Nella notte buia di Singapore c’è un rosso più splendente che mai che colora il Marina Bay Street Circuit, Carlos Sainz vince un Gran Premio per cuori forti conducendo una gara maestosa sudata fino all’ultimo giro. Lo spagnolo mette la firma su un capolavoro che lo ha portato a gestire il passo nella prima parte di gara per poi dare fondo a tutte le sue energie nel finale per tenere dietro le due Mercedes con gomme più fresche, riportando Ferrari alla vittoria. Lando Norris sfrutta il DRS datogli volontariamente dall’ex compagno di squadra per difendersi dall’arrivo incombente di George Russel e portare la sua McLaren in seconda posizione.
È lo stesso George Russel che nell’ultimo giro commette un errore fatale che lo porta a concludere la sua gara nel muro, regalando la terza piazza al compagno di squadra. Leclerc chiude quarto una gara caratterizzata dalla sfortuna. Il Monegasco dopo aver sopravanzato in partenza Russel viene penalizzato dall’ingresso della safety car, anche i problemi di temperatura non gli permettono di spingere quanto vorrebbe costringendolo a una gara sulla difensiva. Verstappen e la Red Bull rimangono anonimi, con una ripresa sul finale che porta quinto il 2 volte campione del mondo.
Lo ‘stratega’ Sainz si costruisce la vittoria ed aiuta l’amico Norris. Leclerc scudiero viene superato dalla Mercedes che prova l’all in
La pole di Carlos Sainz è la grande occasione per la Ferrari di interrompere il dominio Red Bull mettendo la rossa sul gradino più alto del podio, gli inseguitori però sono ugualmente pronti a sfruttare l’occasione. Sempre nella giornata di ieri ha lasciato tutti in apprensione il grande botto di Lance Stroll, costretto a dare forfait per la gara di oggi a causa del forte impatto contro le barriere nell’ultima curva. Safety car permettendo la strategia sembra essere quella di una sosta, vista la rilevante lunghezza della pit-lane che porta a perdere oltre 27 secondi. Sulla griglia i big si presentano montando gomma gialla, fatta eccezione per Charles Leclerc con il set più morbido con l’obbiettivo di essere subito aggressivo allo spegnimento dei semafori. Nelle retrovie le due Red Bull montano gomma dura così come Bottas, soft anche per Tsunoda e Piastri e Zhou che parte dalla Pit Lane dopo il cambio completo degli elementi della Power Unit.
Come da programma Charles Leclerc sfrutta il compound più morbido per mettere il muso della sua SF-23 davanti alla Mercedes di George Russel componendo un magico 1-2 Ferrari. Lewis Hamilton allunga la staccata e tagliando la prima curva guadagna due posizioni, costretto però successivamente a cederle entrambe. L’unico contatto avviene tra Perez e Tsunoda, quest’ultimo costretto al ritiro dopo la foratura della sua posteriore destra. Nel primo frangente della corsa Leclerc, nonostante si pensava potesse essere maggiormente vittima del degrado, riesce a seguire il passo del compagno di squadra fino a quando non gli viene chiesto di rallentare per fare da “tappo” alle vetture dietro di sè permettendo a Sainz di aprire un gap considerevole.
Nonostante i distacchi molto ridotti, l’equilibrio prevale e nessuno azzarda un attacco in un circuito in cui sorpassare è un salto nel buio, le vetture procedono a trenino fino a quando Sargeant commette un errore e finisce nel muro danneggiando l’ala anteriore e lasciando numerosi detriti in pista. È inevitabile l’ingresso della Safety Car. tutti i piloti fatta eccezione per le Redbull e Bottas intenzionati ad allungare lo stint rientrano ai box montando gomma dura, a pagare il prezzo più alto è Charles Leclerc che viene chiamato in pit lane insieme al compagno di squadra, ma nonostante l’ottimo lavoro dei meccanici Ferrari è impossibilitato dall’usciere dalla piazzola bloccato dall’arrivo di Lewis Hamilton.Il monegasco perde due posizioni a favore di Russel e Norris, la gara riprende con le due Redbull in seconda e quarta posizione.
Le due RB19 sono nettamente più lente e vengono scalzate facilmente, il caos causato dalle ingombranti vetture di Milton Keynes sfavorisce nuovamente Leclerc, costretto a rallentare per evitare il tamponamento di Norris e così sopravanzato da Lewis Hamilton. Il copione della gara da quel momento in poi rimane lo stesso della fase iniziale, i primi 4 proseguono a trenino gestendo le gomme, leggermente attardato Leclerc vittima di una temperatura elevata nel motore.
Al giro 43 Ocon, protagonista di una gara eccezionale fino a quel momento, è costretto a fermare la sua Alpine’ all’uscita di curva 1 a causa di un problema tecnico, e viene esposta la Virtual Safety Car, il jolly che la Mercedes aspettava per provare ad agguantare la vittoria. Entrambe le W14 rientrano ai box montando gomma Media e dando vita a un finale infuocato, tutti i piloti spremono le loro gomme come mai avevamo fatto fino a quel momento.
Russell, dopo essere uscito dai box con un gap di oltre 15 secondi tra lui e Sainz e ben tre macchine tra lui e lo Spagnolo, imprime un ritmo di quasi due secondi al giro più veloce di quest’ultimo. Al giro 57 Leclerc è preda facile per entrambe le Mercedes che iniziano la propria rincorsa alla vittoria. A 5 giri dalla fine Russel aggancia Norris e la vittoria sembra materializzarsi davanti al Britannico. A porre fine si sogni di Russel è Carlos Sainz che con un gran coraggio e una gran personalità fa ciò che nessuno si sarebbe aspettato, lo Spagnolo tiene volontariamente il suo distacco da Norris inferiore al secondo in modo da permettere al pilota McLaren di difendersi con l’uso del DRS.
È la mossa vincente. Russel prova in ogni modo l’attacco e supera il limite nell’ultimo giro, in ingesso di curva 7 il pilota Mercedes tocca il muro con l’anteriore destra e rompendo la sospensione i suoi sogni di vittoria si infrangono contro il muro. Hamilton sfrutta l’errore e conquista la terza posizione ma a far esplodere i fuochi d’artificio e i cuori dei tifosi della rossa è Carlos Sainz che chiude davanti a Norris, altrettanto perfetto in difesa.
La gara dello spagnolo è un mix eccezionale tra gestione, intelligenza e ovviamente velocità, nuovamente da rivedere la prestazione del compagno di squadra che nonostante i molteplici problemi avuti è stato ancora una volta più lento di Sainz per tutto il weekend. La RedBull di Max Verstappen per la prima volta non sotto ai riflettori è solo quinta, una battuta d’arresto clamorosa che nonostante fosse stata preannunciata dallo stesso pilota Olandese rimane molto difficile da spiegare, seppur un ultimo stint positivo. Gasly rende meno amaro il ritiro di Ocon portando a casa una preziosa settima posizione per la Alpine, anche Piastri ottiene il possibile in vista del gran premio di Suzuka dove gli aggiornamenti verranno installati anche sulla sua vettura. Oltre l’exploit di Carlos Sainz è da sottolineare quello di Liam Lawson che chiude in nona posizione alle spalle di Perez, un punto che vale tantissimo per il classe 2002 che ricordiamo essere solo alla sua terza gara in formula uno.
Autore: Luca Vanzini