Delusione Alpine, Otmar Szafnauer sottopressione: contatti anche con un ex Ferrari

Paolo D’Alessandro
16 Mag, 2023

Alla vigilia della stagione 2023 l’Alpine appariva, insieme alla Aston Martin, come una delle scuderie che potesse riservare qualche sorpresa ai tre top team – Ferrari e Red Bull, che dovevano confermarsi, e Mercedes, che avrebbe dovuto tornare al vertice – e invece questo primo scorcio di stagione ci sta regalando uno scenario diverso. Se la squadra di Silverstone è in media la seconda forza del lotto, con un guadagno di oltre due secondi dall’inizio della passata stagione rispetto ad ora, in Alpine non sono riusciti a fare il salto prestazionale che si attendevano.

A Miami raccolti i frutti del lavoro iniziato a Baku con l’introduzione del nuovo fondo. 

Come nella passata stagione, la Scuderia francese sta sviluppando piuttosto aggressivamente e costantemente la A523. Il primo importante pacchetto, introdotto a Baku, ha visto un fondo completamente rivisitato che però, a causa del format con la Sprint Race e una sola ora di prove libere, oltre ad altri inconvenienti tecnici, non è stato ottimizzato in termini di setup. A pesare sul team francese, anche l’utilizzo di un simulatore piuttosto vetusto, se si pensa che ha ormai 20 anni. Seppur sia aggiornato costantemente, non può godere delle ultime tecnologie. “Se hai ottimi strumenti di simulazione, inizi il fine settimana già con setup abbastanza vicino all’ottimale”, ha spiegato Szafnauer a Miami, collegandosi anche con quanto successo a Baku. “Se avessimo degli strumenti di simulazione davvero buoni, il nostro assetto sarebbe abbastanza soddisfacente anche con soli tre giri effettuati nelle libere. Invece abbiamo bisogno di più tempo in pista per ottimizzarlo mentre altri team possono stare più tranquilli”. Nonostante i risultati deludenti dell’Azerbaijan, l’aggiornamento non è stato scartato ma è rimasto sulla vettura anche in quel di Miami dove Pierre Gasly e Esteban Ocon hanno ben performato ergendosi a quinta forza in solitaria, davanti al restante gruppo del midfield, e addirittura impensierendo quasi la Ferrari, ultima forza del gruppo di alta classifica.

La A523 è una vettura completamente rinnovata rispetto a quella della passata stagione, specialmente a livello meccanico, con il lavoro svolto durante l’inverno che ha portato più soluzioni a livello di regolazioni delle sospensioni, ma anche con un aerodinamica rivista per provare a fare un vero e proprio salto di qualità, A Melbourne c’erano stati dei segnali incoraggianti da Pierre Gasly, con una prestazione però condizionata dall’uso del DRS per quasi la totalità del giro, riuscendo così a rimanere attaccato al retrotreno della Ferrari di Carlos Sainz. Il botto finale tra i due compagni di squadra aveva lasciato però la squadra con zero punti e tanto lavoro da fare in vista di Baku. Il nuovo fondo ha iniziato a dare i suoi frutti a Miami con un passo complessivamente buono per tutto il fine settimana, riuscendo a chiudere in Top 10 sia le qualifiche che la gara, mostrandosi come quinta forza assoluta del campionato. La A523 ha nel lento, quindi nella parte meccanica, il suo punto di forza. A questo si aggiungono spesso delle buone velocità di punta, nel primo settore di Miami molto evidenti, mentre manca ancora un po’ di carico e stabilità alle alte velocità. Gli ulteriori sviluppi, a partire dalla prossima tappa (Imola), andranno proprio nella direzione di migliorare quelle aree.

Szafnauer sotto pressione: Rossi vuole il quarto posto e ha iniziato a sondare il terreno per il successore, contattando anche Mattia Binotto

Alpine ha annunciato diverse iniziative pensate per aiutare la propria squadra corse a progredire. Un nuovo simulatore dovrebbe essere operativo entro il 2025 mentre per quanto riguarda altre infrastrutture, ci sono molti colloqui in corso con la Federazione per sbloccare una situazione che sta creando delle disuguaglianze”, riprendendo le parole del capo del team francese. “Per poter essere competitivi con i nuovi regolamenti che entreranno in vigore nel 2026, abbiamo necessità di nuovo banco prova. Quello che abbiamo ora non è sufficiente per questo, quindi dovremmo spendere questi soldi. Ma se li spendiamo per ciò, non ne abbiamo più per fare altre cose a causa del budget cap”, ha spiegato Szafnauer. “Quindi la FIA deve consentire  – e ci stiamo lavorando – che alcune infrastrutture rimangano al di fuori del budget cap”. 

Alpine Team Principal: Otmar Szafnauer & Alpine CEO: Laurent Rossi

Alpine Team Principal: Otmar Szafnauer & Alpine CEO: Laurent Rossi

Intanto, con i risultati inferiori all’attese in questo inizi di stagione, la posizione dell’ingegnere e dirigente sportivo statunitense con cittadinanza rumena sono già in bilico. L’exploit dell’Aston Martin infatti sta rendendo la vita difficile a McLaren e Alpine per il quarto posto. A Woking si sono già arresi, puntando maggiormente alla quinta piazza e consapevoli che ridurre quel gap a stagione in corso – nella loro situazione – è impossibile, mentre i francesi non vogliono demordere, soprattutto per bocca del loro AD, Laurent Rossi. L’obiettivo era e rimane il quarto posto. Questa squadra è progredita negli ultimi due anni ed è la stessa dell’anno scorso e quindi non accetterò un risultato diverso dal quarto posto. Aston Martin ha meno ingegneri di noi, non ha una sua galleria del vento. Le risorse non possono quindi essere una scusa. Creatività ed efficienza sul lavoro fanno la differenza”. 

In particolare Rossi ha voluto citare proprio il Team Principal, Otmar Szafnauer, già in discussione. “Otmar non fa tutto ma la responsabilità è sua. E’ stato assunto per raggiungere degli obiettivi che, al momento, non stiamo rispettando. Abbiamo iniziato in ritardo rispetto agli altri e si prospetta un anno difficile. Accetto gli errori, ma non che vengano commessi due volte. Vuol dire non imparare dagli sbagli”. Non è un caso che, a quanto raccolto, Alpine abbia contattato l’ex DT e TP Ferrari, Mattia Binotto, per rinforzare il proprio organico. L’ingegnere svizzero sembrerebbe però aver rifiutato l’offerta. Un rifiuto che non cancella l’offerta, un primo movimento che testimonia ancor di più l’insoddisfazione del momento. Intanto il nome più caldo per una possibile successione a Szafnauer è quello di Eric Boullier, 49enne francese, che in passato ha già rivestito il ruolo di team principal del team francese, allora iscritto al mondiale F1 come Renault.

Autori: Paolo D’Alessandro & Piergiuseppe Donadoni

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