Ferrari al lavoro per migliorare l’efficienza aerodinamica della F1-75

Piergiuseppe Donadoni
31 Mar, 2022

Ferrari al lavoro per migliorare l’efficienza aerodinamica della F1-75.

Mentre Mercedes sta cercando di risolvere il più velocemente possibile gli importanti problemi della W13, anche per capire se il concetto ‘zero sidepods’ potrà continuare a essere la base su cui lavorare per la vettura del prossimo anno (per saperne di più), nelle rispettive fabbriche Red Bull e Ferrari stanno lavorando per ottimizzare le proprie già ottime vetture. Ancor più, in una stagione di rottura tecnica come quella appena iniziata, gli sviluppi saranno decisivi

Lo sviluppo non sarà frutto solo delle capacità degli ingegneri

“Sarà una ‘guerra’ di sviluppo, con le limitazioni finanziarie dobbiamo stare attenti e pensare ad aggiornamenti mirati, assicurandoci che quello che portiamo in pista funzioni”, così Adrian Newey (Red Bull), a cui hanno fatto eco sia Toto Wolff (Mercedes) che Mattia Binotto (Ferrari).

Da questa stagione, lo sviluppo non sarà frutto solamente delle capacità degli ingegneri ma anche delle capacità di gestione del budget cap. 145 milioni di dollari nella passata stagione, quest’anno inizialmente portato a 140 milioni. Questo se il calendario fosse composto da 21 Gran Premi. Dato che se ne correranno 23, anche con l’abbandono del Gp di Russia, c’è da considerare un extra budget di 1.2 milioni per ogni weekend di gara aggiuntivo, in totale 2.4 milioni, a cui bisogna sommare altri 0.9 milioni previsti come extra per le tre sprint qualifying del sabato. Arriviamo ad un budget extra di 3.3 milioni di dollari da sommare ai 140 che avvicinano la cifra a quanto le varie squadre potevano già utilizzare fino alla passata stagione.

Ferrari F1-75 – Bahrain Spec

Ma chi verificherà il tutto? E’ una domanda lecita. C’è chi pensa infatti che, oltre ad esserci zone grigie nel regolamento tecnico, possano essercene anche in quello finanziario. Per questo, Mattia Binotto continua a mettere in guardia il management della F1 sul fatto che qualcuno possa sforare il limite di budget, un qualcosa che potrebbe rivelarsi cruciale e decisivo in questa stagione nella lotta per il campionato del mondo. La Federazione è a conoscenza di tale priorità per le squadre. “Se manca il controllo, crolla tutto il sistema” ha già fatto sapere il capo di Liberty Media, Stefano Domenicali. “Oggi non basta più controllare solo la parte tecnica”, ha continuato l’italiano, “ma serve anche un rigido controllo sulla parte finanziaria e per questo la FIA si sta attrezzando per essere ancora più resiliente in questo ruolo”. Controlli non solo nelle aree grigie ma anche riguardanti alcune variabili che, a scapito della F1, erano difficili da prevedere al momento dell’introduzione del budget cap come può essere l’inflazione o i costi di trasporto “che sono aumentati in modo difficile da prevedere nelle ultime settimane”, ha sottolineato sempre il CEO della F1. Sono già in corso, e proseguiranno nelle prossime settimane, discussioni per trovare le giuste soluzioni e per “garantire a tutti le stesse opportunità”.

Red Bull si alleggerisce a Imola, un bene anche per la gestione gomme

La battaglia degli sviluppi è solo iniziata, per Ferrari nemmeno in modo così importante, fatto salvo qualche minor update al fondo portato durante i test. Proprio in questo senso si giocherà una partita a scacchi tra i due contendenti, forse tre se Mercedes riuscirà a risolvere velocemente i problemi della W13. 

I tecnici Red Bull hanno già introdotto un’importante evoluzione nei test del Bahrain, un primo passo anche nell’alleggerimento della vettura, che ha rimesso la RB18 in scia della F1-75. Altrimenti è molto chiaro come sarebbe andato questo inizio di stagione. “La Red Bull ha portato in Bahrain un bel pacchetto nell’ultimo giorno dei test e avevamo visto che poteva valergli anche mezzo secondo. Senza di quello avremmo avuto un po’ più di margine sui nostri diretti rivali” aveva infatti sapere Mattia Binotto.  

