Ferrari: il fondo del Giappone è stato l’ultimo importante aggiornamento, ora focus al 2024.

Rosario Giuliana
27 Set, 2023

Il GP del Giappone ha riportato i valori in gioco a quelli che abbiamo visto per gran parte della stagione. La Red Bull di Verstappen è tornata a dominare dopo la debacle di Singapore, mentre Ferrari se l’è giocata con Mercedes per il ruolo di terza forza dietro ad una McLaren simile a quella che avevamo visto a Silverstone.La sentenza arrivata a Suzuka, in una delle piste più tecniche e difficili del mondiale, ha sancito che le nuove direttive non hanno azzoppato Red Bull (almeno non a tal punto da cambiare i valori in fra le squadre). Ferrari, dal canto suo, ha portato a casa una quarta e sesta posizione che, tutto sommato, sono un buon bottino di punti nel confronto diretto con Mercedes. Per la SF-23 complessivamente è stato un week end in cui fare meglio non era fattibile, aspetto sottolineato anche da Vasseur a fine gara: “Non possiamo essere super felici per una quarta e sesta posizione, ma era difficile fare meglio. Ci sono però diversi spunti positivi, ci stiamo avvicinando alla Mercedes e il degrado era sotto controllo”.

Il secondo posto nei costruttori è alla portata di questa SF-23

Venti punti separano Ferrari da Mercedes in classifica costruttori. Margine che Ferrari, da quel cupo GP di Olanda, ha più che dimezzato. L’obbiettivo della scuderia di Maranello adesso è concretamente il raggiungimento della seconda posizione in classifica costruttori, target che fino poco tempo addietro appariva abbastanza proibitivo.

Monza, Singapore e Suzuka sono state tre piste completamente differenti, rispettivamente da basso, alto e medio carico. In tutti e tre gli appuntamenti Ferrari ha dimostrato di essere da subito più pronta al venerdì, partendo con una base di assetto migliore rispetto alla squadra di Brackley. Un deficit che poi Mercedes deve ricucire durante il week end, arrivando ad avvicinarsi alle prestazioni della rossa in corso d’opera, come abbiamo visto soprattutto a Singapore e in Giappone.

In terra nipponica Ferrari non è stata certamente seconda forza, le prestazioni di McLaren da Silverstone in avanti collocano il team di Woking di fatto al ruolo di “la prima delle altre”, dopo l’imprendibile Verstappen. Il team di Andrea Stella paga lo scotto una MCL60 non pronta ad inizio stagione, fattore che determina l’attuale classifica costruttori. Aston Martin invece prosegue il suo periodo difficile, con l’AMR23 persa strada facendo con l’introduzione degli aggiornamenti degli altri team.

Nuovo fondo promosso: più stabilità nelle diverse condizioni per dare fiducia ai piloti

A livello tecnico la pista di Suzuka ha dato delle risposte positive in termini di bilanciamento della SF-23 nei lunghi curvoni in percorrenza, in una pista front limited rispetto a Monza e Singapore. Dal nuovo fondo sono arrivati ottimi riscontri, sia tramite il commento dei piloti, sia dalle analisi effettuate durante e dopo le sessioni. Un dato significativo e importante che sancisce un miglioramento progressivo e costante della SF-23, nata con tutti i limiti del caso. Lo sviluppo è servito a tenere i punti di forza come l’efficienza aerodinamica, e ritrovare una finestra aero-meccanica più stabile. Uno degli obiettivi del nuovo fondo era quello di ottenere condizioni più costanti a fronte di differenti configurazioni di assetto meccanico e aerodinamico.

Gli ingressi dei canali venturi sono stati modificati per ottenere un miglioramento della pulizia del flusso d’aria, proprio per avere un maggiore stabilità aerodinamica. Una mappa aerodinamica costante permette anche ai piloti di aumentare la fiducia e di avere una vettura più prevedile. Su questo aspetto ha lavorato molto Sainz, trascorrendo quest’anno diverso tempo al simulatore restando vicino Maranello. Caratteristica che contraddistingue il madrileno sin dai tempi McLaren, quando prese residenza a Woking per restare a stretto giro con la squadra.

Ferrari ha concentrato gli sviluppi attorno al fondo nella zona di ingresso e di uscita del flusso d’aria, più che nella zona del bordo esterno, dove invece si è lavorato molto lo scorso anno.

Le modifiche nella parte posteriore del fondo e nella rampa del diffusore della Ferrari SF-23 in Giappone – Illustrazione Rosario Giuliana

Seppur Ferrari non sia stata intaccata dalla T018 e T039 “rafforzata”, il nuovo pavimento presenta dei valori di rigidezza maggiori, caratteristica utilizzata in parte lo scorso anno per ridurre il saltellamento.

Il pacchetto di Suzuka va a chiudere la cerchia di sviluppi significativi della SF-23, che rimarrà tale fino a fine stagione, salvo qualche piccolo intervento da decidere in corso d’opera. Le ore in galleria sono pienamente dedicate al progetto 676, con l’obiettivo primario di annullare i limiti della monoposto attuale ed aprire nuove strade di sviluppo entro dicembre dell’anno in corso.

Autore: Rosario Giuliana

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