Ferrari con una nuova ala anteriore e qualche certezza in più sul pacchetto da alto carico

Rosario Giuliana
15/09/2023

La F1 fa tappa su una Singapore rivista nel layout ma senza offrire importanti differenze di assetti rispetto al passato. La prima delle tappe extra-europee, la quale avvia la F1 verso la parte finale di una stagione dominata da Red Bull, introduce con sé diversi argomenti tecnici, fra novità aerodinamiche e direttive TD018 e 39 anti flessione. Le 19 curve, quattro in meno rispetto al precedente percorso, da affrontare prevalentemente a media-bassa velocità, non cambiano la sostanza di un tracciato che rimane da affrontare con un alto carico aerodinamico.

Layout nuovo meno stressante sulle gomme: meglio per Ferrari?

Le due chicane che componevano il terzo settore del vecchio layout sono state eliminate, a favore di un unico tratto rettilineo che renderà il tempo sul giro più veloce di almeno 9 secondi, secondo le simulazioni. La pista ricavata dalle strade urbane di Marina Bay rimarrà comunque rear limited. Di conseguenza saranno di primaria importanza il grip meccanico e la trazione lungo le ben 19 curve che compongono il tracciato singaporiano. Le mescole saranno le più morbide della gamma (C3, C4, C5) come di consueto sui cittadini. Fattore gomme che, per quanto si è visto anche a Monza in una pista altrettanto rear limited, sia un aspetto su cui la SF-23 presenta ancora diverse lacune, soprattutto rispetto a Red Bull. Con il tempo che si abbasserà abbondantemente grazie al nuovo rettilineo di 400 metri, e quattro curve in meno, lo stress sulle gomme diminuirà. Nonostante sia in notturna, Pirelli ha lasciato intendere che il fattore principale a Singapore sarà proprio il surriscaldamento dell’asse posteriore, anche per via del clima equatoriale a cui è soggetta la gara asiatica. L’undercut qui è molto potente, ma con il nuovo layout questo effetto va leggermente a ridursi. Nella nuova versione la pista asiatica viene maggiormente incontro alle caratteristiche della rossa, nonostante rimanga un circuito all’opposto di quello monzese e comunque non congeniale per la SF-23, per cui non ci si aspetta un weekend ‘facile’ da seconda forza come lo è stato Monza, ma nemmeno un fine settimana da quinta o addirittura forza, bensì una lotta serrata con Aston Martin, Mercedes e Mclaren.

Il nuovo layout avrebbe permesso di introdurre una quarta zona DRS, con la FIA che era disposta a concederla, tuttavia, non si è trovato un accordo tra le squadre in una riunione prima del fine settimana. Rimane una piccolissima ma improbabile possibilità che la Federazione possa aggiungerla dopo la riunione che avrà con i piloti quest’oggi. Nella giornata di ieri alcuni piloti hanno infatti particolare sorpresa per il fatto che sul nuovo rettilineo non fosse stata allestita una quarta zona DRS, temendo che le recenti modifiche al layout della pista non incoraggino i sorpassi. Ecco perché la riunione di quest’oggi potrà essere utilizzata per fare pressione sulla FIA per aggiungere un’ulteriore zona DRS.

Test in galleria fruttuosi per Ferrari: l’ala da alto carico non dovrebbe più essere un problema

La Ferrari SF-23 è giunta a Marina Bay in veste aerodinamica da massimo carico, con l’ala posteriore che aveva dato enormi problemi in Olanda. A casa di Verstappen la scuderia italiana dovette scartare l’ala più carica della gamma per via di problemi legati all’assetto, che causarono poca confidenza di guida ai due piloti. Anche una discrepanza fra carichi e pressioni fra l’ala da alto carico e la beam wing, obbligarono i tecnici guidati da Cardile ad essere più conservativi. Dopo l’Olanda, buona parte delle ore in galleria sono state dedicate proprio a rimisurare gli effetti su diverse configurazioni. A quanto appreso, non ci dovrebbero essere più discrepanze tra il “misurato” in pista e quanto ’”expected” e modellato coi dati di galleria.

