Quest’oggi Maranello si è svegliata con un po’ più rumore del solito. A ravvivare l’ambiente è la Power Unit di Formula 1 del Cavallino, montate sulla F1-75 e sulla SF-24 scese in pista sul circuito di casa. A Fiorano si sta portando avanti un lavoro di sviluppo in collaborazione con la FIA; infatti, Ferrari sta portando in pista una seconda versione dei paraschizzi che dovrebbero agevolare la disputa dei Gran Premi in condizioni di pioggia estrema. Al volante delle monoposto ci sono Oliver Bearman, il quale avrà occasione anche di sgranchirsi le ossa in attesa della prima ora di libere che correrà a Imola sulla Haas, uno dei piloti di sviluppo della Scuderia di Maranello, ossia Arthur Leclerc, insieme ad uno dei due piloti titolari della Scuderia, Carlos Sainz.
Dopo un primo test ‘fallimentare’, la Ferrari prova una nuova versione dei paraschizzi
L’anno scorso è toccato a Mercedes montare sulla propria monoposto il dispositivo sviluppato per evitare l’innalzamento di grosse quantità d’acqua da terra. La FIA, da tempo, insegue una soluzione che possa facilitare la disputa delle sessioni fortemente condizionate dal maltempo. La gomma Intermedia è un prodotto su cui Pirelli ha lavorato intensamente, con buoni risultati in fatto di prestazione e grip. La Full Wet invece ancora non convince i team su tanti aspetti. Il problema principale risiede nella sua dota principale, ossia nell’espulsione di grossi quantità d’acqua che limitano la visuale in pista ai piloti, soprattutto con tante vetture contemporaneamente in pista. Le soluzioni pensate sono due: l’introduzione di una ‘Super Intermedia’ come l’ha definita Mario Isola, o sviluppare dei dispositivi come questi paraschizzi.
Il test di Silverstone non fu particolarmente positivo, Mercedes scese in pista a Silverstone dotata del primo esemplare di paraschizzi mentre McLaren svolse un test senza questo elemento. Feedback e dati non furono quelli attesi, ma l’ufficio tecnico di Tombazis non scartò l’idea, continuando a svilupparla. Oggi è la Ferrari a provare il nuovo prototipo, con un programma simile a quello fatto in terra inglese, ma svolto in ‘solitaria’, con due Ferrari. In pista sono scese la F1-75 dotata del nuovo dispositivo e la SF-24 – non ancora nella versione ‘2.0’ che vedremo domani – senza i paraschizzi. La pista di Fiorano è stata bagnata artificialmente; una possibilità che rende il tracciato adatto a questi tipi di test.
Oltre al lavoro svolto per la FIA, questo è un occasione anche per i piloti di fare allenamento. Il gioiello della FDA, Ollie Bearman, attualmente impegnato in F2, si prepara ad affrontare il weekend di Imola con la possibilità di disputare le prime prove libere con Haas. Dopo Jeddah e i test Ferrari, ha subito l’occasione di tornare al volante di una Formula 1 con l’obiettivo di guadagnare un posto in vista del prossimo anno. Arthur Leclerc è invece impegnato in progetti extra F1 e contribuisce al lavoro della Ferrari al simulatore. Carlos Sainz invece, in attesa di domani, avrà anche modo di fare qualche ultimo giro sulla SF-24 “base”, utile anche per confrontare i dati in vista di domani.