – si trova a dover gestire una situazione non molto allegra all’interno del team, e l’assenza di un pilota dell’esperienza di Sebastian Vettel ha pesato ancor di più.

L’assenza del tedesco per positività al Covid19 ha inciso ancor più negativamente sul risultato finale del Bahrain, con il team del magnate canadese Lawrance Stroll che ha dovuto puntare tutto sul figlio Lance. L’ex pilota Ferrari non è riuscito ancora a negativizzarsi, e appare molto probabile la possibilità di rivedere Hulkenberg sulla AMR22 a Jeddah. Avendo corso l’ultima volta in Germania nel 2020, Hulkenberg non ha sfigurato fra le curve del deserto di Sakhir, ma ha dovuto fare i conti con una monoposto difficile da guidare, senza aver mai girato con le monoposto ad effetto suolo e arrivando ultimo al traguardo.

“Vettel è il nostro riferimento, per l’esperienza maturata in F1. Ovviamente è stato molto complicato per Nico tornare su monoposto così diverse e senza riferimenti, dato che non aveva mai girato prima delle FP1 di Sakhir. L’assenza di Vettel sicuro non è stata di aiuto, ma ciò non significa comunque che la macchina veloce” ha fatto sapere Mike Krack alla stampa

In linea generale una prestazione di un “verde molto opaco” quella della AMR22, la quale in prima apparenza non era apparsa così indietro durante dei test invernali. Il back-to-back ci porta immediatamente al GP dell’Arabia Saudita, e non concede molto tempo al team di Silverstone per rivedere i dati e correggere il tiro di una monoposto al di sotto delle aspettative.

Aston Martin al lavoro su importanti aggiornamenti alla AMR22

Sia il direttore tecnico Andy Green, che Performance Director  McCullough, hanno dichiarato apertamente che tutto il team sta già lavorando intensamente per risolvere i problemi di questa AMR22.

L’atteggiamento intravisto nelle interviste rilasciate dai tecnici del team lascia trapelare una consapevolezza dei problemi presenti su questa AMR22. È stato dichiarato senza nascondersi da Green che la vettura attuale è una sorta di “prototipo”, e che molte linee aerodinamiche cambieranno nel corso della stagione 2022.

“In galleria del vento abbiamo già una monoposto molto diversa da quella che avete nei test e in Bahrain. Quest’anno vedremo grandi sviluppi da parte di tutte le squadre”

I tecnici del team britannico hanno lasciato intendere che il concetto delle fiancate con l’ampio sottoquadro non è definitivo.

I progettisti del team inglese avevano studiato una monoposto con una filosofia aerodinamica abbastanza diversa dal 2021, per quanto riguarda la gestione dei flussi nel corpo vettura. Abbiamo visto come l’AMR22 sia molto cospicua nelle fiancate rispetto alle “colleghe” Mercedes-Williams-McLaren, non ricercando l’effetto coanda.

Green ha studiato dei sidepods piuttosto piatti per privilegiare il passaggio del flusso d’aria sopra la parete superiore del fondo, le quali hanno sin da subito fatto richiami con soluzioni già viste in passato, quali ad esempio la Ferrari F92 con il doppio fondo.

Le pance della Aston Martin AMR22 – illustrazione Rosario Giuliana

È stato dichiarato apertamente che in casa Aston si sono riservati diverse strade progettuali da seguire nel caso in cui si fosse reso necessario correggere alcune scelte fatte sul progetto 2022. “Abbiamo visto diverse soluzioni fra le varie auto e della filosofia della vettura, e abbiamo messo in conto preventivamente di avere l’opzione di cambiare direzione sul progetto e non di vincolarci totalmente ad un unico filone aerodinamico. Penso che per tutte le squadre alla fine ci sarà un elemento di convergenza, ma non nell’immediato”.

Il concetto di auto studiato fino ad adesso dal team di Silverstone, e che pare non portare i frutti sperati, potrebbe essere accantonato nel corso del 2022 al fine di sposare un concetto molto più simile a quelli utilizzati nelle scorse stagioni.

Le pance della Mercedes W13 – illustrazione Rosario Giuliana

Il grande lavoro a livello tecnico di Aston Martin riguarderà la ricollocazione dell’intero pacco di scambiatori. Per adottare l’ampio sottoquadro delle pance la meccanica interna è stata collocata in maniera da non ostruire il canale inferiore sopra al fondo, e i radiatori hanno una posizione abbastanza sdraiata per creare meno ostruzione possibile.

La disposizione degli scambiatori della Aston Martin AMR22

Mercedes, per esempio, non ha dovuto cambiare la disposizione delle masse radianti per implementare le nuove fiancate strettissime sulla W13, poiché era già stato preventivato nell’inverno dai tecnici di Brackley di adottare questa soluzione dopo i test di Barcellona.

Aston Martin utilizza diversi componenti trasferibili del team di Toto Wolff – macro-componenti TRC quali sospensione posteriore e cambio – mentre il sistema di raffreddamento del motore ibrido è sviluppato in maniera autonoma.

Aston Martin punta i motorizzati Ferrari, che possono contare su un motore al top

Il team Principal Krack ha anche ammesso che disporre di un Power Unit Mercedes al momento non sta dando importanti vantaggi come nelle stagioni precedenti, poiché la concorrenza di Honda e Ferrari ha recuperato gran parte del gap in termini di potenza. Non è un caso, ha affermato il responsabile al muretto della verdona, che Mercedes sia così indietro e che Aston Martin, McLaren e Williams si trovino più in difficoltà.

“Il motore Ferrari sembra avanti, d’altra parte se vediamo il team ufficiale Mercedes finire così indietro vuol dire che c’è un gap di cavalli. Noi dobbiamo rendere l’auto performante prima di lamentarci del motore ma i concorrenti comunque hanno fatto grandi passi avanti e dobbiamo recuperare”

In Bahrain sono già arrivati i primi piccoli aggiornamenti sulla AMR22 sulla base di quello che è stato visto con lo studio dei flussi nei test invernali. Un deviatore di flusso ai lati dell’abitacolo è stato inserito appositamente per cercare di tenere aderente il flusso sul bordo superiore delle pance. Le pance alte, senza l’ampia cunetta studiata da Ferrari per guidare il flusso verso la parte inferiore dell’ala posteriore, non sembrano garantire i risultati sperati. In Arabia Saudita è atteso un pacchetto di adattamento della AMR22 ad una pista certamente più veloce e da più basso carico aerodinamico rispetto al Montmelo e al Bahrain.

Il deviatore di flusso visto durante il GP del Bahrain

Il problema del porpoising sarà presente anche a Jeddah

Aston sta ancora cercando di domare il problema del rimbalzo aerodinamico, che oltre ad una efficienza aerodinamica non delle migliori, è il problema più importante della AMR22. In Arabia questo problema dovrebbe attorniare nuovamente tutte le squadre. Gli interventi che abbiamo visto al fondo nel corso dei test in Bahrain erano tutti nell’ottica di contenimento dello stallo del fondo ad alta velocità. Il taglio sul bordo del fondo è un compromesso per ridurre il fenomeno del saltellamento, portando via parte del volume d’aria dei tunnel venturi. Questo compromesso ha risolto in parte il porpoising, il quale costa comunque in media ancora per 0.75 secondi al giro alla AMR22.

Foto che mostra il bordo laterale del fondo della AMR22

Tuttavia i tecnici sono dovuti intervenire anche sulle sospensioni, alzando la monoposto e riducendo ulteriormente il carico generato dall’effetto suolo.

Autore e illustrazioni: Rosario Giuliana

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