Errore Sainz: la pole non era a portata, la prima fila si

Paolo D’Alessandro
19 Giu, 2022

Autori: Paolo D’Alessandro & Piergiuseppe Donadoni

Max Verstappen batte un colpo e conquista la Pole Position del Gran Premio del Canada, con un’autentica sorpresa al suo fianco in prima fila: Fernando Alonso. Il pilota spagnolo ha continuato a stupire con l’Alpine sul bagnato ed alla fine è riuscito a tornare in prima fila dopo tanti anni, prendendo lo slot che ‘naturalmente’ sarebbe dovuto appartenere a Carlos Sainz, che commette un errore decisivo all’ultimo giro.

Lo spagnolo della Ferrari ha presenziato nelle prime posizioni della classifica per tutta la sessione e sul finale era impegnato in un giro molto veloce, con riscontri simili a Verstappen, ma con una perdita importante nell’ultimo settore che gli è costata la prima fila. Seconda fila per lui insieme a Lewis Hamilton che porta la sua W13 in seconda fila, mentre il compagno di squadra ha provato l’azzardo della mescola Soft, salvo girarsi e non riuscire a concretizzare questo potenziale vantaggio.

Da sottolineare la terza fila monopolizzata dalla Haas, con Kevin Magnussen e Mick Schumacher separati da meno di mezzo secondo, con il ‘vichingo’ che ha anche minacciato la posizione di Hamilton (meno di un decimo per la seconda fila del danese). Esteban Ocon ha raggiunto la Q3 ma si accontenterà di una settima posizione con un distacco superiore al secondo mezzo dal compagno di squadra. Di fianco a lui George Russell e a chiudere la Top 10 Daniel Ricciardo e Guyanu Zhou, che ha stupito e sorpreso in queste qualifiche, guadagnando il suo primo accesso in Q3.

Max Verstappen domina con la sua Red Bull e le gomme intermedia, Perez sbaglia e va a muro.

Ieri avevamo analizzato delle prestazioni molto simili tra Red Bull e Ferrarisia in simulazione qualifica che sul passo gara – che ci avevano fatto arrivare a questa qualifica pensando di assistere ad una lotta sul millesimo. Il meteo ha stravolto le carte in tavolo e, come a Imola, la Ferrari si è confermata competitiva con gomme Full Wet e pista bagnata, mentre le condizioni miste e lo sfruttamento delle Intermedie si sono confermate un punto di forza della RB18. Max Verstappen è stato semplicemente imprendibile per tutta la sessione, da chiunque, in questa situazione. La capacità di mandare subito in temperatura le gomme ha permesso a Max di trovare un ottimo passo fin dai primi giri e le sessioni sul bagnato hanno testimoniato una volta di più che qui a Montreal l’olandese ha ritrovato il feeling con la sua macchina.

Così non si può dire da parte di Sergio Perez che sul finire della Q2 ha dovuto ‘abbandonare’ la sessione per un errore in Curva 3. Un lungo – come se ne sono visti altri – che ha però portato a conseguenze ben peggiori. Il messicano era impegnato nel suo giro veloce, ma la velocità d’ingresso era 8km/h più veloce del giro precedente ed evidentemente non ha pagato. L’anteriore del messicano infatti è andato dentro alle barriere e non è più riuscito a ripartire, nonostante la richiesta di essere rimesso in pista dai commissari, cosa non concessa da regolamento. “Ho fatto un errore ed ho deluso la mia squadra oggi, ma penso alla gara di domani e a fare più punti possibili”. Così Sergio Perez dopo la sessione che poi ha commenta anche il suo errore: “Ho avuto un bloccaggio alla curva 10 il giro prima e probabilmente alla curva 3 le gomme non erano ancora pronte. In quel momento ero solo un passeggero”.

L’impostazione più neutra che la RedBull ha scelto per questo weekend sta penalizzando un po’ il messicano, mentre Verstappen è tornato ad esaltarsi. L’anteriore è come se fosse divenuto, quello della vettura 2021. Domani l’olandese avrà la possibilità di allungare in ottica mondiale, anche se intorno a se avrà avversari temibili con nulla da perdere – Alonso e Hamilton – oltre che la Ferrari di Sainz che nella giornata di Venerdì sembrava avere un passo molto simile al suo e proverà ad aiutare il team, il compagno di squadra ma anche se stesso nell’attaccare Max.

Il duello spagnolo viene vinto dal veterano che sfrutta l’errore di Sainz.

La vera sorpresa di giornata è senza ombra di dubbio il secondo posto dell’Alpine di Fernando Alonso. Visti i riscontri di ieri si poteva attendere anche una buona prestazione, ma i Venerdì competitivi con sabato più deludenti non sono una novità per il team francese, che invece è riuscito a confermarsi anche con la pioggia. Vedendo il distacco rifilato al compagno di squadra la differenza è stata fatta più dal talento dell’iberico e in un secondo momento le buone doti della macchina, che soprattutto domani in gara potranno essere un’arma importante per lui, con le sue ottime velocità di punta.

