GP Qatar – FP1 & FP2: primi passi nel deserto

admin
19/11/2021

GP Qatar – FP1 & FP2: primi passi nel deserto

Venerdì di studio per la Formula 1 sul circuito di Losail; tra condizioni variabili, traffico e cordoli punitivi, il tracciato diviene un puzzle da interpretare dopo una giornata di raccolta dati.

FP1

Temperatura aria: 28°C
Temperatura asfalto: 42°C

La natura abrasiva dell’asfalto unita alle condizioni green (molta la sabbia in pista, soprattutto ad inizio sessione) complicano la prima interpretazione del circuito di Losail per i piloti. In assenza di dati fruibili al fine dell’ottimizzazione dell’assetto, i team hanno trascorso la prima ora di prove libere facendo scouting direttamente in pista, utilizzando prevalentemente le mescole medie e soft della selezione Pirelli per questo weekend – la più “dura” del range per far fronte proprio alle incognite di un circuito certamente abrasivo ma su cui non si è mai corso con la Formula 1.

Red Bull opta per un approccio spedito, diversificando gli assetti tra i due piloti al fine di ottimizzare la raccolta dati con diverse soluzioni aerodinamiche. Su assetto più scarico dunque Pérez nella prima ora di libere, che dà così agli ingegneri di Red Bull una prima possibilità di quantificare un eventuale vantaggio del drag ridotto in termini di velocità di punta. 


📸 La RB16B di Max Verstappen monta ala ad alto carico al posteriore

Tutti gli altri optano per un assetto ad alto carico per ottimizzare invece la trazione in curva, con il lungo rettilineo di partenza a rappresentare l’unico allungo – e zona DRS – sul circuito.


📸 La Ferrari #16 di Leclerc con ala posteriore già vista in Brasile [alto carico]

Da subito il tracciato si dimostra ostico nella sua tendenza sottosterzante e per i cordoli rialzati che infastidiscono i fondi e le scocche delle vetture e causano i primi danni del weekend. Molti gli excursus off-track, dovuti in parte anche alla difficoltà di discostare il traffico su un circuito fondamentalmente stretto, mentre a causa dei cordoli sono stati costretti a rientrare ai box per ripari al fondo Alonso e Norris (nel caso della McLaren di Norris, il passaggio sul cordolo ha addirittura innescato il “killer switch” dell’unità motrice) e per danni all’ala anteriore Hamilton, compromesso a fine sessione. La Haas di Nikita Mazepin, invece, riporterà danni sostanziali allo chassis, costringendo il pilota russo a saltare la seconda sessione di libere.

Le prime impressioni sulla performance sono influenzate dalle condizioni, ma confermano la buona forma di Red Bull, con Mercedes – e la W12 che sembra favorire piste con elevati livelli di grip – non troppo lontana. Vicina al gruppo di testa come in Messico, AlphaTauri si propone come leader del gruppo di mischia, con Gasly e Tsunoda entrambi a proprio agio intorno alle curve di Losail. McLaren e Ferrari si dividono i settori, con McLaren marginalmente più veloce in quelli ad alta percorrenza e Ferrari più efficace in quelli di trazione – ma è difficile fare una stima sui reali valori di queste vetture al venerdì con i motori in basso regime e tanti dati da raccogliere su un circuito ancora da scoprire.

FP2

Temperatura aria: 27°C
Temperatura asfalto: 31°C

La seconda sessione di prove sarà fondamentale in vista delle Qualifiche e della Gara in quanto l’unica a condividerne l’orario, offrendo condizioni più “veritiere”. Vengono aggiornati prima dell’inizio della sessione anche i Track Limits, da questo momento in poi monitorati “in ogni punto del circuito” e definiti con la linea bianca da non oltrepassare con le quattro ruote.

I team si diversificano nell’approccio alle FP2, con alcune scuderie da subito alla ricerca del crono e altre più focalizzate sulla raccolta dati al fine di ottimizzare il setup. Dopo il compare delle FP1, Red Bull delibera l’assetto più scarico con ala a cucchiaio (provata da Pérez al mattino) su entrambe le vetture, con una configurazione rake più aggressiva per bilanciare la riduzione di drag con la spinta verticale sul posteriore. Max Verstappen sembra beneficiare da subito del vantaggio nei settori ad alta percorrenza, la RB16B ben bilanciata anche nelle zone di trazione, mentre resta ancora staccato Pérez, meno ‘vicino’ al compagno di squadra di quanto si fosse dimostrato in Messico ed in Brasile.

