Ferrari vola, Red Bull annaspa e spera nel meteo.

Paolo D’Alessandro
29 Lug, 2022

Autore: Paolo D’Alessandro & Giuliano Duchessa

La prima giornata di prove libere all’Hungaroring si chiude con una conferma di quelle che erano le aspettative: la Ferrari è partita forte e si è confermata in gran forma. Siamo solo al Venerdì e parliamo di prove libere, con un Sabato che promette tanta pioggia, indicazioni parlano anche di temporali persistenti sin dal mattino e che metterebbero persino a rischio la Qualifica. In ogni caso questo vuol dire che Domenica andremo in gara con un asfalto nuovamente green e quasi certamente, secondo le previsioni, con temperature più fresche. Nulla quindi è ancora deciso, sebbene per il momento arrivino indicazioni ben chiare.

Ad attirare l’attenzione al mattino sono state l’innovativa soluzione dell’Aston Martin all’ala posteriore, le modifiche alla beam wing e al fondo della Red Bull, così come la ‘nuova’ Haas, che riprende alcuni i concetti della F1-75.

Ferrari si conferma la favorita, Red Bull parte sulla difensiva ma il meteo potrebbe aiutarla

Un circuito da alto carico aerodinamico, composto da curve da media velocità in un giro senza respiro per piloti e pneumatici, ci avevano già spinto a dichiarare il circuito di Budapest come un alleato della Ferrari. Lo stesso team principal si era sbilanciato già in Francia, chiamando una doppietta all’Hungaroring. I primi riscontri sono più che positivi. A fare la differenza non è soltanto il tanto carico aerodinamico di cui gode la F1-75, con una fase di trazione importante, ma anche l’abilità che ha la vettura di Maranello di aggredire i cordoli. Questa è una caratteristiche che la Ferrari si porta fin da inizio anno ed è particolarmente ‘temuta’ dai rivali, perché in un circuito come questo, ad esempio, permette di fare una grande differenza nel secondo settore.

Charles Leclerc e Carlos Sainz infatti riescono a percorrere meno strada di altri piloti, aggredendo maggiormente i cordoli, senza però incappare in uno scuotimento nocivo o nella perdita del carico prodotto dal fondo, non danneggiando così la fase di trazione. La Ferrari riesce dunque a frenare dopo, percorrere meno metri e andare in trazione comunque prima dei suoi rivali. Il secondo settore è stato infatti la parte di pista dove la F1-75 è stata inavvicinabile, con Red Bull che paga almeno 2/3 decimi in quel settore. La Ferrari soffre per ora nel S1, dove ovviamente a Maranello stanno gestendo in maniera significativa i cavalli (20cv in Ungheria valgono 280millesimi), dove c’è anche la curva 1 – la quale porta sottosterzo in inserimento e sovrasterzo in uscita particolarmente insidiosa soprattutto per Sainz che lì ha avuto qualche difficoltà nel corretto bilanciamento.

Red Bull si è presentata qui con una beam wing più convenzionale che dovrebbe migliorare l’efficienza del carico in quel punto, tuttavia la pista è avversa alle sue caratteristiche e questo ha messo sulla difensiva il team di Christian Horner già dalla vigilia di questo weekend. Max Verstappen sta provando a limitare i danni e cercare di scoprire il limite della RB18, con riscontri buoni ma non esaltanti sia in simulazione di Qualifica, che sul passo gara. Il problema della RedBull è che rispetto a Ferrari trova meno grip dalla macchina e quindi è costretta a una maggiore percorrenza. Le difficoltà di Sergio Perez continuano e sono la dimostrazione di questo mancato bilanciamento che persiste sulla sua vettura.

“La Ferrari sul passo gara faceva paura, specialmente con gomma media” ha commentato il consulente austriaco del team, Helmut Marko. Nelle simulazione di long run infatti Carlos Sainz ha tenuto un passo impressionante con gomma rossa, che però non è stata provata dalla Red Bull, che si sono concentrati sulla Media, così come Charles Leclerc. E i dati confermano quanto detto dal Dr. Marko con la Ferrari del monegasco che era costantemente più veloce di Max Verstappen, con distacchi anche superiori ai 3-4 decimi al giro, mostrando ancora una volta una buona gestione delle gomme. In casa RedBull sperano nella pioggia almeno domani (molto probabilmente saranno accontentati) perché in condizioni normali appare nettamente sfavorita.

McLaren ha trovato carico e sfida una Mercedes, più in difficoltà con il boucing.

Gli aggiornamenti portati al Paul Ricard dalla scuderia di Woking sembrano funzionare meglio, in questa prima giornata in Ungheria la McLaren si è distinta come la piacevole sorpresa di giornata. Lando Norris e Daniel Ricciardo hanno chiuso entrambi in Top 5 la giornata, confermandosi però anche nelle simulazioni sulla lunga distanza, cosa che in Francia non era successa, pagando un consumo eccessivo delle gomme, anche a causa della poca conoscenza del pacchetto. Il mix di idee aerodinamiche RedBull e Ferrari hanno prodotto l’aumento di carico aerodinamico che James Key e i suoi tecnici speravano, guadagnando così tempo prezioso in curva senza più pagare un eccessivo drag sui rettilinei. A proposito di ciò, vanno sottolineati i miglioramenti di Daniel Ricciardo che per tradizione ama una macchina più ‘solida’, cioè con più carico aerodinamico, che gli permette di guidare in modo più aggressivo.

