Dopo un sabato preceduto da una notte di pioggia e da un’evoluzione della pista che è stata molto evidente durante le FP3 ma limitata nel corso delle qualifiche (la pole di Lando Norris è stata di soli 125 millesimi inferiore al miglior tempo del britannico nell’ultima sessione di prove libere), a Singapore è attesa una gara asciutta con le tradizionali condizioni climatiche proibitive per chi è seduto nell’abitacolo di una monoposto di F1. La temperatura dell’aria sarà infatti superiore ai 28 gradi, con un tasso di umidità elevatissimo a rendere tutto più complicato e atteso attorno all’80%. Per il GP Singapore, come per il precedente appuntamento in Azerbaijan, la Pirelli di attende una gara con strategia su sosta unica.
Mario Isola: “Successione Medium/Hard combinazione più veloce”
Se a Baku la gomma Soft C5 non era considerata un’opzione per la gara, nel GP Singapore la rossa costituisce una valida alternativa a Medium e Hard, permettendo di poter variare maggiormente con la durata degli stint a seconda della mescola scelta dai team, fermo restando che una seconda sosta si vedrà solo in caso di neutralizzazioni della gara con Safety Car.
Il direttore di Pirelli Motosport, Mario Isola, ha spiegato così i possibili scenari strategici: “Con un cambio gomme che richiede un tempo in pit lane di circa 28”, la sosta unica è una scelta obbligata. Sulla carta e sulla base delle prime analisi, una successione Medium/Hard è la combinazione più veloce, con una finestra per il pit-stop fra il giro 21 e il 27. La Soft ha dimostrato di essere un’opzione praticabile per il primo stint, con una sosta più anticipata (fra il giro 14 e il 19) per montare la Hard. Chi parte dal centro del gruppo in avanti potrebbe anche giocare la carta di partire con la Hard per allungare il più possibile la prima parte di gara, con una finestra per il pit-stop idealmente aperta fra il giro 37 e il 43“.
Top team tutti nella stessa situazione
Dando un’occhiata ai set di gomme disponibili per il GP Singapore, la situazione tra le scuderie di vertice è del tutto analoga: McLaren, Red Bull, Ferrari e Mercedes dispongono di un treno di Hard nuove e di uno di Medie nuove. Sergio Perez, eliminato nel Q2, e Carlos Sainz, fermo anzitempo dopo l’incidente a inizio Q3, dispongono anche di un set di Soft nuove.
La variabile principale sarà dunque la scelta delle mescole, senza dimenticare la possibilità dell’ingresso della Safety Car che vada a rimescolare le carte, come sovente successo nel GP Singapore fin a partire dal celebre Crashgate della prima edizione del 2008. Da considerare poi l’opportunità per chi è al comando di gestire il ritmo in base alle proprie necessità, sgranando o ricompattando il gruppo come fece Carlos Sainz nel finale dell’edizione 2023: “Su un tracciato come questo abbiamo visto tante volte, non ultima lo scorso anno, piloti e squadre giocare tatticamente col passo di gara, soprattutto nel primo stint – ha aggiunto Isola – Neutralizzazioni e condizioni meteorologiche sono altre due incognite che devono assolutamente essere considerate ma su quelle c’è poco da fare se non farsi trovare pronti a sfruttare ogni eventualità“.
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