Fra le gare della seconda parte di stagione, Monza, Baku e Singapore probabilmente erano quelle che meglio si sposavano con le caratteristiche della Ferrari. Il bilancio di questo trittico di corse ha visto la rossa cogliere il successo nella pista di casa, forse proprio dove la SF-24 era meno veloce rispetto al duo cittadino di Baku e Singapore. La SF-24, rinvigorita dagli sviluppi anti-bouncing, è stata la miglior macchina dietro l’ormai confermata McLaren. Tuttavia, in termini di risultati ottenuti, Ferrari non è riuscita a mettere in pratica tutto il potenziale che la SF-24 ha messo in mostra nelle due gare asiatiche. Punti importanti per i costruttori gettati via, essenziali per attaccare la seconda piazza occupata da una Red Bull in crisi, e pronta a sfoderare aggiornamenti importanti proprio ad Austin. Il periodo di stop prepara gli uomini del cavallino in vista del GP delle Americhe, con la pista di Austin che per caratteristiche sarà il vero banco di prova per dire con certezza che ci sono stati passi in avanti in termini di saltellamento e carico aerodinamico.
La nuova ala anteriore flette “poco”: le priorità sulla SF-24 erano altre.
A Singapore gli uomini guidati da Vasseur hanno anticipato la nuova specifica di ala anteriore. Un disegno nuovo, più familiare all’auto dell’anno pregresso, per dare alla rossa più carico. Un maggiore bilancio fra gli assi, utile soprattutto in piste dove la rossa può correre con assetti da medio e alto carico. La nuova specifica ha subito portato buone sensazioni, e verrà ottimizzata ad Austin con un ulteriore lavoro di raccolta dati; “Abbiamo 4 settimane e faremo del nostro meglio per comprendere i nostri punti deboli e lavorare per poter migliorare per Austin”. Uno step ricercato dal reparto aerodinamico che si occupa delle ali anteriori per migliorare il compromesso della SF-24, soprattutto da quando la rossa ha cambiato le sagome del proprio corpo vettura con i cambi radicali di Imola.
L’ala non nasce, ovviamente, solo ed esclusivamente per flettere di più. Una tematica, quella delle flessioni, ritornata a galla dopo le recenti vicissitudini che ruotano attorno alle ali della McLaren. Come già raccontato in precedenza, un lavoro sui materiali compositi per migliorare le flessioni è stato fatto, ma le priorità sulla SF-24 erano quelle di dare più front-end alla rossa. Un segnale forte in questo senso lo ha lanciato il comportamento della SF-24 in Olanda, che ha spinto gli aerodinamici di Tondi ad anticipare la nuova specifica prima di Austin. Un ulteriore aggiornamento verrà dato all’ala anteriore per adattarla alle piste da basso carico, implementando il flap dalla corda ridotta per la pista di Las Vegas.
La nuova ala anteriore ha anticipato alcune filosofie aerodinamiche dell’auto 2025: galleria del vento dedicata totalmente al modello 677.
La nuova ala portata da Ferrari a Singapore è stata deliberata a fine luglio, prima della chiusura per i lavori di ammodernamento della galleria del vento. La stessa è una versione che di fatto verrà traslata direttamente per filosofia aerodinamica all’auto del 2025. Il progetto 677, l’ultimo di questi regolamenti, sarà un punto di rottura con il passato. Nuova meccanica e aerodinamica adattata, il tutto fra le mani di Tondi che gestirà il reparto aerodinamico sotto la supervisione di Loic Serra, operativo da giorno 1 Ottobre, che avrà potere decisionale su tempi e strade di sviluppo. All’anteriore ci sarà il passaggio allo schema a tirante, e forzatamente vi sarà un ulteriore affinamento nel disegno degli elementi per la gestione del flusso che investirà il rinnovato corpo vettura.
I mesi che accompagnano i team di F1 da giugno in avanti sono sempre i più critici. Vassuer deve suddividere il lavoro su due fronti, smistando le risorse fra presente e futuro prossimo: “Stiamo già lavorando sulla macchina 2025, ma faremo del nostro meglio per portare qualcosa sulla SF-24”. Ferrari, con la riapertura della galleria dopo i lavori di aggiornamento, sta dedicando a pieno regime il lavoro aerodinamico all’auto del prossimo anno, con la galleria che verrà utilizzata solo marginalmente sulla SF-24, e solamente nel caso venga deciso mettere in macchina qualche componente visualizzato con risultati interessanti ottenuti dal CFD. A questo ci si aggiunge il lavoro del reparto motoristico focalizzato direttamente al cambio radicale del 2026, dove chi sarà più preparato da subito avrà un vantaggio a lungo termine