La SF-24 nelle prime tre gare ha totalizzato 3 piazzamenti a podio e una vittoria. Grazie al ritiro dell’olandese, Leclerc è a 4 punti da Verstappen, Ferrari a 4 punti da Red Bull. qualcosa che può far sorridere i ferraristi se visto da una differente prospettiva. Da un lato, Bahrain e Melbourne non sono state le gare più semplici che il monegasco possa ricordare, dall’altro aver concretizzato molti punti può trasmettere ottimismo laddove la nuova Ferrari dimostri di poter crescere rapidamente nello sviluppo, almeno quanto la Red Bull. Carlos Sainz all’Albert Park è stato superiore, anche considerato il livello di forma, dopo una settimana a letto. Ha preso la sua terza vittoria in Rosso, se avesse corso a Jeddah avrebbe certamente ottenuto almeno 12 punti, superando persino Verstappen in testa il mondiale. Un quadro solo iniziale, s’intende, eppure è qualcosa di impensabile in retrospettiva.
Red Bull ha fornito un segnale di vulnerabilità che non si vedeva da tempo, qualcosa che va anche oltre il problema di affidabilità accusato sulla N.1. Le auto non potevano avere impostazioni perfette per prevenire i problemi di graining, mettendosi in una inclinazione al sottosterzo fastidiosa da risolvere. Tutti si aspettano una reazione immediata, a Suzuka, per dimostrare che si trattava di un fatto occasionale. E’ lecito attendersi che ci sarà, considerato che sono passati pochi mesi dall’edizione scorsa, nella quale Max Verstappen reagì dopo il fallimento di Singapore e distrusse la concorrenza, infliggendo 20 secondi a Norris e 40 alla Ferrari. Nessuno crede a importanti difficoltà della vettura campione in carica in terra giapponese, sarebbe a dir poco sorprendente.
La nuova Ferrari nella specifica di lancio è stata definita conservativa nelle linee, tuttavia avere superfici molto pulite alla base del progetto era esattamente lo scopo. Ferrari ha mostrato una caratteristica tecnica curiosa, è un’auto che produce un livello di downforce poco sensibile alla specifica delle ali in dotazione. A Jeddah non è stata usata un’ala scarica perché ritenuta potenzialmente troppo leggera, una scelta conservativa ma la SF-24 ha comunque pagato poco in termini di velocità massima. Il cofano evoluto, anche senza le vecchie vasche, è rimasto slim sin dalla F1-75. Il che aiuta direttamente l’efficienza generale, indirettamente la beam wing ad essere protagonista nel produrre più carico ad un prezzo accettabile. E’ qualcosa che abbiamo visto fare sulle RB18 e RB19, un pò meno sulla RB20 che ha introdotto i famosi cannoni di soffiaggio Mercedes.
La Rossa ha usato una sola specifica di ala posteriore per manovrare dal medio alto al medio basso carico. La concorrenza diretta cioè Red Bull, Mercedes e McLaren, due; qualcuno come Racing Bull persino tre. I layout in sequenza di Giappone, Cina, Miami, Imola sono tutte piste da medio o medio alto carico. Si può ritenere che questa configurazione sarà più o meno mantenuta nelle prossime gare, con alcuni adattamenti locali, fino alla prima versione evo della SF-24 che è stata deliberata venerdì.
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Una scelta dettata da un rinnovamento della comunicazione interna, per di più ci sono e ci saranno nuove figure chiave in entrata dalla concorrenza, si ritiene di usare un gergo più immediato e più strettamente identitario con la Scuderia Ferrari.
Il team intanto, dopo la mini sosta pasquale, si prepara alla volta di Suzuka dove partirà martedì.