Il timore di assistere ad un dominio stagionale sta facendo discutere molto la F1. Il pericolo è che ogni weekend inizi con la certezza che la lotta per la vittoria sia relegata solamente al duo Red Bull e solo un problema possa rallentarli. Sperando poi ci possa essere almeno una lotta interna; chiaramente dei dubbi è giusto porseli, sia per quanto riguarda la forza di Sergio Perez che la volontà stessa della squadra anglo austriaca che ha sempre privilegiato Max Verstappen.
FIA: i cambiamenti regolamentari, soprattutto a stagione in corso, non sono la soluzione
Le squadre avversarie hanno fallito se volevano sfruttare i cambiamenti regolamentari per recuperare del terreno nei confronti di Red Bull, che godeva anche di meno tempo sugli strumenti in fabbrica, anche per via della (frivola) penalità per lo sforamento del Budget Cap. Certamente ciò che non funziona sono le modifiche regolamentari a stagione in corso, ormai molto di moda. L’anno scorso il porpoising era un tema impellente per tutti, soprattutto dal punto di vista della sicurezza, e si è arrivati ad attuare la famosa Direttiva Tecnica numero 39, che prevedeva anche l’utilizzo di una metrica (oltre alla parte legata alla flessione del fondo) per giudicare se una vettura fosse sicura o meno per evitare ciò che era successo a Baku in casa Mercedes, con un saltellamento aerodinamico che ha mostrato un impatto diretto sulla salute dei piloti. Un intervento provvisorio, a brevissimo termine, in attesa dell’introduzione delle modifiche 2023, con i bordi del fondo e la gola del diffusore rialzati pensati proprio per limitare il porpoising. Modifiche strutturali che, a stagione in corso, erano certamente impossibili. Un intervento comprensibile, ma forse troppo affrettato, visto che il porpoising al momento dell’introduzione della Direttiva Tecnica, in Belgio, ormai era già sotto controllo per quasi tutte le squadre.
In quel frangente, la FIA si è fatta trasportare dal danno d’immagine che Baku aveva portato con sé, cavalcata da parte della Mercedes stessa per provare a risolvere i problemi della W13 (anche) con un ‘aiuto’ esterno. Se la metrica era solo un ‘tampone’ in attesa delle modifiche 2023, e non ha prodotto chissà quali cambiamenti in griglia, della vecchia DT39 è rimasta invece quella parte di modifica regolamentare che è andata a chiudere una zona grigia sull’utilizzo del fondo e del ‘pattino’ al di sotto di esso. Novità al regolamento che, come più volte scritto su queste pagine, andando anche contro alle parole ufficiali pronunciate all’epoca da Mattia Binotto (TP Ferrari), hanno definitivamente affossato la F1-75. Un giro di vite intorno alla flessione della tavola, nuovamente accelerato da parte di Mercedes, che credeva ne facessero uso entrambi i top team. In realtà ha castrato le prestazioni solo della Ferrari, andando a distruggere lo spettacolo della passata stagione. Chiaramente, Red Bull non ha colpe. La Fia si, perchè determinate modifiche, soprattutto quelle non impattanti sulla sicurezza dei piloti, andrebbero introdotte nella stagione successiva.
Fia: al vaglio l’incremento delle zone DRS perchè con le macchine 2023 è più difficile sorpassare
Ora che lo spettro di una nuova era di dominio si sta concretizzando, Liberty Media e soprattutto la FIA sono di nuovo in subbuglio per provare a far crescere lo spettacolo. Non è una lotta contro Red Bull ma il desiderio di vedere una F1 più compatta nella totalità della griglia di partenza e lotte nuovamente più serrate. Uno dei fondamentali però per avere una convergenza di prestazione rimane comunque la stabilità regolamentare. Che ha però dei contro, ossia la capacità degli ingegneri di evolvere le vetture. “Quest’anno le vetture sono diventate meno efficienti quando c’è da seguire un pilota. Il carico aerodinamico è aumentato, ed ora le macchine sembrano assomigliare a quelle della vecchia generazione. L’aria sporca è stata un fattore molto limitante ed in Arabia Saudita è stato molto difficile sorpassare“ ha fatto sapere Carlos Sainz. Proprio per questo la Federazione sta pensando di estendere e/o aggiungere ulteriori zone DRS già in alcuni appuntamenti di questa stagione 2023 di F1. Un provvedimento che, anche solo a pensarlo, fa sorridere poichè i nuovi regolamenti avrebbero dovuto addirittura portare all’abolizione dell’ala mobile, non ad un suo maggiore utilizzo.
C’è poi un’ulteriore novità che Liberty Media e Fia starebbero discutendo per provare ad avvicinare nel medio/lungo termine i team più piccoli ai big, visto che il budget cap avrebbe alcune limitazioni. Uno dei problemi emersi negli ultimi mesi è infatti la limitazione in termini di spese per migliorare le infrastrutture delle varie squadre. Non si sta parlando di nuove fabbriche o gallerie del vento ma molte cose che che ci girano attorno, partendo da dei semplici software gestionali, arrivando sino ai banchi dinamici, che le squadre devono inserire nel budget cap. Ciò significa che le squadre che avevano una migliore infrastruttura ad inizio budget cap, un certo vantaggio lo stanno mantenendo . Il tutto è stato discusso nell’ultima F1 Commission e un’analisi più dettagliata delle possibili modifiche al regolamento finanziario sarà esposta in una prossima riunione che avverrà nelle prossime settimane. “Se non permetti una spesa per i banchi prova per i freni e quelli per i veicoli completi (banchi dinamici), che i grandi team hanno e un piccolo team non ha, significa che quella squadra è bloccata per sempre su quella infrastruttura, e questo è certamente sbagliato se vuoi rendere la F1 più competitiva”. ha fatto sapere il TP dell’Alpine, Otmar Szafnauer. Con otto squadre favorevoli su dieci il regolamento finanziario potrà essere già cambiato già quest’anno, altrimenti ne basteranno sei per far sì che le modifiche abbiano effetto dal 2024.
Autori: Piergiuseppe Donadoni & Paolo D’Alessandro