Ferrari terza nel costruttori grazie al nuovo motore e alla costanza dei piloti

Piergiuseppe Donadoni
16 Nov, 2021

Ferrari (ora) terza nel costruttori grazie al nuovo motore e alla costanza dei piloti.

I numeri danno ragione a Ferrari: a tre gare dal termine della stagione, il team italiano può contare su 31.5 punti di vantaggio nei confronti di McLaren nella corsa alla terza posizione del campionato costruttori, vero obiettivo 2021 della team di Maranello. Dalla Russia, weekend di introduzione del nuovo sistema ibrido sulla prima delle due SF21, 86 punti a 41 in favore di Ferrari.

Questo l’unico paragone valido per Ferrari, sapendo che la SF21 è la diretta parente della deficitaria SF1000, nata con grosse lacune motoristiche e difetti intrinsechi.

Sarà il nuovo motore Ferrari a decidere il duello con la McLaren per il terzo posto nel costruttori?

“Siamo sicuramente in un buon momento”, ha detto Charles Leclerc. “Se guardiamo alle ultime due o tre gare, sembriamo essere più forti di loro [McLaren]. Speriamo di poter continuare così, cercando di lavorare per estrarre il massimo dal pacchetto in ogni fine settimana.”, ha concluso il monegasco.

Ultime due gare che, a dire il vero, si son corse su circuiti da altissimo e medio alto carico aerodinamico, nonché posizionati in altura, e quindi maggiormente favorevoli alla SF21 nei confronti della MCL35M.

Di certo c’è che il team di Woking ha perso quella capacità di raccogliere il massimo da ogni situazione, un qualcosa che li ha contraddistinti nella prima metà di stagione. “Quello che non siamo riusciti a fare bene nelle ultime settimane è ottenere i punti che meritavamo e questo è ovviamente deludente” ha affermato il TP Andreas Seidl nel post gara del Brasile. Sono infatti solamente due i punti raccolti tra Messico e Brasile contro i 37 di Ferrari.

Nella sprint race di sabato, la SF21 ha sofferto un circuito particolarmente limitato anteriormente, per via delle basse temperature dell’asfalto. Non tanto con la mescola più morbida, utilizzata da Carlos Sainz, quanto con la ‘gialla’ (Medium) scelta da Charles Leclerc.

Il pilota monegasco scivolava molto nel secondo settore, surriscaldando il treno anteriore in superficie, seppur con un nucleo piuttosto freddo, perdendo dai 2 ai 3 decimi al giro rispetto al proprio compagno di squadra. Un problema che, in parte, ha avuto anche la stessa Red Bull con Max Verstappen, partito anch’esso sulla gialla. “L’abbassamento della temperatura dell’asfalto è andata chiaramente a favore delle gomme morbide” ha detto proprio a riguardo il campione olandese.

Ne è uscita sicuramente una gara al di sotto delle aspettative per Charles, arrivando dietro anche alla McLaren di Lando Norris, in sesta posizione.

Troppo pesanti le critiche di parte della stampa, per un pilota che senza uno 0 tra Monaco e Ungheria avrebbe potuto essere a pochi punti da Perez nel piloti. Che vero, ha collezionato solo un podio rispetto ai tre di Sainz (come Norris) ma ha portato la sua SF21 ben sei volte in quarta posizione. Sainz è ancora fermo a 0 (due per Norris), con due quinte posizioni rispetto alle tre del monegasco (quattro per Norris).

Tornando al Brasile, l’aumento di oltre 20°C d’asfalto nella gara domenicale ha modificato un po’ le gerarchie, aiutando il pilota monegasco; non a caso le performance sono migliorate, correndo alla pari di Sainz.

Nel caldo pomeriggio brasiliano (55°C di asfalto) la Medium è tornata ad essere una ottima gomma da gara, per l’anteriore Ferrari anche migliore della Hard sull’anteriore vista la maggior morbidezza e una comunque obbligata strategia a doppia sosta.

Con Norris fuori dalle prime posizioni, dopo il contatto in partenza con Sainz, l’ottimo Gasly nella qualifica del venerdì sera (italiana) non è mai stata una minaccia per entrambe le rosse per via di un passo 3 decimi più lento.

Anche in Brasile sono arrivate risposte molto positive dalla power unit Ferrari, soprattutto per quanto riguardano le velocità di punta con assetti da medio alto carico aerodinamico.

I 3-4 decimi al giro medi persi in rettilineo ad inizio stagione rispetto alle MCL35M sono ormai storia, se si pensa che nelle qualifiche brasiliane, Sainz ha perso poco meno di 1 decimo tra rettilineo principale e la Reta Oposta rispetto a Norris, mentre Leclerc poco più di un decimo. È rimasta invece l’importante differenza in curva, soprattutto in quelle più lento, nell’ordine dei 2-3 decimi medi, con il settore centrale sempre ad appannaggio di entrambe le SF21.

Una power unit che non solo ha dato più prestazione, più velocità sui rettilinei e quindi una miglior difesa, la Sprint Race di Sainz ne è un buon esempio per come è riuscito a tener dietro Checo Perez su Red Bull, ma anche la possibilità di girare con maggior carico aerodinamico per una più facile gestione delle gomme.

Davanti ora, solo le ultime tre battaglie: Qatar, Arabia Saudita e Abu Dhabi con le prime due (soprattutto la seconda) più a vantaggio della MCL35M. “Non abbiamo mai guidato in Qatar e lì molte curve potrebbero crearci problemi – ha detto il team principal Mattia Binotto qualche ora fa – Dobbiamo prepararci bene, perché sta a noi dimostrare che possiamo stargli davanti”.

Di un parere simile anche Lando Norris. “Ci sono ancora alcune piste in arrivo che penso potrebbero adattarsi meglio alla nostra macchina rispetto alle precedenti. Ma la Ferrari è forte, hanno un pacchetto più forte al momento rispetto al nostro, quindi dobbiamo spingere ancora di più” ha affermato il forte 22enne pilota inglese.

In Qatar particolare attenzione dovrà essere messa sul limitare il degrado degli pneumatici che, secondo Pirelli, potrebbe essere piuttosto elevato. Il circuito ha infatti ancora l’asfalto originariamente posato nel lontano 2004, che se pulito potrà offrire un grip elevato.

Un fattore che potrebbe certamente aiutare le SF21, se non fosse che, nonostante la presenza di erba artificiale posizionata in modo strategico per bloccare la sabbia proveniente dal deserto circostante, l’asfalto potrebbe comunque essere molto polveroso, a scapito del grip.

Oltre a ciò, con il passare degli anni è diventato abbastanza abrasivo, così da accentuare l’usura e il degrado. Da qui l’utilizzo delle mescole viste quest’anno a Portogallo, Spagna, Silverstone e Olanda ossia C1, C2 e C3.

Autore: Piergiuseppe Donadoni

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