Delusione Mercedes: Wolff parla di “grosso problema” mentre Hamilton mette in dubbio il concetto della W15

Piergiuseppe Donadoni
10 Mar, 2024

La Mercedes è senza dubbio la più importante delusione di questo inizio di mondiale 2024. Dopo dei test corsi con programmi piuttosto diversi rispetto ad alcuni competitors, come Ferrari e Mclaren, c’era molta curiosità attorno alla W15. L’hype si era certamente alzato anche per via delle importanti parole di James Allison, che aveva messo la propria vettura al secondo posto, parlando di un miglior competitività della W15 in termini di passo gara rispetto alla Ferrari. Tuttavia, all’interno della Mercedes non c’era un pensiero univoco su dove si aspettavano di essere. Lewis Hamilton era stato infatti molto più negativo nel pre weekend del Bahrain. “La W15 ha una piattaforma migliore ma abbiamo ancora alcuni problemi su cui dobbiamo lavorare e la situazione non è perfetta. – aveva affermato il sette volte campione del mondo – “E’ sicuramente un punto di partenza migliore rispetto agli ultimi due anni ma non siamo ancora dove vorremmo essere, ovvero competere con la Red Bull e la Ferrari”.

La W15 in grossa difficoltà nei tratti di alta velocità a Jeddah

Non è la prima volta che Lewis Hamilton presenta un’opinione diversa da quella di alcuni membri della sua squadra e, spesso, quando parla in quel modo, un importante fondo di verità c’è. Sono bastate due gare, su piste molto diverse, per verificare che quanto detto dal sette volte campione del mondo corrispondeva al vero. E, se in Bahrain, si era presentato quell’importante problema al motore che aveva limitato entrambe le W15, a Jeddah non c’è alcuna scusa che può giustificare una gara da quarta/quinta forza dietro a Red Bull, Ferrari e Mclaren e in lotta con Aston Martin. Ma soprattutto, il confronto con Ferrari sta dando ragione agli uomini di Maranello che sono saldamente seconda forza. A Jeddah, il passo di Leclerc è stato 4 decimi migliore delle W15, la stessa distanza che c’è tra la RB20 di Max Verstappen con la Rossa del monegasco.

“La macchina è buona a bassa velocità e non così male alle medie velocità, ma è alle alte velocità che siamo lontanissimi dagli altri ha spiegato Hamilton a Sky Sports F1 dopo la gara. Una verità assoluta visto che la W15, nei tratti veloci di Jeddah, era una vettura da basso midfield, prendendosi in media 10 km/h da Ferrari, Mclaren e Aston Martin, addirittura 12 km/h dalla Red Bull RB20. Alle alte velocità la W15 era penultimo team in pista, solo davanti alla Haas, competitiva come la Sauber e addirittura leggermente peggiore di Alpine, Racing Bulls e Williams. Ne è uscito un crono nello snake (da curva 4 a curva 10) peggiore di 3 decimi dalla Ferrari di Leclerc e 4 decimi dalla Red Bull di Verstappen in qualifica mentre in gara addirittura si ampliava a 1 secondo mentre seguiva, con lo stesso compound, Lando Norris.

Toto Wolff: “Abbiamo un grosso problema ma continuiamo a spingere al massimo”

Mercedes è scesa in pista a Jeddah con una nuova ala posteriore. Piuttosto scarica ma che, come bilanciamento in termini di tempo sul giro, avrebbe dovuto essere migliore rispetto all’ala da medio alto carico del Bahrain. “Sapevamo di avere un’ala posteriore più piccola ma stavamo compensando ciò che stavamo perdendo in curva. Il problema è che perdevamo troppo alle alte velocità.” ha fatto sapere Toto Wolff nel post gara. Secondo l’ex team campione del mondo, c’è qualcosa di più importante nella mancanza di prestazione alle alte velocità rispetto ad una semplice questione di ala posteriore, ossia alla W15 manca del carico aerodinamico oltre a quello che potrebbe avere con un’ala posteriore più grande. Un qualcosa che Mercedes ancora non ha compreso. “Abbiamo un grosso problema. I nostri sensori e le nostre simulazioni dicono che in un certo intervallo di velocità dovremmo avere una determinata quantità di carico aerodinamico ma in realtà non l’abbiamo.ha affermato un deluso ma non rassegnato manager austriaco, che ha parlato di possibili errori negli strumenti di simulazione presenti nella Factory, che portano a quelle instabilità al posteriore che Russell e Hamilton devono poi gestire in pista.

La W15 è una vettura certamente migliore di quella della passata stagione ma si porta dietro alcuni dei suoi limiti e, in parte, anche il modo in cui vuole funzionare, ossia piuttosto vicina all’asfalto. Un qualcosa su cui Lewis Hamilton, seppur non direttamente, sta già mettendo in discussione. Mi viene da pensare che forse non abbiamo apportato cambiamenti abbastanza grandi. Se guardiamo le tre squadre davanti a noi [Red Bull, Ferrari e Mclaren], hanno ancora concetti diversi in alcune aree” ha infatti fatto sapere il sette volte campione del mondo. Proprio tre team che fanno lavorare le loro vetture con altezze maggiori rispetto a Mercedes mentre la W15 vuole correre molto bassa e incappa ancora in quel saltellamento, che a Brackley pensavano di aver risolto.“Sono passati ormai due anni da quando abbiamo scoperto il saltellamento ed è ancora un qualcosa che dobbiamo comprendere appieno.” – ha fatto sapere Toto Wolff, che ha comunque concluso infondendo fiducia e parlando di una Mercedes che studierà la prossima settimana per tornare più forte a Melbourne.

Autore: Piergiuseppe Donadoni

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