Il secondo posto è stato un duello tutto spagnolo dove ad avere la meglio poteva essere Carlos Sainz ed invece l’esperto campione del mondo ed ex Ferrari ha invece conquistato la prima fila. Il numero 55 stava riuscendo a mostrare le buone doti della F1-75 anche in condizioni di bagnato, con un progressivo avvicinamento ai tempi di Verstappen, che sfruttava al meglio la gomma nuova, mentre alla Rossa serviva qualche giro di più per esprimere il potenziale a disposizione. L’ultimo giro è stata una lotta quasi al millesimo tra Max Verstappen e Carlos Sainz, ma come ha ammesso lo stesso spagnolo, il distacco è iniziato ad aumentare verso fine del secondo settore – dove le ambizioni per una Pole erano ancora possibili. Queste si sono però infrante all’ultima chicane.

Carlos Sainz ci è arrivato con un distacco prossimo ai 4 decimi, quindi un ritardo che lo avrebbe portato tranquillamente in prima fila. Tuttavia, lo spagnolo ha voluto esagerare nell’ultima chicane, percorsa a 6 km/h in più rispetto a Max, grazie anche ad una ottima F1-75 sui cordoli. Un errore in uscita ha pregiudicato pero la successiva fase di trazione, dovendo controllare un sovrasterzo del posteriore, perdendo circa mezzo secondo e la prima fila ai danni di Fernando Alonso.

Un errore pagato caro che complica anche la gara in vista di domani, con un ‘obbligo’ di cercare il sorpasso quasi immediato su Alonso, che sarebbe altrimenti una minaccia, per puntare poi a Verstappen. Di positivo per Sainz c’è il feeling ritrovato con la macchina e il potenziale che ha mostrato di avere, ma ora serve non solo concretizzare in gara, ma anche in Qualifica, la velocità che riesce ad esprimere in più frangenti del weekend. “Domani farò una gara full attack. Io punto a Max, non voglio pensare tanto ad Alonso ed Hamilton. Speriamo di superare Fernando in partenza, anche se lui è stato molto veloce tutto il weekend, in tutte le condizioni.”

Russell con una W13 più carica tenta l’azzardo delle soft che non paga e Lewis ‘vola’ quarto.

Il film della Mercedes è sembrato lo stesso di tutta questa stagione. Il giovane pilota inglese riesce a sfruttare meglio il potenziale della macchina rispetto al sette volte campione del mondo, ma alla fine dei conti l’esperienza e il talento di Lewis hanno avuto la meglio. George sembrava poter ambire alla seconda fila e si è fatto ingolosire dal risultato più grande montando la gomma Soft. Un azzardo che, se avesse pagato, avrebbe consegnato lui un risultato certamente molto importante. Purtroppo così non è stato e il suo tentativo è finito alla seconda curva, girandosi su se stesso, ripartendo senza conseguenze ma accontentandosi poi dell’ottavo posto in classifica.

La configurazione dell’ex pilota Williams era decisamente più carica rispetto a quella di Lewis Hamilton e questo ha evidentemente dato più confidenza a George sul bagnato, mentre Lewis ha dovuto attendere la fine della sessione, quando la pista andava ad asciugarsi, per vedere pagare il minor carico aerodinamico sulla sua W13, che probabilmente gli servirà nella giornata di domani per potersi difendere sul rettilineo. Questo particolare potrebbe invece un po’ influenzare la gara di Russell se non riuscisse ad effettuare i sorpassi, visto anche che davanti avrà un’Alpine molto veloce sul dritto e le due Haas che non pagano un grande deficit velocistico nei loro confronti. Il tempo di Hamilton poteva essere anche migliore, anche se difficilmente avrebbe cambiato la sua posizione in griglia. Il campione del mondo infatti nel suo giro migliore (il penultimo, poiché l’ultimo non è stato a livello del precedente e sul traguardo ha anche alzato il piede) ha commesso un errore sul lungo rettilineo finale prima della chicane, impostando una mappatura errata della sua Power Unit che gli sono costati circa 16km/h, circa 1 decimo e mezzo solo in quell’ultimo frangente di rettilineo.

“Il problema era solo curva 1, se fosse stata asciutta come le altre avremmo potuto fare il tempo e piazzarci più in alto. Era un rischio, ma poteva avere un grande vantaggio. Non sono qui per fare P4/P5 e quindi serve provare cose diverse” ha commentato George Russell, parlando della scelta di provare la mescola Soft che a posteriori non ha funzionato, ma che avrebbe potuto mettere l’inglese in lotta per la Pole Position. “Sono felice. Mi sembra come la prima P4 nel 2007. Abbiamo lavorato tanto durante la notte, con ancora setup leggermente diversi con George. Oggi è andata bene, non so se domani sarà lo stesso, ma speriamo di mantenere le posizioni” ha commentato invece Lewis Hamilton che scatterà dalla seconda fila. Un sette volte campione del mondo che avrebbe potuto andar ancora più forte se non avesse inavvertitamente depotenziato l’ibrido della sua PU nel rettilineo che porta alla chicane finale, perdendo quasi 20 km/h.

