Ecco perché non è stata una sorpresa vedere Hamilton vincere in Qatar

Piergiuseppe Donadoni
22 Nov, 2021

Ecco perché non è stata una sorpresa vedere Hamilton vincere in Qatar

Dopo l’estate c’è stata una inversione di tendenza alla ricerca del maggior carico aerodinamico possibile per Mercedes (anche grazie ad un incremento del rake), ‘aiutata’ dal fatto che avesse più margine per estrarre maggior prestazione dalle sue unità motrici, anche a svantaggio della durata.

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Questo ha permesso agli uomini di Brackley di trovare un miglior funzionamento generale sulle gomme, in particolar modo sui compound centrali C3/C4. Ovvero le mescole più utilizzate in qualifica, cosa che gli mancava nettamente a inizio anno.

La Red Bull, che ha avuto fino a Silverstone un equilibrio complessivo migliore, si vede invece costretta a gestire alcune criticità inaspettate.

Ecco l’ala posteriore da medio alto carico che Red Bull avrebbe voluto utilizzare in Qatar. Poi scartata per problemi di ‘buffering’ all’ala mobile.

Il problema al DRS nel pre-qualifica del Qatar ha costretto i tecnici a non rischiare un possibile problema in gara/una squalifica (articolo 3.6.8), preferendo cosi l’ala da massimo carico, vista solo sui tracciati da alto/altissimo carico aerodinamico come Messico, Ungheria e Montecarlo.

Il Qatar non era tra quelli (medio alto carico per l’alto rake di Red Bull), tuttavia il ‘buffering’ dell’ala mobile sulla specifica da minor carico non ha lasciato altra scelta.

Interessante che Red Bull in Qatar se lo sia potuta permettere mentre al Montmelo no (ne avevamo parlato qui). Di mezzo l’importante aggiornamento in termini di affidabilità portato in pista al Paul Ricard che ha permesso ad Honda di liberare tutti i CV della propria unità.

Lo sfarfallio dell’ala mobile non è assolutamente un ‘trucco’ di progettazione o un vantaggio per rendere l’auto più veloce, bensì semplicemente un importante problema con l’attivatore del DRS.

In una certa posizione, quando l’aria crea normalmente questa risonanza, l’attivatore non poteva più gestire il fermo dell’ala mobile. La Fia ha dato la possibilità a Red Bull di rafforzarlo, tuttavia nel weekend non son giunti ad una soluzione che il team reputava sicura, anche pensando alle due serrate lotte mondiali.

Questo ha penalizzato la RB16B in qualifica, con un importante sottosterzo sulle Soft, da qui i 4 decimi di distacco accusati da Max Verstappen nei confronti del sette volte campione del mondo.

I meccanici Red Bull in azione durante il weekend per provare a risolvere il problema all’attuatore del DRS. Foto Press Racing

Hamilton ha ripreso da dove aveva iniziato in Brasile, seppur con un vantaggio tecnico certamente meno clamoroso su Max Verstappen. Per questo, un secondo posto con il punto in più per il giro più veloce è certamente un altro buon risultato per il pilota olandese della Red Bull.

Il minor vantaggio tecnico rispetto al Brasile è anche per via dell’utilizzo, sulla W12 di Lewis, dell’endotermico introdotto in Turchia, il quarto, essendo il Qatar una pista non di motore ma più da aerodinamica. L’endotermico utilizzato in Brasile tornerà in macchina per le ultime due gare della stagione.

Tutto pianificato, secondo gli ingegneri del team campione del mondo; nulla a che fare con le lamentele Red Bull relative alle performance dell’unità introdotta a Interlagos che avevano fatto anche scrivere di una possibile ‘analisi’ richiesta dalla Fia sull’unità.

Hamilton ha ancora a disposizione tre endotermici, due dei quali (USA e Brasile) più freschi utilizzabili tra qualifiche e gare, il terzo per possibili rotazioni nei venerdì.

“Qui [in Qatar] abbiamo usato la power unit meno fresca ma in Arabia Saudita Lewis avrà un razzo dietro la schiena”. A Toto Wolff piace infiammare un ambiente comunque già bollente.

