Ferrari, Lewis Hamilton è un decreto presidenziale di John Elkann

Paolo D’Alessandro
05/02/2024

Come da tradizione l’annuncio dell’ingaggio di Lewis Hamilton da parte della Ferrari é stato minimal. Non c’era la necessità di enfatizzare qualcosa quando di per sé è già abbastanza potente. La mossa della Ferrari su Hamilton è stata un decreto ‘presidenziale’, perciò le persone informate erano un gruppo ristretto di persone, che si potevano contare sulle dita in una mano. Tra queste c’era sicuramente Charles Leclerc il quale, assicurano, ha reagito molto positivamente.

Perché Lewis non deve arrivare da solo a Maranello

Ayrton Senna diceva una cosa semplice, “Il miglior pilota di F1 e quello più pagato”. l’ingaggio da 100 milioni riporterà Lewis in testa alla classifica dopo aver lasciato spazio a Max Verstappen. La caratura dell’inglese è al massimo livello, certamente non solo per le doti di guida di cui sarebbe superfluo parlare. Il sette volte campione del mondo Inglese porterà a Maranello una sua influenza e una certa – chiamiamola – protezione mediatica.

L’inglese dovrà sposarsi con le usanze molto particolari e italiane della Ferrari.

Non è scontato che riuscirci sarà possibile e soprattutto immediato ma è una sfida che affascina entrambe le parti, forse più difficile per Lewis che per la stessa Ferrari. Eppure l’intelligenza sportiva e tattica di Hamilton lascia pensare che non verrà da solo, sebbene non può esserci stato il tempo di sondare i suoi profili più fidati, né dovremmo aspettarci atteggiamenti sleali tra Mercedes e Hamilton, se non altro per la grande storia scritta assieme.

Quel che è certo è che Lewis non potrà, né vorrà, arrivare ‘in solitaria’, quello può permetterselo soltanto Giovanni Soldini. Non dovrà fare l’errore di Vettel a suo tempo; accettando una sfida senza una sua piccola rete di protezione intorno. Ferrari vuole accontentarlo, aprendo le porte, chi volesse seguirlo sarebbe benvenuto. 

Ferrari

In una epoca dove l’inclusione e la diversità sono fattori che fortunatamente contano, Lewis Hamilton e Ferrari rappresentano assieme un patrimonio dal potenziale ignoto. 

Dopo la vittoria di Le Mans – che verrà richiamata in qualche modo sulla livrea priva di nero della SF-24 – a trent’anni dall’ingaggio di Michael Schumacher da parte di Gianni Agnelli, il nipote dell’Avvocato ha messo la sua prima grande firma sulla gestione Formula 1, mostrando una visione precisa, forse insolitamente istintiva ma apparentemente vincente nella sua globale complessità. Del resto “E’ la cosa migliore che potesse succedere per la F1”, come ha ammesso Helmut Marko. 

La coppia Hamilton-Leclerc sembra nettamente la migliore in griglia verso il biennio 2025-2026, non solo la Mercedes ma anche la Red Bull dovranno adeguarsi e reagire per affrontare due punte di questa portata. Magari pensando ad Alonso, o puntando sulla voglia di rivalsa di Carlos Sainz, sempre se non si accaserà prima in Sauber-Audi. Servirebbe un buon anno con la SF-24, che non venga distratto troppo da attese future, tuttavia i tifosi Ferrari sono inguaribili e oggi è più facile pensare che quella di Elkann possa trasformarsi in una visione vincente, anche in pista. 

Autore: Giuliano Duchessa

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