Autore: Giuliano Duchessa
La Red Bull sul finale ottiene una pole annunciata, sul circuito di casa, ma è lecito dire che la Ferrari ufficialmente non ha più uno svantaggio significativo in termini efficienza.
Max Verstappen ha ottenuto una pole position molto meno scontata del previsto, lottando fino alla fine con le Ferrari di Leclerc e Sainz. Una qualifica intervallata dalle bandiere rosse procurate prima da Hamilton e poi da Russell, con una dinamica diversa e per certi aspetti simile.
I piloti Mercedes hanno cercato qualcosa che la vettura non può ancora dare. Entrambi i Mercedes hanno perso il posteriore, cercato di estrarre tutto il possibile dalla W13, chiedendo qualcosa che la vettura non può ancora dare. Con gli aggiornamenti apportati nelle ultime settimane, la vettura appare sensibilmente più stabile. Qualcosa che sta visibilmente permettendo ai piloti di cominciare ad essere più aggressivi in frenata e in inserimento, fondamentale al Red Bull Ring. Non a caso, Lewis in particolare lo stava mostrando, alzando il limite con un primo settore persino a livello di Verstappen. “Penso che saremmo stati in lizza per la pole position” ha addirittura affermato Toto Wolff.
La W13 sta ora viaggiando mediamente molto più scarica di quanto visto a inizio stagione. Sia per attenuare il porpoising, sia perché può permettersi un setup meccanico meno rigido abbinato ad altezze più accettabili, tramite il fondo aggiornato. Tuttavia appare ancora una coperta corta, sebbene ragionevolmente molto meno corta. In più, come accennato, la C5 non sembra certamente la sua gomma ideale, con una spalla che si muove mettendo maggiormente in crisi il carico posteriore.
Tecnicamente parlando è un weekend importate per il team anglo tedesco, su un tracciato in teoria meno comodo di Silverstone.
Verstappen aveva 1 decimo da gestire negli allunghi, l’arma della Ferrari è stata cambiare il bilanciamento.
Come detto, tra la F1-75 e la RB18 non c’è stata una differenza significativa di velocità massime. Certamente la vettura di Max non ha perso tutto il vantaggio in rettilineo, tuttavia è diventato più esiguo da Barcellona e dopo che Ferrari ha introdotto l’ala posteriore in Canada. Nel caso di un via regolare, sarà interessante vedere durante la Sprint Race se potrà difendersi con DRS chiuso oppure assisteremo a uno scambio di posizioni.
L’olandese ha sempre comandato il primo settore, composto dai due allunghi più importanti, guadagnando mediamente 1 decimo su Leclerc e Sainz, comunque meno di quanto atteso. Il monegasco in particolare aveva un buon equilibrio per recuperare quel gap, tuttavia le gomme parzialmente scaldate e riutilizzate, al rientro dalla bandiera rossa procurata da Russell, hanno tolto un pò di feeling in curva 1 e soprattutto nelle parti più guidate dove non ha migliorato rispetto al primo tentativo.
Verstappen dal canto suo ha trovato nel finale un ultimo settore brillante, quello che presenta i curvoni più veloci, guadagnandosi la pole position in percorrenza dell’ultima curva. In sostanza entrambi i contendenti in prima fila – più Carlos – avrebbero avuto qualcosa in più da mostrare ed è impossibile dire chi avesse più margine.
A un certo punto della qualifica è stato piuttosto chiaro come il team di Maranello stia continuando ad utilizzare una modalità di motore molto bassa nelle prove libere per diluire il degrado dell’unità. Le rosse si sono presentate in qualifica con un cambio di setup rilevante rispetto a quanto provato in FP1. Un’ala anteriore con maggiore incidenza per attenuare il sottosterzo molto presente soprattutto nella prima parte della prima ora di libere, in attesa dell’aumento di grip. Unico macro elemento che – come noto – potrà essere regolato nonostante il parco chiuso. Una mossa che si è rivelata quest’oggi molto positiva.
I primi tre sono racchiusi i 89 millesimi, dovremmo assistere ad una Sprint Race affascinante, specie se domani potremmo non vedere una scelte di mescola totalmente omogenee.