Aston Martin AMR22 – Analisi tecnica: ala anteriore a cucchiaio (rovesciato) e pance orizzontali
Dopo la delusione alla vista della finta Red Bull RB18 di ieri, Aston Martin ha fatto tornare l’hype agli appassionati con la presentazione della nuova AMR22.
Avvenuto in diretta streaming, il lancio della nuova vettura di Vettel e Stroll ci ha mostrato la prima vera monoposto della nuova generazione, dandoci alcune linee guida su quelle che sono state le scelte progettuali del team inglese.
Il team di Lawrence Stroll punta molto sul 2022, dopo un 2021 abbastanza deludente e avaro di risultati. La nuova AMR22 è la monoposto con la quale il marchio Aston Martin tenta di rilanciarsi verso un futuro prospero in F1, passando per l’ingaggio del nuovo Team Principal Mike Krack, ex Porsche e BMW. La nuova monoposto, progettata sotto la guida di Andrew Green, sarà la base su cui lavorerà, a partire da aprile, il nuovo direttore tecnico Dan Fallows, neo acquisto proveniente da Red Bull.
Le voci che davano il team di Silverstone in grave ritardo nel progetto 2022 sono state di fatto smentite con una presentazione della monoposto ufficiale, e con uno shakedown che avverrà già domani venerdì 11 febbraio sul circuito a pochi passi dalla sede del team inglese.
Riguardo la nuova AMR22, è da sottolineare che tutto quello che abbiamo visto non è nient’altro che la base su cui proseguirà lo sviluppo di questa monoposto. Come qualsiasi altra presentazione di una monoposto di F1, non tutti i dettagli e i segreti vengono messi in mostra alla concorrenza prima di scendere ufficialmente in pista. Tuttavia, è già possibile fare un’analisi tecnica complessiva della monoposto sulla base delle scelte progettuali fatte dal team Aston.
All’anteriore, ala a cucchiaio e push rod
Partendo dall’analizzare la zona anteriore della AMR22, possiamo notare come la filosofia scelta richiami quanto abbiamo già visto sulla Haas VF-22, con un muso più corto rispetto alla mule car FIA, con il nose che si adagia su 3 dei 4 flap dell’ala anteriore. Questo di fatto permette di non suddividere in due elementi il mainplane e di lasciare uno slot libero per il passaggio d’aria da indirizzare nella parte inferiore della scocca. La parte centrale del profilo principale inoltre è più rialzata, come concesso dal regolamento, e questo consente di portare aria più pulita nella parte inferiore del fondo vettura.
L’ala anteriore è di design abbastanza classico, con i flap che occupano più ingombro nella parte centrale, mentre sono spioventi verso le paratie laterali.
Lo schema sospensivo anteriore rimane push-rod come nel 2021 e il tirante dello sterzo è leggermente disassato dai bracci oscillanti superiori, creando una soffiatura che ripulisce il flusso diretto verso la parte centrale della vettura. Si nota un cambio di pendenza fra scocca e muso nella zona in cui sarà presente il pannello di accesso agli elementi interni della sospensione, rendendo la linea di discesa di muso e telaio meno fluida.
Le prese di raffreddamento dei freni mostrano invece un disegno più veritiero rispetto a quanto visto nel render della Haas, con delle bocche d’aria abbastanza generose. I dischi freno saranno più grandi e più pesanti, con una energia da smaltire che potrà variare dal 10% (anteriore) al 20% (posteriore) in più rispetto alle vetture 2020.
C’è poi un’interessante soluzione per l’ex zona “T-Tray” dove una piccola aletta è montata al di sopra della parte più inferiore del fondo per influenzare il flusso verso la parte posteriore della vettura.
Le pance sono alte e i radiatori quasi orizzontali
La zona centrale è quella forse più interessante da analizzare. “Con queste nuove vetture ci sono alcune sfide dal punto di vista aerodinamico” ha detto quest’oggi Andrew Green, direttore tecnico del team inglese, facendo riferimento al fatto che sulle vetture 2022 sarà esasperato il concetto di ‘effetto suolo’.
Lo shape delle fiancate si discosta abbastanza dalla filosofia 2021, e la linea aerodinamica adottata dalla Aston Martin cerca di mantenere separato il flusso che passa al di sopra della monoposto da quello che passa nella parte più inferiore.
Le bocche dei radiatori sono molto avanzate, ancor più rispetto ad Haas e al limite concesso dal regolamento, convergendo verso la parte centrale per rientrare nel volume limite imposto dal regolamento, il quale obbliga la sagoma della monoposto a restringersi nella parte più avanzata. Gli ingressi di raffreddamento hanno un’insolita forma squadrata, e la parte più esterna dei sidepods cerca di fungere da deviatore di flusso per portare aria verso l’esterno del retrotreno.
Con la presentazione della AMR22 abbiamo potuto apprezzare un altro aspetto del nuovo regolamento che ancora non avevamo visto, ossia le innumerevoli aperture per il raffreddamento lungo la parte superiore delle pance. La forma delle fiancate e delle feritoie ci fanno credere che Aston abbia rivisto tutto il comparto radiante, modificandone la disposizione con uno schema più orizzontale per esigenze aerodinamiche.
Nella zona più alta della monoposto si notano minori differenze rispetto alla vecchia AMR21, con l’air-scope rimasto di disegno analogo, e con la presenza del bulbo posto nella parte più arretrata del cofano motore che racchiude il plenum del Power Unit Mercedes.
Ben celati invece sono rimasti gli ingressi dei condotti venturi, i quali rimangono fra le zone più nevralgiche di queste nuove monoposto. Potremo sicuramente apprezzare meglio questa parte aerodinamica una volta che le auto 2022 saranno in pista. Anche il design dal fondo non offre molti spunti di analisi con uno shape abbastanza simile a quello del modello FIA. Questa zona sicuramente sarà da rivedere quando vi sarà la messa in pista della vettura.
Finalmente ecco il DRS. Il beam wing è a due elementi.
Dal punto di vista aerodinamico tutto è invece abbastanza convenzionale, con un’ala posteriore che vediamo finalmente dotata di DRS, sorretta da uno schema a doppio pilone, come nella vettura 2021. Il main plane non è a cucchiaio – come nella mule car della FIA – ma ha un andamento rettilineo e bombato al centro.
La parte più interessante da analizzare è quella che mostra il retro della vettura, dove si può notare un soffiaggio lungo la zona centrale dell’endplate e la generosa beam wing a doppio profilo. Spiccano anche le vistose alette supplementari ai lati delle ruote posteriori, utili a incrementare l’effetto deportante al posteriore spingendo il flusso d’aria verso l’alto. Per quanto riguarda lo scarico, esso è singolo e disposto sopra il beam wing, come prevede dettagliatamente il regolamento tecnico 2022.
Autore: Rosario Giuliana