La squadra che gara dopo gara nel corso della stagione si è ritagliata una fascia di classifica tutta per sé è l’Aston Martin. Il team con sede alle porte di Silverstone occupa la quinta posizione fra i costruttori, che con tutta probabilità resterà tale fino a fine stagione. Il capitolo di campionato che si è chiuso a Singapore, ha visto il team di Mr. Stroll ottenere un sesto e un ottavo posto nelle ultime due gare. Valori che confermano il ruolo di quinta forza, che però il team principal Mike Krack non ha valutato in maniera incoraggiante. Ha infatti affermato come le mancanze sul fronte degli aggiornamenti e delle performance si siano tradotti in un’annata dal bilancio che non può considerarsi positivo.
Krack: “non siamo dove vorremmo. Non vogliamo essere ‘i migliori degli altri'”
A sei gare dall’ultima bandiera a scacchi della stagione l’Aston Martin conta 86 punti in campionato, per una quinta posizione che si confermerà fino a fine anno alla luce del distacco di chi li insegue, ma anche e soprattutto di chi li precede. Il team britannico conta un quarto dei punti della Mercedes, che rappresentava il principale rivale nelle prime gare dell’anno. “Non siamo dove vogliamo essere,” ha dichiarato il team principal Mike Krack dopo il GP di Singapore. “Il nostro obiettivo era chiaramente quello di colmare il divario rispetto alle prime quattro squadre nel corso dell’anno e non ci siamo riusciti. Altri hanno recuperato più di noi, questa è la realtà.” Un commento che non lascia spazio a troppe interpretazioni, se non quella di una stagione al di sotto delle aspettative della squadra stessa. “Il commento peggiore che si possa fare è che siamo ‘i migliori degli altri’,” ha poi affermato Krack. Una dura autocritica, quella rilasciata dal numero uno del muretto Aston Martin, che denota come all’interno dell’ambiente ci sia la consapevolezza di non essere stati all’altezza delle aspettative. “Dobbiamo assicurarci che i risultati positivi che otteniamo non nascondano il fatto che dobbiamo migliorare o che non siamo dove vorremmo essere. Per due anni consecutivi abbiamo fatto un passo indietro anziché un progresso nello sviluppo. Questa è la realtà.”
Sugli aggiornamenti: “non funzionano come vorremmo. Gli altri migliorano più di noi”
Dopo un inizio di stagione che aveva messo in luce un testa a testa fra Aston Martin e Mercedes, con l’avvento dell’estate i due team hanno preso due strade differenti in termini di risultati. Se la stella a tre punte, nonostante l’attuale momento, ha comunque conquistato tre vittorie stagionali, l’Aston spesso fa fatica a piazzarsi all’interno della top ten. Sebbene puntare ad uno storico top team non sia cosa semplice per una squadra abituata a lottare a centro gruppo, non si può negare come l’ambizione dell’attuale organico non sia mai cambiata. Krack ha ammesso senza troppi giri di parole come il lavoro sugli sviluppi non abbia dato i frutti auspicati. “In primo luogo, il fatto è che i nostri aggiornamenti non fanno quello che dovrebbero e, in secondo luogo, gli altri migliorano le loro vetture più di noi.” Lo scenario messo in luce dal team principal della brigata inglese denota come gli obiettivi stagionali non siano stati raggiunti. La pista non fa altro che confermare questo scenario, dal momento che da dopo le prime gare gli avversari non sono più stati i top team, bensì le scuderie di centro gruppo, come Haas, Racing Bulls e, nelle ultime gare, anche Williams.
Uno scenario che trova conferme anche prendendo in esame l’ultimo weekend a Marina Bay dove, nonostante l’ottavo posto di Fernando Alonso, la AMR24 aveva dato alla squadra sensazioni di livello inferiore. “In verità è stata una macchina difficile da guidare per tutto il weekend,” ha dichiarato Alonso proprio al termine della gara a Singapore. “Abbiamo fatto davvero bene per finire solo pochi secondi dietro una Ferrari. Avremmo dovuto finire in P15 e P16. Questo è ciò che ci dicono le simulazioni, perché eravamo valutati come settima o ottava squadra.” Mike Krack ha infine voluto chiarire come l’essere un team cliente di Mercedes non possa giustificare la frenata di cui si è resa protagonista l’Aston Martin. “Contano la tecnologia, la metodologia e il modo in cui si eseguono le simulazioni. Siamo un team cliente da molti anni. Se si decide di esserlo non bisogna poi usarlo come scusa,” ha chiarito con decisione il team principal. “Con questi regolamenti è possibile fare progressi significativi se si mantiene la vettura stabile e si comporta come vogliono i piloti.” Gli aggiornamenti che arriveranno nel finale stagione di stagione con tutta probabilità non cambieranno le sorti di una stagione dal bilancio differente rispetto al 2023, dove erano stati conquistati ben otto podi. Il team si augura invece che possano servire per incanalare la squadra verso un percorso di crescita costante, come hanno fatto e continuano a fare con successo ‘i cugini’ di casa McLaren.