Il team di Maranello ha sfruttato anche il test Pirelli sul bagnato, svoltosi a Fiorano subito dopo il GP di Monza. Girare sul bagnato non è stato ideale, ma si è cercato comunque di girare a Fiorano già in configurazione Singapore proprio per raccogliere dati con l’ala sotto investigazione. Per via del layout, la pista di Singapore dovrebbe comunque minimizzare i problemi incontrati a Zandvoort con il pacchetto da alto carico, essendo in prevalenza un tracciato con curve da medio/bassa velocità. Aver comunque avuto delle certezze anche in galleria, è molto importante soprattutto per Città del Messico (su tutti) e, ove servisse, anche su altri traccati in questa seconda parte del mondiale.

Singapore

foto FORMU1A.UNO

Intanto, a Singapore farà il suo esordio sulle SF-23 una nuova specifica di ala anteriore, con novità ai flap che sono stati riprofilati. Una novità che la squadra italiana afferma non essere un adattamento alla pista cittadina di Singapore ma una parte del normale ciclo di sviluppo della vettura. Lo scopo di questo aggiornamento è quello di migliorare l’efficienza dell’auto su un intervallo esteso di bilanciamento aerodinamico.

Sulla nuova ala anteriore, Ferrari ha fatto un passo indietro nella conformazione del flap superiore, ora tornato simile a quello di inizio anno. Mantenute invece le altre novità introdotte con la specifica del GP d’Austria.

Red Bull: il minor update è un’ala posteriore “copiata”. Gli effetti delle due direttive non si vedranno a Singapore

Passando sulla sponda Red Bull, la RB19 è la chiara favorita anche a Singapore. Il team di Milton Keynes ha introdotto il “minor updateche avevamo preannunciato nelle scorse ore, nello specifico una rivisitazione dell’ala da alto carico. Il ritocco aerodinamico riguarda l’ancoraggio fra endplate e flap mobile, che è sostanzialmente una copia di una soluzione che avevamo visto dapprima su Alpine e poi anche su McLaren. Col mondiale praticamente in saccoccia la RB19 non dovrebbe subire grandi “cambiamenti di pelle” da qui a fine campionato. Le risorse del team guidato da Pierre Waché sono già incanalate allo sviluppo del telaio 2024. Le due direttive tecniche – la TD018 per le ali e la TD039 “rinforzata” per il fondo – non si vedranno a Singapore.

La pista di Marina Bay è poco probante dal punto di vista “flessioni”, ed avere parti aerodinamiche flessibili è messo poco in risalto. La RB19 è sotto la lente di ingrandimento per come riesca ancora a sfruttare una flessione dinamica, non sono ai fini di riduzione del drag, ma anche per avere una mappa aerodinamica costante nelle varie fasi di curvatura. Raccogliendo diversi pareri degli addetti ai lavori, gli effetti delle due contromisure intraprese dalla FIA per “azzoppare” l’effetto delle flessioni saranno più efficaci in piste con curve da media/alta velocità. I prossimi appuntamenti in calendario – su tutti Suzuka, Qatar e Austin – saranno da questo punto di vista molto più indicative, essendo piste dove è richiesto carico con, al contempo, tratti rettilinei.

I più grossi pacchetti portati in pista a Singapore arriveranno da Mclaren e AlphaTauri. Soprattutto il primo team, per la propria posizione in pista, sarà l’osservato speciale viste le tantissime novità sulla MCL60. Dopo che il team di Woking ha infatti completamente rinnovato la sua vettura di Formula 1 in questa stagione 2023, con Lando Norris che si è rifiutato di definire la ‘nuova’ MCL60 una “versione B”, a Singapore vedremo novità alle ali, alle pance, al fondo, all’halo, e perfino alla sospensione posteriore. “Abbiamo delle novità che potrete facilmente vedere sulla macchina. Poi avremo anche l’ala posteriore dell’Olanda, che non avevamo ancora utilizzato. Ma non voglio dire troppo a riguardo, finché non vedremo il loro comportamento in pista. Dovrebbe essere comunque sia un buon passo per farci migliorare nelle curve lente.” ha fatto sapere Lando Norris. Ottimi pacchetti di sviluppo a Singapore anche per AlphaTauri, Alfa Romeo e Alpine.

Autore: Rosario Giuliana
Co-Autori: Piergiuseppe Donadoni, Giuliano Duchessa

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