Qualche problema nel mezzo della sessione per Red Bull; il DRS sull’ala di Verstappen, come già successo numerose volte nell’arco della stagione, cede dopo aver “traballato” nei primi giri, e resta così bloccato in una posizione che non consente all’olandese di sfruttare il vantaggio del flap mobile. 

In casa Mercedes, dopo la notifica del rigetto della richiesta di revisione sulla decisione di non investigare l’azione avvenuta al giro 48 del Gran Premio del Brasile (che ha visto Verstappen “accompagnare” Hamilton fuori pista unendosi a lui nell’excursus), si lavora in silenzio; conservativo soprattutto Hamilton, che in radio durante le FP1 faceva notare già la differenza sui rettilinei anche rispetto al compagno di squadra Bottas. Il finlandese si è dimostrato più competitivo in entrambe le sessioni, sebbene il suo motore non girasse in regimi ridotti come quello del campione in carica – vista anche l’ampia disponibilità di ‘scorte’ a sua disposizione.


📸 Configurazione con ala ad alto carico sulla W12 di Hamilton

Similmente, Ferrari è sembrata interamente concentrata sulla raccolta dati relativi soprattutto agli pneumatici, favorendo una prima simulazione di Qualifica su gomma Hard (dove Leclerc ha dato ottimi riscontri staccando anche l’AlphaTauri di Gasly sulla stessa mescola di oltre tre decimi). Qualche difficoltà per Sainz, il pilota del duo che appare meno a suo agio con l’assetto, sebbene la sua simulazione di passo gara su gomma Hard abbia dato buoni risultati, confermando Ferrari leader del gruppo di mischia nel confronto con McLaren e AlphaTauri.

Meno bene per la Rossa le simulazioni su gomma Soft, dove a causa del traffico intensificatosi a metà sessione è stato impossibile ottenere croni rappresentativi. La stessa simulazione di passo gara di Leclerc su Pirelli a banda rossa è stata compromessa dalla presenza ravvicinata dell’Aston Martin di Stroll, sebbene Ferrari abbia preferito lasciar correre per meglio analizzare il degrado della mescola in aria sporca.

McLaren appare competitiva nella simulazione di Qualifica con Norris, soprattutto su gomma Soft – ma Ricciardo resta dietro al gruppo di mischia (raccolto in sei posizioni in meno di tre decimi). Nella breve simulazione di passo gara su gomma Soft, tuttavia, la McLaren di Norris a parità di mescola resta indietro rispetto a Leclerc nonostante la simulazione del monegasco sia avvenuta interamente nello scarico di Stroll. Un altro venerdì difficile da interpretare per il team Papaya – che talvolta si nasconde per tornare a vita al Sabato, e talvolta cade dalle nuvole.

La AT02, vettura “sorella” della RB16B, adotta una filosofia diversa dalla casa madre nell’assetto più carico, espressa con la buona performance di Gasly e Tsunoda già nelle libere del mattino e confermata al pomeriggio. P2 in entrambe le sessioni, Gasly sembra per ora il candidato favorito per la quinta – o quarta, a seconda della performance di Pérez – piazza in Qualifica, ma perde nelle simulazioni di passo gara che favoriscono la SF21 del duo della Rossa. Su un circuito su cui tuttavia sarà difficile sorpassare, la posizione di partenza sarà fondamentale per la riuscita in gara – salvo poi giocarsela di strategia, per cui sarà altrettanto importante studiare il vantaggio di mescola.

Difatti la gestione gomme così come quella del traffico che ha compromesso metà griglia nelle simulazioni di passo gara per l’impossibilità di superare e gli effetti dell’aria turbolenta (Alonso si apre in radio per commentare che “l’altra metà della pista sarà completamente vuota”) saranno elementi da valutare nella scelta della mescola di partenza. Se da un lato i gap ridotti, soprattutto nella zona a centro griglia, fanno pensare ad un Q2 particolarmente competitivo in cui bisognerà sfruttare ogni vantaggio di mescola per arrivare al Q3, dall’altra una partenza su gomma Soft ha il potenziale di compromettere la strategia di gara visto l’alto tasso di degrado.

Con un’ultima sessione di prove – di nuovo al mattino, e di nuovo su pista rovente – in preludio alle Qualifiche, la classifica finale delle FP2 può dare una prima indicazione non dei croni, ma del margine ancora tutto da esplorare tanto in cima quanto al centro.

 

Autori: Paolo D’Alessandro, Sara Esposito
Editing: Sara Esposito

Autore