GP Arabia Saudita: tra Red Bull e Ferrari è lotta vera

admin
28/03/2022

GP Arabia Saudita: tra Red Bull e Ferrari è lotta vera

Emozioni, adrenalina, lotte in pista e imprevisti. Il circuito di Jeddah non ha risparmiato le sorprese, in una Formula 1 che si conferma vietata per i deboli di cuore. La lotta Red Bull contro Ferrari è proseguita dopo le Qualifiche del Sabato – così come nel Midfield rimane ancora difficile stabilire un vero ordine di forze.

Il weekend del Bahrain era stato piuttosto lineare – se si ignorano i ritiri di ben tre motorizzati Honda-Red Bull. A Jeddah la lista si è decisamente allungata: Yuki Tsunoda non prende nemmeno il via alla gara per un problema al motore, Nicholas Latifi va a muro all’uscita dell’ultima curva, causando la terza Safety Car di fila (se contiamo anche Abu Dhabi). Valtteri Bottas, dopo una buona gara trascorsa in zona punti, accusa una perdita di prestazione; a nulla è servito il pit stop aggiuntivo tentato dalla squadra, che ha poi ritirato la macchina per un presunto surriscaldamente alla Power Unit. Dopo una lotta entusiasmante quanto aggressiva con il suo compagno di squadra, Fernando Alonso viene superato da Kevin Magnussen, ed è poi costretto al ritiro nel corso del giro 37. Nello stesso giro anche Daniel Ricciardo viene abbandonato dalla sua McLaren. Entrambi i piloti provano a rientrare ai box, ma si fermano poco prima dell’entrata della pitlane, causando una Virtual Safety Car. Non terminerà la gara nemmeno Alexander Albon, autore di un avventato sorpasso su Lance Stroll che gli costerà anche una penalità di 3 posizioni in griglia al prossimo Gran Premio di Melbourne.


Mezzo secondo tra i primi due e solo 13 vetture alla bandiera a scacchi… 

La Aston Martin conferma le ultime posizioni della classifica viste in Bahrain, con Lance Stroll solo tredicesimo (dopo i numerosi ritiri) in seguito al contatto con Albon. Davanti a lui il compagno di squadra Nico Hulkenberg, che era andato lungo con la strategia ed ha approfittato dei ritiri di Ricciardo e Alonso per effettuare la sosta e passare dalla gomma Hard a quella Media. In undicesima posizione chiude Guanyu Zhou, partito male come in Bahrain per il problema alla frizione, ripresentatosi in Curva 1 dopo un contatto con la McLaren in partenza.

Chiude con un solo punto Lewis Hamilton – che a fine gara, stremato, trova il tempo di scherzare chiedendo se la posizione che era riuscito a guadagnare valesse almeno un punto. Dopo una partenza dalla quindicesima casella, Hamilton ha avuto anche un po’ di sfortuna nel momento del possibile Pit Stop. Partito con gomma Hard, il sette volte campione del mondo ha prolungato il suo stint e al momento del doppio ritiro di Ricciardo e Alonso non è riuscito a rientrare ai box prima che la pitlane fosse chiusa. Vedere Lewis in lotta per gran parte della gara con una Haas, è qualcosa che difficilmente ci saremmo immaginati fino allo scorso Dicembre: alla fine è proprio Kevin Magnussen a chiudere davanti a lui, nonostante i problemi al collo conquista altri 2 punti per il suo Team. La Haas si conferma una vettura molto efficiente, che riesce a permettersi anche un buon carico aerodinamico che aiuta nella gestione degli pneumatici.

Pierre Gasly ha vissuto un finale di gara da incubo. Il francese ha dovuto richiedere l’assistenza dei suoi meccanici per smontare dalla vettura, raccontando di aver vissuto gli ultimi 10 giri con ogni curva a sinistra che gli causava forti dolori all’addome. I punti e, soprattutto, l’affidabilità della sua AT03 saranno certamente una consolazione per lui. Grandi progressi per Lando Norris, che ha battagliato a lungo proprio con il francese dell’AlphaTauri nelle prime fasi di gara. Il pilota britannico chiude in settima posizione, conquistando i primi punti della stagione per McLaren. Il ritmo era buono, come dimostra anche il quinto giro veloce ideale della gara (dopo i Top 4) e dei progressi si sono visti anche sulla vettura.

Esteban Ocon ha perso forse il treno dei grandi – della Mercedes – quando si è messo a lottare con Fernando Alonso tanto da richiedere l’intervento del muretto Alpine che ha congelato le posizioni. Alla fine lo spagnolo si è ritirato, lui è passato e si è tenuto stretto la sesta posizione. George Russell ottiene il massimo dalla sua W13 e guadagna una posizione rispetto alla Qualifica, riuscendo a trovare un buon feeling in gara con una vettura ancora problematica, che però manca di velocità per contendere con i migliori.

