Anche la seconda e ultima giornata di test Pirelli sul circuito di Silverstone è stata ostacolata dalla pioggia. Al lavoro assieme al fornitore unico di pneumatici per la F1 sono state le stesse tre scuderie del giorno precedente, ossia McLaren, Williams e Haas. La due giorni rientra nel programma di sviluppo di mescole e costruzioni degli pneumatici in vista della stagione 2025 che ha visto la casa milanese organizzare finora cinque sessioni analoghe dall’inizio dell’anno.
Isola: “Il test doveva servire principalmente per valutare soluzioni per le slick”
Al mattino la pioggia è stata ancora protagonista, dunque Pirelli ha deciso di effettuare un lavoro di comparazione con il giorno precedente, utilizzando le gomme da bagnato in sostituzione di quelle Intermedie. Al pomeriggio, il sole ha fatto capolino tra le nubi, permettendo di spostare le attenzioni sulle gomme slick, come da programmi iniziali. In totale sono stati 273 i giri completati: 95 da Lando Norris, 86 da Logan Sargeant e 92 da Oliver Bearman. Il giovane britannico, fresco di firma di un contratto pluriennale con la Haas per le prossime stagioni, ha ottenuto il miglior tempo con il crono di 1:29.481 (domenica il giro più veloce in gara è stato realizzato nel finale da Carlos Sainz, con il tempo di 1:28.293).
A causa del maltempo, il bilancio finale di questa sessione di test non può essere molto positivo, come ha ammesso Mario Isola, direttore di Pirelli Motorsport: “Innanzitutto, desidero ringraziare McLaren, Williams e Haas per il supporto fornitoci. Sappiamo bene che non è facile trovare il tempo e le energie per ulteriori due giorni di prove in un calendario così fitto come quello di quest’anno, oltretutto al termine di una tripletta di gare molto intense. Purtroppo, le condizioni meteorologiche hanno impedito di completare il programma previsto per le gomme slick, che doveva servire principalmente a valutare soluzioni di mescole destinate a piste ad alta severità come quella di Silverstone. Abbiamo sì potuto girare a lungo con le intermedie nella giornata di martedì, ma anche in questo caso i dati raccolti devono essere analizzati alla luce di condizioni di asfalto molto variabili e, quindi, non troppo rappresentative. Del resto, il meteo è un fattore che non è controllabile, bisogna cercare di adattarsi ed è quello che abbiamo fatto lavorando insieme alle squadre“.