Come funzionano le verifiche tecniche in F1? La spiegazione della FIA

Loris Preziosa
08/09/2024

Una delle fasi chiave dei weekend di gara in Formula 1 e non solo, è ricoperta dalle verifiche tecniche della Federazione Internazionale. Operazioni scrupolose che vengono compiute costantemente prima e nel corso del fine settimana e che talvolta conducono verso sanzioni difficili da digerire per piloti e squadre. La FIA ha cercato dunque di offrire agli appassionati una finestra su queste operazioni, con la voce di chi le svolge. Dalle verifiche sulle dimensioni e le componenti, passando per quelle degli pneumatici, fino a quelle dedicate al controllo del lavoro dei meccanici nei box, sono molteplici i controlli effettuati dai delegati della Federazione.

I controlli della FIA sui volumi e sulle componenti

Ci definiscono la polizia della F1,” ha raccontato il Vice Delegato Tecnico della FIA, Manuel Leal. Una metafora che racchiude perfettamente l’intenso lavoro compiuto dagli ‘scrutineers’ della Federazione sin dal giovedì, ancor prima che le vetture scendano in pista. “Prima del weekend riceviamo le informazioni tecniche da parte dei team, che dobbiamo controllare prima e dopo essere arrivati in pista.” Ha spiegato ai microfoni di Tom Clarkson a ‘FIA Insights’. “Per esempio il nostro dipartimento aerodinamico visiona le immagini CAD, i nostri addetti ai software tutte le parti elettriche e poi proseguiamo con dei controlli randomici, come per esempio quelli legati alla sicurezza.” Un folto apparato procedurale che si compone di numerosi attori, che contribuiscono alla piena regolarità di ciò che vediamo in pista in F1. “Se troviamo delle irregolarità, dobbiamo assicurarci prima di tutto che non ci siano errori nelle nostre procedure. Poi avvisiamo il Delegato Tecnico, Joe Bauer, che riporterà la situazione agli Stewards. Noi riportiamo solamente ciò che troviamo.”

FIA Joe Bauer

A rendere concretamente l’idea della minuziosità dei controlli che vengono effettuati è Nuria Encinas Redondo, commissaria Permanente della Federazione. Il focus in questo caso è incentrato sulla misurazione 3D che viene effettuata sulle monoposto, attraverso dispositivi laser, con l’obiettivo di osservare se le vetture rispettano i volumi imposti da regolamento. Un’operazione particolarmente importante anche in situazioni come l’introduzione di nuove componenti da parte delle scuderie. Un esempio recente lo potremmo legare a quanto accaduto in Olanda con Alex Albon, sanzionato con la squalifica dalle qualifiche per via di un’irregolarità nelle dimensioni del nuovo fondo che era stato introdotto dalla Williams. “Quando la macchina arriva, creiamo virtualmente il volume intorno alla macchina e poi, con il ‘T-Probe’ (verificatore a sensori laser) vado intorno alla macchina e il sensore ottico capisce se quella parte rispetta o meno i volumi.” La delegata FIA ha quindi spiegato come si proceda successivamente con ulteriori verifiche, che potremmo definire globali, ma al tempo stesso circoscritte. “Si procede poi con una scannerizzazione della superficie da poter comparare con il modello CAD. Da lì possiamo verificare se gli angoli e i raggi delle superfici sono corretti. Andiamo molto nei dettagli, a tal punto di vedere persino le superfici degli sponsor attaccati sulle macchine.”

FIA

Le verifiche sugli pneumatici e il ‘Garage Monitoring System’

Ampio spazio ricoprono anche i controlli legati agli pneumatici, sia in termini di conformità sportiva, ma anche e soprattutto sul fronte della sicurezza, come ha spiegato Kris De Groot, Tyre Expert FIA. “Dobbiamo seguire delle linee guida da parte del fornitore di gomme: temperature, pressione e le verifichiamo tramite il GM’s (Garage Monitoring System),” ha spiegato. “Un sistema che indica: il numero del pilota, le mescole, il numero giri, il numero del set di gomme, mi dice se sono riscaldate e da quanto tempo.” L’esperto ha poi aggiunto come si tratti si un sistema di recente sviluppo, dal momento che è in attività da circa un paio di anni. Un insieme di dati che vengono raccolti grazie ad un sensore dal peso esiguo, che fornisce in tempo reale i dati alla Federazione, permettendo un monitoraggio costante. “Lo strumento ogni cinque minuti aggiorna i dati del nostro GMS e manda un segnale alla centralina di ogni vettura, fornendo anche i dati sul piano e le informazioni della monoposto.”

FIA

Il ‘grande fratello’ della Formula 1

Quante volte abbiamo sentito parlare di ‘rottura del coprifuoco’ in merito al lavoro dei meccanici sulle monoposto? Nel corso del weekend, infatti, ci sono delle tempistiche ben precise in cui i tecnici delle squadre possono metter mano alle vetture, e il tutto è rigidamente controllato dalla Federazione. Nel garage, proprio sopra alla vettura, è collocata una telecamera a 360° collegata direttamente con gli uffici della FIA, dove 24 ore su 24 sarà sempre presente un addetto dedicato a questo tipo di controllo. Insomma, una sorta di ‘grande fratello’ della F1, che non permette alcun tipo di infrazione. “Dopo le qualifiche le vetture vengono pesate e dopodiché tornano nei garage,” ha spiegato il commissario Matthew Bold. “Da quel momento i team hanno 2 ore di tempo per completare i lavori permessi dal regolamento sportivo. Poi bisogna smettere di lavorarci e coprire la vettura, aspettando fino al giorno successivo.” E in termini di lavoro permesso alla domenica mattina ha precisato: “è possibile effettuare quella serie di lavori standard previsti per il pre-gara. Per esempio, mettere la benzina, fare i controlli sulla sicurezza, lo spurgo dei freni e cose di questo tipo.” Si tratta in ogni caso di operazioni di tipo generalizzato che non vanno ad influenzare le prestazioni, dal momento che le monoposto entrano in regime di parco chiuso dopo le qualifiche. In caso contrario, i piloti sono obbligati a prendere il via del GP dalla pit-lane.

Autore