Una sorpresa dietro l’altra ha mescolato i valori di forza.

Penalità, meteo, errore e inconvenienti tecnici hanno fatto si che la classifica finale parli di una piccola rivoluzione a livello di valori di forza. Il midfield è sempre stato molto compatto, tanto che 1 solo decimo può fare la differenza nel pacchetto di mezzo. Se a questi valori così piccoli ci uniamo le condizioni viste in Canada, non sorprende andare a vedere cosa è successo.

La Aston Martin nelle FP3 sembrava una serie candidata alle posizioni di vertice, soprattutto con Sebastian Vettel, ma invece sono stati eliminati in modo clamoroso in Q1, anche con importanti distacchi, per la sorpresa del tedesco. “Cos’è successo? Non era assolutamente come questa mattina [nelle FP3], non ho mai avuto grip. Cosa è successo?”. Inspiegabile quello che è successo al team di Silverstone che ha visto le speranza di un buon weekend evaporare immediatamente. Una spiegazione però viene data dal loro Team Principal, Mike Krack: “Al mattino faticavamo a mettere temperatura nelle gomme, quindi abbiamo lavorato per diminuire un po’ la pressione. Al pomeriggio però le condizioni erano un po’ diverse e il fatto che la pista si andasse ad asciugare ha dato l’effetto opposto e siamo andati nella direzione sbagliata. Fossimo passati in Q2 avremmo avuto tempo di correggere questo errore” Una situazione simile invece per AlphaTauri che non ha mai trovato il giusto bilanciamento e già nella giornata di ieri, fatta eccezione per il giro secco di Gasly, non è mai sembrata in condizione di essere davanti al midfield, ma la doppia eliminazione in Q1 è certamente una sorpresa.

Charles Leclerc, dopo essersi assicurato di partire davanti a Yuki Tsunoda non ha preso parte al Q2. Per lui si prospetta una gara d’attacco per rimontare e se pubblicamente il suo obiettivo dichiarato è la P5, confermato anche da Laurent Mekies, le simulazioni del team di Maranello parlano di una possibilità di ambire al gradino più basso del podio, P3, in condizioni di ‘gara normale’.

Sergio Perez è uscito prematuramente per via dell’incidente, mentre Lando Norris ha avuto qualche noia al motore, lamentando problemi di ‘misfired’ che il team non è riuscito a risolvere in tempo per permettergli di fare un giro veloce. L’inglese partirà dunque in quattordiscesima posizione, mentre Daniel Ricciardo centra la Q3 e scatterà nono.

 

Seconda sconfitta in qualifica per Valtteri Bottas che termina undicesimo mentre, finalmente, dopo tanti episodi sfortunati, Guanyu Zhou riesce a conquistare la sua prima Q3 in F1 e partirà decimo nella giornata di domani, con un’Alfa Romeo che ha fatto qualche progresso rispetto alle sessioni di asciutto, ma che sembra una lontana parente della C42 bilanciata, veloce ed equilibrata che abbiamo ammirato ad inizio campionato.

La vera sorpresa è senza ombra di dubbio, come team, la Haas. Doppio accesso in Q3, terza fila monopolizzata ed una sessione pulita, senza errori e problemi di alcun genere, che ha visto sia Magnussen che Schumacher esprimersi a livelli molto alti, con giustificati sorrisi soprattutto per il tedesco che sta affrontando un momento certamente complicato, ma questa è stata un’ottima risposta. Kevin inoltre ha addirittura rischiato di finire in seconda fila, minacciando il posto di Lewis Hamilton, ma il lavoro svolto dal team americano è stato lodevole. “Ce la siamo presi con calma ed abbiamo fatto P5-P6. Ora speriamo finalmente di tornare a fare punti nella giornata di domani. Dovremo vedere se qualcuno dietro di noi va più forte in rettilineo e cercare di non farli passare” ha commentato il TP della scuderia, Gunther Steiner.

La gara di domani non è minacciata da pioggia, ma ci sono tutte le premesse per una gara entusiasmante. In Canada i colpi di scena non mancano, l’incognita della Safety Car è presente e la pista si presta ai sorpassi. La griglia è un po’ stravolta rispetto al normale e questo aggiunge solo intrighi e curiosità alla gara, con una lotta mondiale che entra nel vivo e tutti gli altri team che, vista la situazione, possono anche sperare in risultati sorprendenti e quindi un occasione per fare punti importanti. Verstappen per l’allungo, Leclerc di rimonta, Sainz e Perez che vorranno – per diversi motivi – riscattarsi, ma anche Alonso e Hamilton che potranno giocarsi importanti chance e tanti altri temi per un Canada oggi bagnato, ma sempre incandescente.

Un breve sguardo alla strategia per domani. Dopo i dati raccolti nelle libere di venerdì, Pirelli ipotizza uno stop. La strategia più veloce è sulla carta Medium-Hard, tuttavia non è da scartare l’opzione Soft-Hard. Secondo Pirelli, un doppio stopper potrebbe funzionare ma solamente “nelle giuste circostanze” visto che in nessun’altra pista del mondiale si perde così poco tempo durante una sosta.

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