GP Austin, Analisi dati: Mercedes sbaglia ancora, Leclerc poteva essere sul podio

Andrea Vergani
23/10/2023

Al netto delle squalifiche a causa di un’eccessiva usura dei plank sotto il fondo, Lewis Hamilton e Charles Leclerc hanno chiuso il GP di Austin in seconda e sesta posizione, ma entrambi hanno molto di cui parlare con le rispettive squadre: il sette volte campione del mondo ha perso molto tempo a cavallo tra il primo e il secondo stint rispetto a Verstappen, mentre i dati condannano la strategia a una sosta tentata dalla Ferrari con il poleman. Lando Norris e McLaren hanno chiuso in terza posizione al traguardo, poi diventato un secondo posto, ma hanno mostrato qualche problema di usura degli pneumatici sul finale degli stint; un solido Carlos Sainz è giunto a pochi secondi dall’ex compagno di squadra e davanti a Perez, che nonostante il risultato ha mostrato un buon passo gara in Texas. 

E’ passata inosservata la buona velocità di Aston Martin, partita con entrambe le vetture dalla pit lane per un cambio di assetto, anche con Lance Stroll (che disponeva del nuovo fondo): in Messico la squadra di Silverstone cercherà conferme della prestazione del fine settimana scorso. Nella seconda parte dello schieramento sia Alpine che Alpha Tauri hanno mostrato un buon passo gara, concludendo in sesta e ottava posizione rispettivamente. Finalmente sono arrivati i primi punti della carriera di Logan Sargeant in un momento difficile per l’americano dopo il ritiro in Qatar: Albon ha concluso davanti a lui in nona posizione, ma anche la prestazione del debuttante è stata ottima.

GP Austin: Hamilton ha perso tra i 6 e i 9 secondi per la strategia, Mercedes era più veloce di Red Bull

Per la seconda gara di fila Mercedes non ha massimizzato le opportunità che la W14 poteva dare: in Qatar la strategia scelta dal muretto ha messo i due piloti in una posizione molto difficile, e la consapevolezza di dover attaccare Verstappen fin da subito ha portato al contatto tra i due alfieri della Stella a tre Punte. Anche nel GP di Austin il piano di gara non è stato ottimale: al giro 16 Max Verstappen si ferma (per primo) per montare un altro treno di C3, seguito da Perez, Norris e Sainz al giro successivo; inspiegabilmente Mercedes aspetta fino al giro 20 per chiamare Hamilton ai box, e se prima aveva un vantaggio di oltre 4 secondi, all’uscita della pit lane si ritrova 5 secondi alle spalle dell’olandese con gomme fredde.

Nei quattro giri in cui Verstappen e Hamilton si trovano su mescole diverse il tempo sul giro del neo tre volte campione del mondo è di quasi due secondi più veloce del suo storico rivale inglese, e in questo frangente di gara Mercedes ha consegnato la gestione della gara nelle mani della Red Bull. Toto Wolff ha commentato positivamente la gara, concentrandosi più sull’ottimo passo in avanti dell’aggiornamento che sulla squalifica o l’errore strategico: L’aggiornamento sta funzionando, penso che si tratti di un gran passo in avanti (…) e in termini di direzione, è un ottimo segnale.” Sul passo della W14: “Avevamo il passo giusto, credo che siamo stati chiaramente la macchina più veloce in pista, e questo è l’aspetto positivo che dobbiamo prendere e rimanere umili, senza dare questo ritmo per scontato. Ora andiamo su alcune piste che dovrebbero rendere la macchina più felice.”

In termini di prestazione pura, Verstappen è stato il più veloce in media nel velocissimo primo settore del tracciato americano, con Hamilton poco dietro: secondo il Team Principal della Mercedes uno degli obiettivi del pacchetto che ha debuttato questo fine settimana era di migliorare la vettura ad alta velocità, mentre nella prima parte della stagione il focus era mirato alle curve più lente. L’efficienza della RB19 rimane senza eguali e nel settore centrale si può vedere molto bene, mentre nell’ultimo settore la W14 è stata la vettura più veloce. Nel totale dei 56 giri Verstappen è stato qualche centesimo più veloce di Hamilton, ma rimuovendo i quattro giri di cui abbiamo parlato, il vantaggio a favore del pilota di Stevenage è di 0.136%, poco più di un decimo al giro. 

McLaren, Ferrari e Aston Martin molto vicine in termini di passo gara, Leclerc punito dalla strategia

Su un circuito totale le prestazioni delle tre squadre si sono avvicinate molto, seppur con risultati diversi influenzati dalle situazioni del fine settimana: la differenza passo gara totale tra Lando Norris e Carlos Sainz è di appena mezzo decimo di secondo, molto minore di quella vista a Suzuka e Losail. Nel primo settore la McLaren si difende ma non eccelle, il settore centrale esalta le doti velocistiche della Rossa che in quei quaranta secondi è al livello di Max Verstappen, mentre l’ultimo settore premia l’Aston Martin aggiornata di Lance Stroll più di Sainz e Norris. 

Il passo gara di Stroll e Alonso è influenzato dalla partenza dalla pit lane e il conseguente traffico, ma anche da i diversi fondi montati dai due piloti: lo spagnolo aveva a disposizione la configurazione vecchia, mentre Stroll ha sfruttato le nuove parti. I due erano separati da appena pochi secondi al momento del ritiro di Fernando Alonso dal GP di Austin per colpa di un danno al fondo della sua AMR23, prova del buon passo in avanti fornito dal fondo che ha debuttato questo fine settimana: nei due stint finali, con meno traffico, Stroll si è avvicinato ai tempi di Carlos Sainz e ha anche pareggiato quelli di Lando Norris. Tutto promette bene, e la squadra di Mike Krack cercherà conferme in Messico la settimana che viene, un circuito che potrebbe adattarsi bene alla vettura verde di Silverstone.

La strategia a due soste è stata chiaramente la scelta migliore: solo Charles Leclerc e Ferrari hanno voluto percorrere una strada diversa nonostante l’elevato degrado visto fin dai primi giri, e l’azzardo non ha pagato. Il monegasco si trovava quasi quattro secondi davanti a Sainz al momento della prima sosta dello spagnolo, e ha terminato la gara 9 secondi dietro allo spagnolo; un vantaggio di due decimi di passo gara nei primi quindici giri che avrebbero consentito al poleman di superare Norris per la terza posizione in linea teorica, ma il risultato al traguardo è stato ben diverso, poi aggravato dalla squalifica per motivi tecnici. Il lato positivo della gara di Leclerc è stato l’ottimo degrado, punto debole specialmente nel primo anno in Rosso, che è stato il migliore in griglia nonostante la sosta in meno rispetto alla concorrenza. In totale il ritardo di Sainz da Verstappen è stato di tre decimi, ma Ferrari ancora una volta non è riuscita a sfruttare il potenziale della vettura pur guadagnando punti sulla Mercedes nel GP di Austin.

Autore: Andrea Vergani

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