F1, che combini? Questa maxi sosta mette in difficoltà chi vi racconta!

Paolo D’Alessandro
08/10/2024

Il calendario di Formula 1 quest’anno ha riservato una sorpresa ‘poco gradita’ agli appassionati, ma anche e soprattutto a chi lavora nel Motorsport, chi lo racconta insomma e – se non fosse stato per il tipo di campionato che stiamo vivendo – forse anche alla stessa F1. Il calendario è una questione di incastri che deve tenere in conto di motivi commerciali, sportivi, logistici, naturali (stagioni, tempo…) e, nelle ultime stagioni, anche ambientali in tema proprio di inquinamento per i tanti spostamenti che gli addetti ai lavori devono compiere durante l’anno. Fatto sta che quest’anno, tra settembre ed ottobre, ci troviamo un lasso di tempo di ben quattro settimane dove la F1 è presente solo dietro le quinte, un qualcosa che chiaramente non serve a nessuno, soprattutto per chi la racconta e, in un certo modo, la pubblicizza, in un periodo dell’anno già molto avaro di notizie.

I team pensano al 2025: un mese di lavoro per l’ultimo grande pacchetto, ma il budget cap limita gli sforzi

Partendo dal come può essere utile questo periodo di sosta per i team, a differenza di quella estiva dove le fabbriche sono costrette a chiudere, ora ogni squadra ha la possibilità di portare avanti i propri progetti. Il periodo settembre-ottobre è sempre molto particolare e importante, poiché sono le prime settimane dove ogni team è focalizzato al 100% sul progetto della stagione successiva, ma sta anche producendo gli ultimi pezzi da portare in pista nella stagione corrente, poi da analizzare e valutare con gli ormai fondamentali dati raccolti in pista. Le fondamenta delle vettura del prossimo anno sono state ormai già decise, solitamente, per esempio, con il telaio non si vuole andare oltre la metà di settembre, tuttavia, i vari gruppi di lavoro hanno ancora qualche settimana di tempo per trarre indicazioni utili dalla stagione in corso.

Ad Austin avremo diverse squadre che porteranno degli importanti aggiornamenti, non solo per la stagione corrente ma anche la prossima. C’è chi ha aggiornamenti in cantieri per verificare che la strada seguita sia quella giusta, come McLaren e Haas, chi invece ha una forte necessità di reagire e verificare in pista di aver messo in atto i correttivi giusti, sia per salvare questa stagione, che per assicurarsi di partire col piede giusto la prossima, come Mercedes, Red Bull e Aston Martin. Tutto ciò però è fortemente limitato dall’esistenza del budget cap che, giunti all’ultima parte di stagione, è molto risicato e non lascia grandi libertà alle squadre di F1 di agire come vorrebbero. I più preparati ricorderanno l’extra budget a due cifre (si parlava di 30 milioni di euro, oltre il 20% dell’attuale budget cap) che la Mercedes utilizzò nel 2018 per allungare tecnicamente sulla Ferrari.

Un agosto atipico tra settembre e ottobre che non aiuta chi la F1 la racconta!

Nel calendario 2024 di F1, il GP di Suzuka è stato spostato ad inizio aprile per accoppiarlo ad Australia e Cina, come espressa volontà di Domenicali nel volere un calendario semplificato che prevedesse il raggruppamento dei Gran Premi dello stesso continente/regione. L’organizzazione ha cercato di rimediare spostando Baku al suo posto ma è rimasto un buco di un mese senza gare, dopo la quale avremo invece due triplette consecutive che chiuderanno la stagione. Questo si ripercuote anche su meccanici ed addetti ai lavori, che dopo la sosta estiva e questa, saranno chiamati ad un tour de force molto impegnativo, finendo ai primi di dicembre una stagione entusiasmante ma anche estenuante con ben 24 tappe.

Un periodo senza F1 alla fine del mondiale è chiaramente un periodo di magra a livello di notizie e di racconti. Le notizie non dovrebbero mai mancare ma proprio la particolarità del momento rende difficile coprire ben quattro settimane, dove molti utenti addirittura staccano completamente dalla F1 anche perchè impauriti dall’incremento di ‘fake news’, utili per coprire quei (tanti) click in più che mancano. E’ chiaro che il calendario non viene di certo incontro a chi la F1 la racconta e la trasmette agli appassionati, in un mondo che è sempre più competitivo e diviso tra chi va alla ricerca delle Notizie, chi le copia e chi utilizza quest’ultimo business accoppiato alla politica dei numeri, le famose visualizzazioni, quel numerino su cui è basato tutta la pubblicità sul web, ma a discapito della qualità. Scrivere per scrivere o scrivere meno perché c’è poco da raccontare in questo momento particolare, come credo si siano ben accorti i nostri lettori, è comunque un danno ed una sconfitta per chi questo Sport vuole raccontarlo e trasmetterlo agli appassionati, che di conseguenza fanno anche una parte dell’attuale ricchezza della F1, ma che vengono poco considerati da chi la governa.

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