Aston Martin: Newey, la nuova galleria e l’importante all-in sul 2026

Piergiuseppe Donadoni
05/09/2024

La stagione 2024 dell’Aston Martin non si può di certo considerarla positiva. Dopo una seconda parte dello scorso anno passata in difficoltà, ci si aspettava molto di più dal team di Silverstone. Tuttavia, dopo aver trovato subito prestazioni all’inizio dell’importante cambiamento regolamentare, i tecnici Aston Martin non sono riusciti a progredire come gli altri top team, entrando dapprima nella terra di nessuno per poi venire inglobati in quello che è chiaramente il midfield dell’attuale F1. Post GP d’Italia 2023, Aston Martin era quarta nel Costruttori con 217 punti; quest’anno la posizione è la quinta ma con soli 74 punti raccolti, praticamente un terzo. Ormai non abbiamo dei punti forti e questo rende le gare un po’ difficili per noi, ma dobbiamo continuare a lottare.” ha affermato un Fernando Alonso quasi rassegnato. D’altronde, l’Aston Martin si ritrova ora a combattere con vetture come Racing Bulls, Alpine, Haas e Williams, mentre nella passata stagione aveva raccolto ben 8 podi.

Aston Martin ammette i problemi di correlazione

Con questa generazione di vetture c’è un’estrema difficoltà nel trovare prestazioni dal fondo, non tanto come quantità di carico ma come qualità, ossia non deve peggiorare il bilanciamento e ridurre così la finestra di setup e funzionamento della vettura. Un po ‘ quello in cui è caduta la Ferrari in Spagna, la Red Bull con gli aggiornamenti alla sua RB20 ed anche il dubbio che c’è nelle teste degli ingegneri Mercedes con l’upgrade di Spa. L’unico team ancora immune da questo punto di vista è la Mclaren, che dopo Miami non ha però portato più in pista novità sostanziali al fondo. “Se avessimo già portato in pista un nuovo fondo, forse avremmo anche noi dei dubbi ora” – ha fatto sapere Stella, il quale conferma che l’aggiornamento al fondo portato a Zandvoort era minore – “Il secondo importante aggiornamento alla MCL38 è arrivato a Zandvoort, ma era meno ampio che a Miami. E non riguardava il sottoscocca, se non in un dettaglio“. Questo perché il team di Woking vuole essere completamente sicuro di ciò che porta in pista, anche e soprattutto perché il fondo attuale della MCL38 sta dando ottime prestazioni e non ha senso affrettare lo sviluppo per mettersi in difficoltà.

“Non è facile sviluppare questa generazione di vetture. Con l’effetto suolo è necessario tenere la macchina più vicina all’asfalto ma è abbastanza difficile testarlo in galleria del vento.” – ha fatto sapere Luca Furbatto, Engineer Director di Aston Martin“In fabbrica ciò che sviluppi sembra ottimo ma poi lo porti in pista e la macchina rimbalza, quindi devi alzare la macchina e perdi ciò che hai guadagnato. E magari alla fine ti ritrovi a usare il vecchio pacchetto perché è più veloce. E’ ormai diventato chiaro che le infrastrutture stanno incidendo ancor di più che nella vecchia generazione di vetture e chi, come Mclaren, ha la galleria più innovativa (secondo i concorrenti), può garantirsi e poi sfruttare questo ottimo vantaggio. Non è un caso che Ferrari abbia fermato la sua galleria un mese per apportare un aggiornamento ritenuto cruciale dagli uomini in Rosso e per cui Fred Vasseur ha spinto molto.

Newey e le nuove infrastrutture: Aston Martin pronta con l’all-in sul 2026

Così come non è un caso che Lawrence Stroll abbia deciso di costruirsi una galleria del vento tutta nuova e un nuovo simulatore molto avanzato, consapevole del fatto che questa F1 moderna non può prescindere dalle qualità presenti in fabbrica, sia in termini di personale che di infrastrutture. La nuova galleria del vento è ormai pronta per iniziare le necessarie settimane di calibrazione e diverrà pienamente operativa da inizio 2025. “Spero che vedremo risultati positivi l’anno prossimo, ma l’effetto più grande arriverà nel 2026”, ha affermato Furbatto. Una volta calibrata, la nuova galleria verrà utilizzata quasi esclusivamente per la vettura 2026, ossia la prima vettura ‘agile’ progettata con i nuovi e tanto chiacchierati regolamenti tecnico sportivi.

Sarà anche la prima vera Aston Martin di F1 progettata da Adrian Newey, che nelle prossime ore firmerà un super contratto pluriennale legandosi al team di Silverstone per i prossimi anni. All’inizio del mese di maggio, il genio inglese era vicinissimo alla Ferrari, c’erano informazioni simili non solo provenienti dall’Italia (e da Formu1a.uno), ma anche dalla Germania e soprattutto dall’UK, la patria di Newey. All’epoca, anche le parole di Leclerc e Hamilton indicavano che poteva essere la volta buona. Tuttavia, la trattativa con il team italiano ha subito una grossa e inaspettata battuta d’arresto, anche per Ferrari stessa, che ha portato il genio inglese a rivalutare la super offerta Aston Martin che gli era arrivata già ai tempi di Jeddah, pur senza interrompere i colloqui con il team di Maranello. Quest’ultima ha però deciso di non pareggiare l’offerta del team di Silverstone, per questioni di equilibri tecnico-economici, ed è così svanito il sogno di tanti appassionati di vedere Adrian Newey lavorare per la Ferrari. Da lì in poi è stato sempre più chiaro, anche dopo la visita alla nuova fabbrica e quell’importante cena tra Lawrence Stroll e il genio inglese dopo il GP di Silverstone, che Newey avrebbe accettato l’offerta Aston Martin, seppur abbia parlato anche con Williams e Mclaren. Ed è così che Lawrence Stroll è riuscito a mettere la ciliegina sulla torta, almeno sinora, su quello che è considerato anche internamente ad Aston Martin come un importante all-in sul 2026 sia in termini di qualità umane, considerando anche gli acquisti di Cowell da Mercedes e Enrico Cardile dalla Ferrari, che di infrastrutture. Senza chiaramente dimenticare che Aston Martin diverrà un team ufficiale, grazie alle nuove power unit Honda, e avrà l’importante supporto di Aramco per la produzione delle tanto importanti benzine sostenibili.

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