Ferrari, Sainz: “Abbiamo analizzato i problemi 2023 per essere competitivi”

Loris Preziosa
23/05/2024

La Ferrari si prepara ad approcciare una tappa nel Principato di Monaco in cui alla vigilia i valori in campo non appaiono chiari. Nella giornata dedicata alla stampa, Carlos Sainz si è focalizzato sul tema della preparazione del weekend nel box di Maranello, che più che mai dovrà lavorare sulla qualifica, un fattore che più volte ha dato filo da torcere in questo inizio di 2024. I progressi che si sono visti con il pacchetto di aggiornamenti portato a Imola danno fiducia al pilota spagnolo, che crede nella possibilità di ottenere il successo di tappa.

Sainz: “Importante trovare l’assetto migliore, sarà lotta aperta”

In questa stagione non era ancora capitato di arrivare ad un weekend di gara con i valori in campo così poco chiari alla vigilia del fine settimana in pista. Sebbene Max Verstappen e la Red Bull abbiano ancora lo scettro fra le mani, la crescita esponenziale della McLaren aggiunta a fattori come i miglioramenti della Ferrari, mettono il Circus Iridato nelle condizioni di non poter individuare un chiari favorito. Motivo per cui lavorare sul minimo dettaglio potrebbe fare la differenza nell’economia del weekend, come ha spiegato Carlos Sainz: Nelle ultime settimane ci siamo concentrati a capire perché a Monaco non siamo andati così bene l’anno scorso, quando ci aspettavamo fosse un circuito positivo per noi, così da avere un pacchetto migliore quest’anno. E’ vero che Ferrari tende ad andare bene nei circuiti cittadini ma l’anno scorso vinse la Red Bull.” Così lo spagnolo, che ha poi menzionato la gara di Singapore del 2023, da cui ne uscì vittorioso, in cui anche la scuderia di Woking si distinse positivamente. “Penso sarà molto aperta. Toccherà ai piloti e al lavoro dei team nel trovare l’assetto migliore.”

Sainz

Proprio la gara di Singapore aveva rappresentato un’inversione di tendenza rispetto a quella del Principato, un sintomo del fatto che mettendo insieme tutti i fattori necessari, la vittoria può diventare alla portata: “Quando si tratta di Monaco hai bisogno di tanto carico aerodinamico, di sospensioni che ti aiutino con la guida per Monaco e le gomme saranno importanti. L’anno scorso qui non abbiamo fatto bene, ma poi a Singapore per esempio la macchina è andata molto meglio ed abbiamo fatto la pole ed anche se non eravamo i più veloci, abbiamo vinto.” Sainz ha poi raccontato come il round monegasco sia una tappa “amica” dal suo punto di vista, in cui anno dopo anno si è costruito fino ad arrivare ad esprimere il massimo del suo potenziale: “Negli ultimi 4 anni ho avuto sempre macchine competitive qui, ma penso che la differenza l’abbia fatta il modo in cui mi sono comportato quando ero in Toro Rosso e Renault. Mi piace molto guidare a Montecarlo, sin dai tempi della World Series Renault.”

Ferrari focalizzata sulla qualifica dopo le difficoltà delle prime gare

Un fattore determinante nel weekend di Monaco è da relegare al sabato, con la qualifica a ricoprire un ruolo fondamentale per l’intero weekend. Il pilota della Ferrari numero 55, ha evidenziato l’importanza del lavoro sul giro secco, anche alla luce delle difficoltà che si sono presentate in più occasioni da questo punto di vista: “Sappiamo che la qualifica quest’anno non è il nostro punto forte ma penso che con un paio di cambiamenti possa diventare un circuito favorevole per la nostra macchina e si può vincere. Dobbiamo fare un buon giro nel Q3 e poi una bella gara a livello di strategia.” Importante dunque trovare il miglior compromesso che permetta al pilota di esprimersi al meglio nei tratti lenti, cruciali nel circuito che si snoda fra le strade del Principato: “Non so quanto gli altri siano rigidi o morbidi negli altri circuiti, il livello di carico e quant’altro. Noi abbiamo avuto un po’ di alti e bassi negli ultimi tre anni, ma di solito nei cittadini andiamo bene. Quindi vediamo, ma non posso fare confronti con altri.”

Monaco

Carlos Sainz ha poi sottolineato come la specificità di un tracciato come quello di Montecarlo, ponga il pilota al centro della performance, rendendo la confidenza con monoposto e tracciato un fattore determinante: “Penso che il pilota possa fare ancora la differenza. Questo vuol dire prendersi dei rischi per capire al meglio la macchina e le gomme e poi prenderne il 100% nel Q3. Quello che rende eccitante il posto è che all’improvviso ti dimentichi dei muri, penso che senza di quelli il tempo sul giro sarebbe lo stesso per quanto andiamo al limite.”

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