Sergio Pérez è partito in pole position e ha gestito molto bene la prima fase di gara – ma poi alla fine il muretto Red Bull cade nella ‘trappola’ ideata da Ferrari. Charles Leclerc si apre in radio annunciando di essere fiducioso per un undercut, la squadra di Horner reagisce. Così però Pérez viene rilasciato nel traffico di Russell, con una gomma Hard da mandare in temperatura. A peggiorare la situazione la Safety Car causata da Nicholas Latifi “regala” un pit-stop ai primi tre (Leclerc, Verstappen e Sainz) e così il messicano perde ancora due posizioni – anzi tre; quando Sainz lascia i pit, Pérez incrocia la sua traiettoria all’uscita della pitlane. Sainz si trovava però davanti al passaggio della linea dei pit, che da regolamento gli avrebbe dato priorità in pista. Mentre lo spagnolo si apre in radio per far notare lo sgarro, in casa Red Bull si gioca d’astuzia: approfittando di un Direzione Gara parecchio passiva, dicono a Pérez di restituire la posizione solo dopo la ripartenza – impedendo a Sainz di andare all’attacco di Verstappen. Carlos Sainz chiuderà la gara in terza posizione, con un feeling dolce amaro. Positivo per i progressi ottenuti rispetto al Bahrain, ma rispetto al compagno di squadra manca ancora un po’ di passo. Il lavoro, però, sembra indirizzato nella giusta direzione. 

Charles Leclerc vs Max Verstappen: Questa è Formula 1

I due talentuosi ragazzi di Ferrari e Red Bull hanno dato vita ad una lotta incandescente, aggressiva, al limite, di furbizia e di cattiveria, senza scorrettezza ma che ha divertito tutti. A fine gara sono anche arrivati i complimenti reciproci – dopo che in gara Max ha avuto più di qualcosa da ridire con l’adrenalina del momento. Come successo in Bahrain, i due si sono ritrovati a combattere – questa volta in ripartenza dopo una Safety Car e poi una VSC – ed hanno dato vita ad un’altra lotta incredibile.

Il gatto & il topo hanno giocato a rincorrersi per 10 giri “da qualifica”. Quando la lotta si è fatta ravvicinata, all’approccio dell’ultima curva, il Ferrarista ha alzato il piede per farsi superare e prendere DRS, un po’ come accaduto la volta scorsa. Al secondo tentativo Max non c’è cascato ed ha rallentato, ma Leclerc ha fatto lo stesso e sono arrivati entrambi al bloccaggio. Leclerc lo ha però “fregato” in allungo, costruendo tra sé e la furia olandese un gap importante. 

Gestione intelligente da parte di Leclerc anche della prima Safety Car – quella di Latifi – con Max che gli si era portato all’esterno dell’ultima curva, pronto a lanciarsi. Leclerc lo lascia però in attesa – lui il Leader, suo il restart. Il monegasco allarga perciò la sua traiettoria – senza andare oltre il limite – posizionando la sua Ferrari all’esterno e impedendo così a Verstappen di partire con la giusta trazione e accelerazione. Tattica utile al fine di difendersi dalla velocità della Red Bull sul rettilineo.

La Virtual Safety Car finale ha però impedito a Charles di difendere il Gap di 2 secondi che si era creato, e negli ultimi 3 giri si è arrivati al sorpasso e alla difesa da parte di Verstappen. L’occasione buona il monegasco l’ha avuta al penultimo giro, ma l’incidente tra Albon e Stroll ha causato una bandiera gialla nel primo settore che gli ha impedito di utilizzare il DRS e portare a compimento un sorpasso che sembrava possibile. Ci ha provato ancora nel giro successivo, ma è stato tutto inutile con la situazione delle bandiere in pista invariata. 

Leclerc: “Dovrebbero esserci battaglie così ad ogni gara – è stato bello!”


La Red Bull vince questa gara con la scelta di scaricare la vettura, forse aiutata da un po’ di fortuna con gli eventi, così come dal minor degrado gomma soprattutto sulla mescola Hard. Ferrari comunque si conferma una degna rivale anche su una pista dove la F1-75 poteva soffrire l’efficienza dei rivali di Milton Keynes, ed esce da questa back to back con 78 punti conquistati su 88, e leader di entrambi i mondiali.

CLASSIFICA COSTRUTTORI

CLASSIFICA PILOTI

Se due indizi fanno una prova, sarà una lotta serratissima tra queste due squadre, con la parola chiave che sarà ‘aggiornamenti’, ma in pista sarà: spettacolo!

 

Autore: Paolo D’Alessandro

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