GP Giappone: Red Bull incrementa il vantaggio, ma Ferrari è un’insidia

Andrea Vergani
10 Apr, 2024

Il GP del Giappone ha certificato la vittoria Red Bull di sei mesi fa, e i 19 secondi di vantaggio sulla McLaren di Lando Norris nel 2023 sono cresciuti a 21 secondi sulla Ferrari di Carlos Sainz, eppure la Rossa si presenta ai campioni del mondo come una minaccia molto più ingombrante rispetto a chiunque nel corso della passata stagione. L’analisi dei dati dopo Bahrain, Jeddah e Suzuka hanno confermato un vantaggio di tre decimi da parte di Verstappen su Sainz e Leclerc, tre piste diverse per richieste di assetto e caratteristiche come asfalto e temperatura: dopo il primo mese di azione è chiaro il quadro delle prestazioni, e anche la classifica è piuttosto veritiera tra le prime cinque squadre della classifica. McLaren sperava di riuscire a battere entrambe le Ferrari, ma il passo e la gestione degli pneumatici della SF-24 si sono dimostrati superiori a quelli della MCL38 in questa fase della stagione; dall’altra parte Mercedes si conferma in difficoltà con gli strumenti di simulazione, mentre Aston Martin ha iniziato a fare i primi buoni passi in avanti questo fine settimana. 

GP Giappone: Ferrari si conferma competitiva su tutti i tipi di pista, l’attacco a Red Bull passa dagli aggiornamenti

Dopo il sabato nero per Sainz e soprattutto Leclerc si temeva il primo passo falso della Ferrari nel corso della stagione, ma a Maranello la convinzione nel proprio mezzo non è mai mancata e la gara di domenica ha certificato quanto di buono fatto nel corso dell’inverno: con Sainz, che ha certificato il guadagno di sei decimi su Red Bull nei mesi invernali partendo da una base al di sotto delle potenzialità di Maranello quale la SF23, e con Leclerc, che partendo dalla quarta fila ha dovuto sfruttare la bontà di gestione delle coperture sua e della monoposto, massimizzando la sua gara e terminando a pochi secondi da Sainz. Per Ferrari sarà cruciale ricucire parte del distacco con gli aggiornamenti previsti a Imola, tagliando il deficit in termini di efficienza aerodinamica complessiva, ma sarà anche molto importante migliorare nella gestione delle gomme in Qualifica per partire direttamente dietro alle Red Bull. Al momento il vantaggio è chiaro, e a Milton Keynes hanno la possibilità di gestire una coperta meno corta sfruttando il vantaggio prestazionale che, nonostante non sia così piccolo da quasi due anni, è ancora significativo.

Il primo pacchetto deliberato dagli ingegneri di Adrian Newey ha conferito un vantaggio intorno al decimo di secondo in termini di efficienza aerodinamica, che ha aiutato a tenere a distanza di sicurezza la Rossa anche da Sergio Perez, che in questo inizio di stagione ha ben figurato rispetto a Verstappen. Il messicano anche negli scorsi due mondiali è partito molto bene, prima di perdersi completamente all’arrivo in Europa; il tallone d’Achille rimane la Qualifica, dove subisce un ritardo di tre decimi rispetto a Verstappen, mentre in gara il divario scende a due decimi finora in stagione. Perez ha completato il suo miglior fine settimana stagionale a Suzuka, finendo meno di un decimo alle spalle dell’olandese in Qualifica e limitando il distacco a meno di due decimi al giro in Gara, attribuibile alla differenza nella gestione degli pneumatici dei due, dove la confidenza del numero 1 con la RB20 fa la differenza. Nel GP del Giappone sono stati perfetti anche i pit stop della squadra di Christian Horner: 2.08, 2.13, 2.16, 2.17, ovvero quattro dei cinque pit stop migliori in stagione, e con una media di 2.41s a sosta solamente Ferrari (2.44s) regge il passo.