Il passo avanti fatto a Woking potrebbe essere una insidia per la Mercedes. Sulla W13 continuano esperimenti e introduzioni di nuovi aggiornamenti, più o meno visibili. Il team di Toto Wolff ha rivisto anche l’ala posteriore da alto carico per migliorare l’efficienza. Inoltre è stata applicata una appendice sull’Halo per ripulire i flussi. I tecnici di James Allison e Mike Elliot hanno provato ad impostare la W13 con assetti più rigidi, così da non dover rinunciare alle altezze minime da terra, ma i tempi non pagano questa scelta. Mercedes paga nelle chicane lente del secondo settore ben 8 decimi dalla Ferrari.

Il problema su questa pista potrebbe essere che la nota ‘terra di nessuno’, potrebbe essere abitata anche da qualcun altro. McLaren ha sorpreso molto nelle simulazione di Qualifica, ma si è confermata poi anche sul passo gara, con uno dei migliori inizi weekend della stagione. Sul team di Qoking permane il dubbio su un utilizzo più spinto della Power Unit – avendo fatta molta differenza nel S1, seppur non tanta rispetto a Mercedes, che anche lei è stata davanti a Ferrari e RedBull in quel settore – ma possibilmente anche l’uso di meno benzina durante i long run. (10 giri richiedono circa 15 kg di benzina, che sul tempo sono 4 decimi). A Woking sono soddisfatti di questo Venerdì, seppur Lando non vola troppo in alto. “Sappiamo che Ferrari, RedBull e Mercedes poi vanno via, sono più veloci. Noi però abbiamo iniziato bene oggi”.

L’aggiornamento portato da Haas sulla vettura di Magnussen ha migliorato il carico sul passo gara. Alfa Romeo è interessante, Aston Martin fa un passo avanti.

Parliamo sempre del midfield compatto. Ecco infatti che alcune aspettative sono state rispettate, altre no. La Haas ha portato un grosso pacchetto di sviluppi, che avvicina molto la fisionomia della VF22 a quella della F1-75 (ma non è la prima ‘copia’ che vediamo in stagione). Un aggiornamento così grande richiede però anche un lavoro di comprensione altrettanto grande. A prescindere da questo vediamo Magnussen molto arretrato, di pochi decimi davanti al compagno di squadra. In realtà i riscontri sono più positivi del cronometro.

“Siamo contenti, non è stata una brutta sessione, dobbiamo solo lavorare sull’equilibrio” ha fatto sapere il team principal Steiner.

Valtteri Bottas che ha chiuso in Top 10 ed ha mostrato una discreta velocità nel long run. Zhou conferma i progressi della C42 (che qui introduce un nuovo fondo) e si mette di circa 2 decimi alle spalle del compagno di squadra, a ridosso anche lui dei primi 10. L’Alfa Romeo si comporta bene nelle sezioni guidate, con anche la chicane eseguita molto bene, e nelle curve non da ampio raggio che invece l’auto svizzera soffre (avendo sofferto molto infatti a Miami, Silverstone e Paul Ricard).

Chi però ha rubato la scena è stata Aston Martin. La nuova soluzione appare interessante e mostra una zona grigia dove gli aerodinamici potrebbero lavorare, o magari semplicemente tentativi di copiarla. Quel che è certo è che la AMR22 si è adattata discretamente al circuito ungherese – ricordiamo come la SpecB abbia migliorato il comportamento della macchina nelle curve medio-lente e la gestione del porpoising e questo è frutto anche del lavoro di apprendimento sulla macchina svolto dal team. L’ala nuova sicuramente avrà dato il suo contributo – per la verità un po’ ridimensionato nelle parole di Vettel – essendo stata confermata anche nelle FP2. Proprio il tedesco, fresco di annuncio di ritiro a fine stagione, ha chiuso in P7 mostrando però uno dei passi gara più interessanti della giornata. Lance Stroll non ha chiuso un giro pulito e per questo è distante, ma anche lui alla distanza ha fatto vedere buoni tempi.

Alpine? Al momento la vettura francese è apparsa un po’ più in sofferenza, su una pista da alto carico, e non a livello di McLaren oggi. Il passo gara di Alonso non è stato male dal punto di vista velocistico, però poi il degrado gomma è stato accentuato dopo le prime tornate, per poi stabilizzarsi con un ritmo però inferiore al team di Woking. Le previsioni di oggi direbbero che McLaren potrebbe anche sperare di attaccare Mercedes, lasciando invece l’Alpine in lotta con Aston Martin e Alfa Romeo.

In sintesi: Ferrari è partita forte, punta a confermarsi per provare a recuperare terreno e morale verso la sosta. Red Bull vuol gestire un vantaggio importante e spera chiaramente nella pioggia. Mercedes se non risolverà i problemi di bouncing potrebbe vedersela con McLaren. Dietro è la solita lotta al decimo, il meteo – come detto – potrebbe scombussolare le carte in tavola.

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