FP1 Messico: Verstappen sempre primo, Albon primo degli inseguitori

Paolo D’Alessandro
27 Ott, 2023

In casa di Sergio Perez, la musica non cambia. Almeno quella in pista. Max Verstappen vuole mettere in chiaro subito le cose e sia con Media che con Soft si conferma l’uomo più veloce del momento con la sua Red Bull RB19, dando un distacco di 3 decimi al suo compagno di squadra che è riuscito ad avvicinarsi all’olandese con un secondo tentativo di giro veloce. A sorpresa tra di loro è Alexander Albon ad avvicinarsi di più al miglior tempo di Verstappen. McLaren e Ferrari sono appaiate a più di mezzo secondo di stacco. Mercedes lavora maggiormente sullo studio del setup e run lunghi.

Aggiornamenti specifici per far respirare freni e Power Unit

Il Messico non regala particolari sorprese a livello di aggiornamenti. La stagione sta giungendo al termine e i reparti tecnici dei team sono già con il focus sulla prossima stagione, con le vetture che già da qualche tempo oramai occupano la maggior parte delle ore di galleria del vento e banchi dinamici. Il circuito dei fratelli Rodriguez ha caratteristiche peculiari a causa dell’altitudine a cui è situato dove la rarefazione dell’aria obbliga le Scuderie ad utilizzare i pacchetti aerodinamici a massimo carico, pur correndo su un circuito veloce e con rettilinei dove si raggiungono velocità massime elevate. Quest’aria rarefatta infatti diminuisce la capacità produttiva del carico aerodinamico, diminuendo al tempo stesso il drag che ali di quel tipo genererebbero su una pista normale.

La contro indicazione è che a diminuire è anche l’ossigeno necessario per freni e motori per respirare ed esprimersi al meglio. Le scuderie hanno così portato qui cofani motori ed impianti frenanti modificati ad hoc. Alcune vetture sono già dotate di ampi sfoghi in conformazioni normali, altre hanno invece la possibilità di aprire e chiudere feritoie lungo il cofano motore, cercando di tenersi come soluzione drastica quella di aumentare lo sfogo nella zona posteriore che avrebbe un impatto nocivo a livello di drag.

Ferrari

Le temperature in Messico non sono al momento proibitive e quindi alcuni team, come Ferrari, proveranno l’uso di soluzioni di raffreddamento importanti – come quella dell’Ungheria – ma non ancora estrema, con la soluzione pensata per il Messico che rimane comunque a disposizione nel caso vi fossero allarmi o l’aumento di temperature ne richiedesse l’uso. Per la scuderia di Maranello anche una novità riguardante i freni. A livello prestazionale l’unica squadra a portare novità l’Alfa Romeo che ha modificato una parte sensibile della vettura, ossia i ‘brake duct’ posteriore, componenti che lavorano in simbiosi con fondo, diffusore e sospensione per avere carico posteriore.

FP1: Sessione di prova per i rookie, problemi per alcune vetture con il solito Verstappen in vetta

Una delle novità più importanti per questa sessione di prove libere riguarda la presenza, al volante, di diversi Rookie tra cui Frederik Vesti, pilota Mercedes che prende il posto di George Russell, Oliver Bearman, pilota Ferrari, che prende il posto di Kevin Magnussen, Isack Hadjar, pilota Red Bull, che prende il posto di Yuki Tsunoda, Jack Doohan, pilota Alpine che prende il posto di Pierre Gasly, ed infine Theo Pourchaire, pilota Alfa Romeo Sauber, che prende il posto di Valtteri Bottas. Oltre questo un’altra novità riguarda l’utilizzo di gomme Proto (C4) Pirelli in una specifica che verrà utilizzata il prossimo anno.

Una prima sessione di prove libere che vede alcune vetture dotate anche di importanti rastrelli per la raccolta dati e l’analisi dei flussi, tra cui l’Aston Martin che deve lavorare ancora sui nuovi componenti introdotti ad Austin, montati anche sulla vettura di Fernando Alonso qui. Anche la McLaren monta una serie di sensori sul posteriore, per studiare i flussi nella zona tra beam wing e parte inferiore dell’ala posteriore, dove viene indirizzata l’aria che investe la parte superiore delle pance.

Dopo 10 minuti di lavoro su gomma Proto, Carlos Sainz accusa un problema di power steering, riconducibile secondo lo spagnolo all’idraulica, faticando molto ad usare il volante. Nonostante il problema riesce a riportare la sua Ferrari SF-23 ai box dove verrà sottoposta a controlli, nella speranza di perdere meno tempo possibile di azione in pista. Sulla SF-23 è stata scelta una conformazione aerodinamica ‘mista’ con l’ala posteriore da massimo carico, ma una beam wing più scarica. Una soluzione che a Maranello hanno visto essere migliore per far funzionare al meglio questo assetto. Problemi di diversa natura anche per un AlphaTauri che perde un pezzo della propria vettura nel rettilineo principale, Theo Pourchaire che inizia in ritardo la sua azione dopo che, nel primo giro, ha sentito qualche fastidio nell’uso del pedale. Lando Norris anche si lamenta di un problema relativo ai giri motori.

A 30 minuti dal termine, con metà sessione disputata, i valori sono mescolati anche per l’uso diverso di mescole Hard, Medie, Soft e Proto (corrispondenti alla Media). Theo Pourchaire accusa ancora problemi sulla pedaliera ed è costretto ad un nuovo stop, così come Carlos Sainz è ancora fermo ai box dopo quanto accaduto ad inizio sessione.

Verstappen

A livello cronometrico è Max Verstappen a far segnare il miglior tempo in 1.20.245 con Media e a 4 millesimi da lui Alexander Albon con la Williams, a parità di mescola. Terzo è Charles Leclerc con gomma Soft che fa siglare il secondo miglior settore momentaneo fermandosi a 52 millesimi al primo tentativo di giro veloce. A parità di mescola del compagno di squadra, Sergio Perez si prende +0.422 di ritardo, con un tempo avvicinato da un Daniel Ricciardo che ha iniziato la sessione subito competitivo.

Lando Norris riesce a battere il tempo dell’olandese montando gomma Soft, ma Max Verstappen ha indossato a sua volta lo pneumatico più prestazione e si riprende immediatamente il miglior tempo, battuto prima per millesimi, riconquistando la vetta con un convincente 1.19.719 e dando più di mezzo secondo all’inglese della McLaren. Chiude il suo tentativo di giro veloce anche Sergio Perez che incassa a sua volta un ritardo superiore al mezzo secondo. Nel frattempo torna in pista Carlos Sainz, costretto a montare subito mescola Soft e provare un giro veloce, avendo perso inizialmente del tempo a causa di questo problema, fermandosi a più di 7 decimi dal miglior crono fatto siglare dal campione del mondo olandese. Ad avvicinarsi, con un secondo tentativo, è Sergio Perez che diminuisce il suo distacco a +0.297.

Negli ultimi 15 minuti l’azione si differenzia ancora con Alexander Albon che usa un secondo set di Soft e si avvicina al tempo di Max Verstappen, fermandosi a +0.095 mentre quest’ultimo, con Media, Lando Norris, con Soft, e Charles Leclerc con Hard, iniziando una simulazione di passo gara. Migliora il proprio crono anche Oscar Piastri, con gomma Proto, fermandosi a +0.745 dalla vetta. I long run sono difficilmente paragonabili sia a causa delle differenze di mescole, che di tempi in altalena per il traffico in pista.

Autore: Paolo D’Alessandro

Privacy Policy Cookie Policy