La Ferrari è stata la squadra più veloce nei tre giorni di test pre stagione, con il miglior tempo in due delle tre giornate e anche nella classifica complessiva. Importante anche l’affidabilità del motore italiano, con la SF-24 che è riuscita a percorrere 416 giri, seconda tra tutte le squadre e dietro alla Haas, anch’essa motorizzata ‘italiana’. Tuttavia, la SF-24 non è considerarsi la favorita per la vittoria nel primo GP della stagione che si correrà il prossimo sabato.
La SF-24 è una vettura più sincera e prevedibile
La SF-24 è la prima vettura full downwash del team italiano. Non deve quindi sorprendere di come sia conservativa sotto certi aspetti tecnici, tuttavia, conservativa non significa per forza lenta. Gli obiettivi da centrare con il progetto 676 erano ben chiari. “L’anno scorso avevamo una vettura molto difficile da guidare, abbastanza inconsistente e molto sensibile ai fattori esterni come, per esempio, asfalto e vento” ha fatto sapere Vasseur, TP del team italiano. I test prestagionali hanno dato molte risposte positive. La SF-24 è una vettura più sincera e prevedibile della precedente. “Abbiamo fatto un bel passo avanti. Il feedback dei piloti è molto positivo perché sentono di essere in una posizione molto migliore in macchina.” ha affermato l’ingegnere di Draveil.
La SF-24 è migliorata molto nelle curve di media velocità, il carico aerodinamico è aumentato senza penalizzare l’efficienza. L’anteriore è più solido e soprattutto il bilanciamento è ora più neutro. Il tracciato del Bahrain, essendo fortemente limitato posteriormente, non può comunque essere totalmente indicativo e definitivo; da questo punto di vista il Montmelò sarebbe stata una pista certamente migliore, soprattutto per comprendere appieno i passi in avanti del front-end. Nessuna importante novità è stata introdotta nella tre giorni, se non una specifica leggermente diversa di beam wing, e così sarà anche per il fine settimana del primo Gran Premio stagionale.
La SF-24 si adatta meglio allo stile di guida di Leclerc
Il pilota che sembra poter beneficiare maggiormente della bontà della SF-24 è Charles Leclerc che, già dal GP del Giappone scorso, aveva fatto importanti passi in avanti in termini di guidabilità. La vettura 2024 del team italiano è un altro passo in avanti da questo punto di vista e che, in generale, sembrerebbe adattarsi più facilmente ai diversi stili di guida dei due piloti, piuttosto che essere ottimizzata solo in un’unica direzione come lo era la SF-23.
Leclerc ha dimostrato in Bahrain di poter tornare a guidare come piace a lui, prediligendo un’impostazione con più percorrenza di curva, piuttosto che utilizzare traiettorie spigolose, come invece piace fare a Sainz. Nei test si è notato come Leclerc e Sainz guidassero in maniera piuttosto diversa; il monegasco frenava prima, stava quindi meno aggrappato ai freni in ingresso e parzializzava l’acceleratore in percorrenza per poter controllare il posteriore ed essere maggiormente pronto in uscita.
Sim gara per Ferrari con mappature già spinte per ricavare importanti dati sul consumo gomme
La Ferrari è la vettura che meno si è nascosta in simulazione gara. A Maranello non potevano far altro, se volevano uscire dai test pre stagionali con importanti certezze sulla risoluzione, almeno in Bahrain, degli importanti problemi di usura degli pneumatici riscontrati soprattutto durante la prima metà della scorsa stagione. Le mappature utilizzate non erano quindi troppo lontane da quelle che verranno sfruttate la prossima settimana in gara. I due piloti hanno utilizzato assetti piuttosto diversi sia dal punto di vista meccanico che aerodinamico. Leclerc ha optato per un minor carico al posteriore, che in una pista limitata posteriormente poteva mettere in difficoltà gli pneumatici ed in parte lo è stato. Ma l’usura è stata contenuta, contando anche il ritmo ben più veloce del monegasco rispetto a Sainz. Grazie al suo stile di guida è riuscito a gestire il maggior sovrasterzo, gestendo cosi l’overheating del treno posteriore.
La Red Bull e Max Verstappen hanno invece deciso di non scoprire le carte, effettuando nel pomeriggio dell’ultima giornata alcuni run a pari benzina imbarcata ma con mescole diverse. Non deve quindi sorprendere l’importante vantaggio del pilota olandese nel confronto tra run su C3 con quello effettuato da Leclerc poiché il campione del mondo, secondo una squadra rivale, poteva contare su un vantaggio in termini di peso di 20 kg (5 decimi). Tuttavia, il sandbagging Red Bull non si è limitato a quella scelta poiché Verstappen ha percorso tutti i run con una modalità di ibrido molto cauta. Anche per questi motivi, la gestione gomma del campione olandese è risultata essere praticamente perfetta senza alcun segno di degrado sulle tre mescole utilizzate (C1, C2 e C3).
Autore: Piergiuseppe Donadoni