McLaren ha confermato i passi indietro rispetto a Red Bull, con una perdita di un decimo e mezzo in termini di passo nel GP del Giappone da Settembre ad oggi, ma soprattutto un passo indietro nella graduatoria di prestazioni rispetto a Ferrari: nonostante il vantaggio in griglia di partenza, Norris è finito dietro a entrambe le Rosse su una pista molto favorevole alle caratteristiche della MCL38. Il difetto strutturale della monoposto alle basse velocità, nascosto in Qualifica dall’extra grip conferito dalla gomma nuova, è evidente in gara e spiega il distacco con la Rossa e parte del gap da Red Bull. Mercedes ha dovuto montare la prima specifica di fondo per capire qualcosa della propria vettura a Suzuka, e nonostante il freddo abbia aiutato Hamilton e Russell al sabato, la vettura ha mostrato un ritardo di circa sette decimi rispetto a Red Bull e il potenziale non è stato massimizzato a fine gara; la W15 ha perso molto tempo nelle sezioni più lente a causa della vecchia specifica di fondo, e rispetto a dodici mesi fa non ci sono stati passi avanti da parte di Brackley rispetto a Verstappen. La prestazione superlativa di Fernando Alonso ha mostrato un’Aston Martin migliore rispetto alle vere prestazioni della monoposto di Dan Fallows e Luca Furbatto: il ritardo di 8 decimi dal leader è un miglioramento rispetto ai 1.1 secondi visti a Settembre, grazie a progressi importanti nella fase di gara specialmente nelle sezioni a media e alta velocità quantificabile intorno ai due decimi. A Silverstone sembra che ci sia una chiara idea del programma di sviluppo per curare le lacune della AMR24, i prossimi eventi certificheranno i progressi fatti questo fine settimana anche in funzione degli aggiornamenti delle squadre rivali. 

GP Giappone, midfield: Tsunoda batte lo sfortunato Hulkenberg per i punti, Alpine disastrosa

Per il secondo fine settimana di fila Yuki Tsunoda ha conquistato punti cruciali per Racing Bulls, sfruttando un’ottima Qualifica dove la V-CARB01 eccelle ma anche un ottimo pit stop – di 2.76 secondi, contro i quasi cinque secondi di Bottas, Magnussen e Sargeant nello stesso giro – da parte dei meccanici che hanno permesso al giapponese di guadagnare posizioni importanti alla sosta. Il pit stop anticipato di Hulkenberg, sfortunato nella seconda partenza in cui è entrato in azione l’anti-stall, ha costretto il centrocampo ad accorciare molto il primo stint per difendersi dal tedesco, costringendo Tsunoda a 30 giri sul secondo treno di C1 per difendersi dall’undercut della competizione. Il ritardo da Aston Martin è cresciuto dai tre decimi a otto qui a Suzuka, ma i primi cinque sfruttano livelli di carico difficilmente avvicinabili da parte del ‘midfield’ almeno nel medio termine; Racing Bulls e Haas, seppure su una pista meno favorevole alle caratteristiche della vettura, si sono mostrate le più competitive, con un vantaggio di qualche decimo su Sauber. 

Più indietro Williams e Alpine chiudono la classifica, la squadra di Grove ha pagato l’assenza di Alexander Albon a causa dell’incidente al primo giro con Ricciardo su un tracciato dove la FW46 avrebbe forse potuto ottenere di più, ma finora le prestazioni della vettura di Grove non sono state all’altezza di Haas, Racing Bulls e Sauber, faticando a confermare i punti di forza della seconda metà del 2023. Alpine ha sofferto una gara molto difficile per entrambi i piloti: un contatto in partenza ha fatto perdere a Gasly addirittura 30 punti di carico, ma la prestazione di Ocon non è stata molto migliore a più di otto decimi dal passo di Tsunoda e Hulkenberg, e il francese ha sostenuto che il suo danno “non credo che abbia fatto una grande differenza nel quadro generale della gara”. La prestazione non disastrosa in Qualifica non ha trovato consistenza in gara, con perdite di più di tre decimi dal resto del gruppo tra sabato e domenica, invertendo il trend delle prime gare dove la A524 non ha sfigurato in gara. 

Privacy Policy Cookie Policy