L’aggiornamento portato in Bahrain da Red Bull ha permesso al team di tornare in scia alla F1-75

A Imola la RB18 si alleggerirà ulteriormente, come anticipato da Helmut Marko, con un lusinghiero obiettivo, seppur non a doppia cifra, e da ciò potrà garantirsi i maggiori passi in avanti nel breve termine. “La nostra macchina è troppo pesante. Se si supera il peso minimo di dieci chili, parliamo di tre decimi e mezzo, quattro decimi su una pista come l’Arabia Saudita” ha fatto sapere Helmut Marko. Ridurre il peso significa utilizzare materiali più leggeri, che sono più costosi, oltre al fatto che devi anche creare nuove parti. Il tutto non si associa bene all’interno del quadro finanziario del budget cap“.

Secondo i tecnici del team anglo austriaco, il guadagno arriverà, non solo dal minor peso della vettura, bensì anche dal miglioramento in termini di gestione dei pesi che permetterà di sfruttare al meglio gli pneumatici Pirelli da 18”. Un fattore tecnico dove ad oggi la Ferrari F1-75 può ancora primeggiare, lo si è visto anche in Arabia, seppur non sia stato così determinante come in Bahrain. 

Ferrari al lavoro per migliorare l’efficienza aerodinamica della F1-75

Mentre Red Bull andrà ad estrarre maggior performance alleggerendo la RB18, Ferrari sta lavorando su alcuni fronti che hanno l’importante obiettivo di migliorare l’efficienza della F1-75. Una vettura nata dalle menti che hanno partorito anche la SF70H, anch’essa la prima vettura di una nuova serie di regolamenti, che condivide con la F1-75 la non eccellente efficienza aerodinamica ma le ottime doti nel lento, in fase di trazione e di gestione gomme.

Ferrari F1-75 – Bahrain Spec

Come anticipato da David Sanchez, a Maranello sono al lavoro per disegnare un nuovo fondo che possa risolvere in modo importante i problemi relativi al saltellamento aerodinamico. Questo permetterebbe alla vettura italiana di esprimersi al suo massimo potenziale. In casa Ferrari non sono ancora riusciti a gestire così bene come sulla RB18 il porpoising. “Si è parlato molto di Mclaren durante i primi test, ma è Red Bull la squadra che ha avuto meno problemi di tutti in termini di porpoising – ci ha fatto sapere un ingegnere di Alfa Romeo – “Son sicuro che Newey lo abbia previsto in fase di progettazione e abbia lavorato tanto sulla meccanica quanto sull’aerodinamica per risolverlo”.

La parte iniziale del fondo della RB18 è una delle macro parti più interessanti della vettura anglo austriaca.

Ferrari utilizza altezze leggermente più alte rispetto alla RB18 per non incorrere in saltellamenti deleteri alle alte velocità e in fase di staccata, soprattutto quelle più violemte, nonché un tirante nella parte posteriore del fondo. Questo componente evita un’eccessiva flessione delle parti esterne che più vicine corrono al suolo, maggior carico permettono di generare al fondo con però un importante limite ossia un altezza minima che genera la separazione del flusso, attivando di conseguenza il porpoising. Eliminare il tirante significherebbe irrobustire il fondo, con perdite in termini sia di budget che di peso. Da qui la concessione Fia, di un componente altrimenti considerato illegale.

Il particolare concetto aerodinamico della F1-75 riesce comunque a limitare la piccola perdita percentuale di carico della parte bassa della vettura, generandola con la parte superiore, che però costa qualcosa di più in termini di resistenza all’avanzamento. Pneumatici e ala posteriore sono i macro componenti che, su questa nuova generazione di vetture, generano la maggior percentuale di resistenza aerodinamica.

Portare in pista un fondo che possa permettere a Ferrari di far correre la F1-75 ancora più vicina al terreno, permetterrebbe di scaricare l’ala posteriore e di conseguenza di migliorare l’efficienza aerodinamica della vettura italiana, facendo fare un importante passo in avanti in termini di performance. Anche per quanto riguarda le pance, Ferrari si è lasciata uno spazio di manovra per poterle ridurre in termini di ingombri.

“Gli sviluppi su cui stiamo lavorando, li introdurremo solo quando saremo sicuri che saranno abbastanza maturi per permetterci di fare un giusto passo in avanti”. Aspettando ulteriori conferme, non prima di Imola.

Autori: Piergiuseppe Donadoni e Giuliano Duchessa

Illustrazioni: Rosario Giuliana

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