Tuttavia, anche Honda sembra abbia in serbo ancora qualcosa da estrarre dalle sue unità nelle ultime due gare della stagione.

Il circuito di Losail è un front-limited, molto simile al Paul Ricard. Un qualcosa che in questa seconda parte di stagione, insomma da quando Mercedes ha risolto gran parte dei problemi aerodinamici della sua W12, l’ha favorita rispetto a Red Bull.

Ancor di più con basse termiche ambientali (qualifica e gara sono stati corsi nella serata del Qatar) e di conseguenza dell’asfalto che accentuano il sottosterzo sulla RB16B.

Non è stata quindi una sorpresa vedere Hamilton e la sua W12 vincere senza affanni, anche considerando la novità dell’ultimo minuto all’ala posteriore sulla Red Bull che non è riuscita cosi ad ottimizzarne l’assetto. Questo ha certamente aperto un po’ il gap, che Mercedes si aspettava fosse tra uno e due decimi.

Nel caldo deserto del Qatar, Mercedes è scampata ad una possibile protesta Red Bull relativa all’ala posteriore grazie a velocità “tornate nella norma” secondo Christian Horner (Red Bull).

Guardando le velocità massime della qualifica effettivamente è cosi: Hamilton si è posizionato solamente al tredicesimo posto, con 3 km/h di vantaggio nei confronti della RB16B di Verstappen, dovuti principalmente all’utilizzo di un’ala posteriore più carica del dovuto su quest’ultima, che ha aumentato in modo importante la resistenza aerodinamica.

Anche la situazione in gara ha soddisfatto i tecnici del team anglo austriaco. “Abbiamo visto che in gara, le velocità nei rettilinei erano in linea con le aspettative”, afferma Horner. “Era la prima volta in molte gare e questo è incoraggiante”.

Importante sottolineare a riguardo che, dopo le qualifiche, la FIA ha effettuato per la prima volta un nuovo stress test, in cui è stata verificata la flessione del mainplane dell’ala posteriore.

Il test ha lo scopo di determinare se questo componente si pieghi all’indietro sotto un determinato carico, un qualcosa che secondo Red Bull, Mercedes starebbe facendo dal GP di Ungheria.

Alle alte velocità, il gap tra mainplane e ala mobile si amplierebbe in modo da ridurre significativamente la resistenza all’avanzamento dell’alettone posteriore.

Il nuovo test, in Qatar solo sperimentale, dall’Arabia potrebbe essere inserito tra i test presenti nella TD018. Tuttavia, la Fia a riguardo non ha dato risposte certe. Mercedes crede che non verrà inserito in questa stagione ma nella prossima.

In Qatar, insomma, non era possibile squalificare un determinato team in caso di non conformità. Tuttavia, Red Bull è comunque soddisfatta: “Siamo contenti che ora ci monitorino anche da questo punto di vista. Il nuovo stress test dovrebbe aver eliminato la possibilità di eludere i regolamenti”, ha affermato Horner.

Uno stress test, con due pesi da 35 kg posizionati ai lati del mainplane, a cui entrambe le Mercedes hanno risposto positivamente. Secondo Red Bull per via di modifiche alle ali approntate tra Brasile e Qatar, un qualcosa che il team campione del mondo ha però smentito categoricamente su esplicita richiesta da parte di Formu1a Uno.

Per quanto riguarda Bottas, il ritiro è stato necessario per preservare una unità motrice che si surriscaldava fin dalla primissima parte di gara.

Se a questo sommiamo i danni generati dal rientro ai box dopo che l’anteriore sinistra aveva ceduto, possiamo capire il perché Mercedes abbia valutato come inutile lasciare in pista il pilota finlandese per ‘rubare’ il punto del giro veloce a Max Verstappen, unico obiettivo percorribile vista la tredicesima posizione (fuori dai punti).

Autori: Piergiuseppe Donadoni, Giuliano Duchessa

Illustrazioni: Rosario Giuliana

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