Ferrari: ecco perchè il ‘no’ all’ordine di scuderia ha un senso

Paolo D’Alessandro
14 Nov, 2022

Il weekend brasiliano della Ferrari non era iniziato nel migliore dei modi. Nella atipiche qualifiche del venerdì, a causa del format con la Sprint Race, la Scuderia era finita nell’occhio del ciclone per una pessima gestione strategica con Charles Leclerc. Tuttavia, tra Sprint e Main Race, la Ferrari è riuscita a massimizzare i risultati per l’attuale momento di forma delle F1-75, chiudendo la gara domenicale al terzo e quarto posto.

Le prestazioni sono state certamente migliori di quelle del Messico, ma questo era ampiamente atteso anche grazie ad una minore conservatività della Power Unit, data l’altitudine molto inferiore di Interlagos. Chiaramente prendere il Messico come termine di paragone era clamorosamente errato, poichè quello è stato uno dei punti più bassi della F1-75. A Maranello credono addirittura che quello sia stato il fine settimana peggiore di tutta la stagione, anche di Spa. In Brasile la Rossa è tornata comunque su buoni livelli di prestazione, mostrando come il lavoro di comprensione dei tecnici stia andando nella giusta direzione giusta dopo l’introduzione della Direttiva Tecnica 39. Qualcosa però continua a mancare alla Rossa per tornare a vincere, essendosi nuovamente (ri)confermata alle spalle di una ritrovata Mercedes.

Avrebbe vinto una Ferrari senza gli importanti problemi occorsi a Sainz e Leclerc?

La scelta di Ferrari di partire sulla Media stava premiando in qualche modo il buon lavoro svolto sia al simulatore di Maranello che dagli uomini in rosso direttamente in pista. La macchina si stava infatti dimostrando prestazionale, non la più veloce ma con un ritmo simile a coloro che avevano scelto la Soft come gomma in partenza, chiaramente il compound che ha funzionato meglio in Brasile. La media non poteva garantire quel livello di prestazione e soprattutto non riusciva a marcare una differenza importante in termini di degrado, anche con una temperatura dell’asfalto quasi 15°C più alta rispetto alla Sprint Race del giorno precedente.

In Ferrari hanno deciso di utilizzarla ad inizio gara ossia nel momento più caldo dell’asfalto brasiliano e con una macchina più pesante che permette di scaricare più energia sugli pneumatici. Abbiamo scelto la media in partenza perchè l’asfalto era 15°C in più rispetto a sabato. Verso la fine della gara le temperature sarebbero scese, tornando a valori simili a quelle della Sprint Race, dove avevamo visto che la Soft funzionava bene mentre avrebbe potuto soffrire di maggior degrado all’inizio per via del caldo.” ha affermato Mattia Binotto nella classica conferenza stampa post Gran Premio. In casa Ferrari sapevano di non partire da favoriti, con qualche punto interrogativo sul funzionamento degli pneumatici nelle varie parti di gara, sapendo che le temperature avrebbero potuto calare in modo importante. Serviva insomma “fare qualcosa di diverso” rispetto agli avversari, come affermato proprio dal TP italo svizzero, per potersi creare un vantaggio nella seconda parte di gara.

La Scuderia si è comportata bene sugli pneumatici, anche grazie ad un compromesso in Brasile che puntava al contenimento dell’usura grazie ad un riscaldamento meno repentino. Questo, tuttavia, ha limitato Leclerc nella Sprint non permettendogli di risalire velocemente la classifica. La F1-75 si è difesa comunque egregiamente, tuttavia, mancavano ancora 2-3 decimi per essere a livello della W13, seppur in lotta con una RB18 chiaramente sottoperformante in questo weekend.

I segnali incoraggianti che Ferrari può portare a casa sono quelli di una competitività migliorata anche in gara, seppur ciò non basti a puntare alle vittorie e, anche in Brasile, si è confermata una Mercedes superiore. Buoni anche i riscontri nel settore centrale, quello più tortuoso, dove la F1-75 pre Direttiva Tecnica avrebbe sicuramente spiccato, ma dove anche questa versione della macchina si è ben comportata. Il lavoro di (ri)comprensione dei setup, accoppiati al fondo modificato portato in Giappone, stanno dando i suoi frutti, permettendo agli ingegneri assetti più centrati e adatti alle caratteristiche della pista. “Sarei stato curioso di vedere Charles lì davanti, senza l’incidente con Norris.” ha fatto chiaramente notare Mattia Binotto. Il monegasco, insieme a Max Verstappen, era infatti il maggior concorrente per il duo Mercedes, anche se Binotto ha ammesso chiaramente che il passo delel W13 era leggermente superiori, quindi la vittoria sarebbe stata comunque improbabile. “Le Mercedes qui erano molto veloci e sorpassare Perez è stato difficile. Senza Checo saremmo stati più vicini e maggiormente in lotta ma non penso che saremmo riusciti a vincere”.

Perchè Ferrari non ha concesso l’inversione delle posizioni tra i due piloti?

Una vittoria avrebbe aumentato il morale della squadra, ma il lavoro sembra andare nella giusta direzione. Prima di Abu Dhabi, dove Ferrari proverà a mantenere il secondo posto in entrambi i campionati (costruttori e piloti con Charles Leclerc), ci sarà anche modo di chiarirsi per quanto visto in pista, dove però Mattia Binotto ha voluto già chiudere ogni tipo di polemica. Carlos era disponibile a cedere la sua posizione a Charles, che in radio l’ha richiesta, poiché ne avevamo discusso prima della gara. Come squadra abbiamo deciso però di non procedere con lo scambio perché sarebbe stato troppo rischioso con Alonso e Verstappen cosi vicini a Charles e soprattutto con un’investigazione in corso per Carlos. La decisione è stata giusta in ottica campionato Costruttori per non perdere punti in caso di penalità per Carlos. Il team italiano aveva già ottenuto un feedback positivo dai commissari sulla non penalità per il suo pilota spagnolo che però non era la decisione ufficiale.

Nelle interviste post gara abbiamo visto un Leclerc più sereno su questa questione, rispetto ai giri finali di gara dove i toni si sono anche alzati pericolosamente, seppur si sia mostrato legittimamente frustato per l’andamento del weekend. Dall’errore del team in Qualifica, ad una Sprint Race con una rimonta limitata dalla sua F1-75, ad una gara iniziata con un incidente che lo ha subito tolto dai giochi. “Voglio solamente andare ad Abu Dhabi e chiudere al meglio questa stagione” ha chiosato il monegasco.

Autori: Piergiuseppe Donadoni & Paolo D’Alessandro

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