GP Ungheria: perché Verstappen non basta più, Ferrari sta reagendo?

Giuliano Duchessa
23/07/2024

La McLaren non ha deluso le aspettative e ha centrato una comoda doppietta, solo l’ansia di perdere la gara ha forzato alcune mosse strategiche. Normalmente la vettura papaya che fosse uscita per prima dalla curva 1 avrebbe vinto comodamante perché nessun tra Red Bull, Ferrari e Mercedes era nella condizione di impedirlo. Il muretto ha voluto restituire il maltolto a Piastri, il che è da un lato una scelta lecita, dall’altro mostra che il team crede solo nel titolo costruttori. Demoralizzare l’australiano per dare 7 punti in più a Norris non era la priorità in termini di economia complessiva. Nonostante una Red Bull in difficoltà, il team di Andrea Stella sa che le prossime 11 gare contro Verstappen sono una montagna. Ciò che cambia è che la vetta è ora più visibile, lo scorso anno la McLaren accusò un ritardo di 30” secondi dalla dominante Red Bull, ieri ha vinto comodamente, è lecito dire che se paragoniamo il percorso di sviluppo in un anno solare il team di Woking ha abbattuto il gap di 7/8 decimi, è un risultato strabiliante. Gli ingegneri hanno sfruttato in maniera impeccabile maggior il tempo a disposizione nelle simulazioni, è chiaro che stanno leggendo i dati nella maniera corretta, la nuova galleria sta fornendo la qualità necessaria per implementare le modifiche. La grande virtù della MCL38 d’Ungheria era essere la più bilanciata nel compromesso di media velocità dove guadagnava 3 decimi alla Red Bull, vantaggio che metteva anche le gomme al riparo dal degrado.

Red Bull, stavolta Verstappen non è bastato

La RB20 ha montato un aggiornamento pesante in Ungheria, la parte posteriore è stata ridisegnata, semplificando il concetto. Lo ha usato solo Verstappen ma non è stato contento dell’effetto commettendo diplomaticamente: “C’è qualcuno che deve svegliarsi”. Non è chiaro se i cannoni che avevano contrariato Newey verranno rimontati in Belgio, tuttavia la performance che i tecnici speravano di vedere con l’aggiornamento non è arrivata. La vettura era lievemente migliore della McLaren nel lento e sui rettilinei, in curva perdeva oltre 2 decimi.

Nonostante tutto è stata una qualifica decisa dai millesimi, ma non è bastato questo passo a cambiare le sorti del risultato complessivo. Verstappen ha lottato con dell’importante sottosterzo in gara, tanto da dare persino la colpa alla presa dei freni anteriori. La realtà è che la vettura stavolta non era adeguatamente bilanciata per affrontare la McLaren e lo sviluppo dopo Suzuka non sta convincendo. Il Campione del mondo ieri non è stato esente da errori mentre la gara si complicava. I dialoghi surreali tra pilota e box mostrano peraltro che la stagione sta prendendo una piega diversa nei rapporti. Dopo molto tempo Verstappen non vince da tre gare consecutive, gli ingegneri credono che la McLaren stia dando il meglio di sé nelle curve che ritroveremo in Olanda, e se davvero prenderà penalità in Belgio potrebbe essere complicato andare in vacanza col sorriso.

Il rimbalzo anomalo fa arrabbiare perché frena la Ferrari di 3 decimi, emarginandola dalla lotta.

Gli ingegneri Ferrari hanno usato un fondo rimodellato per allontanare parzialmente il rimbalzo ma anche in Ungheria le gomme soft sono state un veleno in qualifica, le dure una medicina in gara. Perché? La SF-24 sta soffrendo lo sviluppo eseguito a Barcellona, l’auto è più veloce nel lento, il che mostra che il carico aerodinamico è aumentato ma è una vittoria di Pirro. E’ diventato presto chiaro che il bilanciamento è cambiato senza risolvere il punto debole. La vettura con le nuove parti ha esasperato il difetto in qualifica, innescando il porpoising nei picchi di carico quando le forze laterali si attestano oltre i 3.5G. L’aggiustamento ungherese ha risolto il problema in frenata migliorando la confidenza dei piloti e allontanato il rimbalzo oltre i 4G, ecco perché è stato definito un passo avanti.

Retroscena Ferrari: il fondo ‘evoluto’ non aveva bisogno di passare galleria del vento perché non stravolgeva i flussi nella struttura fondamentale.

Non ci si poteva aspettare una soluzione rapida in 10 giorni. Gli ingegneri dovevano correggere almeno la guidabilità e sono intervenuti attraverso le simulazioni virtuali, importando i dati più critici dalla pista per eliminarli dalle nuove parti dell’assemblaggio, una implementazione senza passare in galleria. I tecnici sperano che una soluzione più efficace arriverà dopo la sosta, probabilmente nel pacchetto di Baku-Singapore. Nel frattempo non c’è altro da fare che migliorare il livello di rigidezza e stabilità.

In qualifica l’instabilità sulle gomme tenere è il nemico numero uno della Rossa, il che produce due effetti negativi nelle curve medie veloci: aggredire poco o nulla i cordoli per non saltare in appoggio. In gara la situazione cambia, quando le velocità diminuiscono e la spalla rigida della gomma più dura riduce a zero l’instabilità, la Ferrari SF-24 diventa la vettura che dovrebbe essere. Attualmente è una magra consolazione rispetto alle speranze dopo Monaco.

A Spa viaggeranno tutti più alti per le compressioni, può aiutare la Ferrari?

Ni, in un certo senso può essere un bene in qualifica per Ferrari ma solo se le temperature non saranno troppo basse per eseguire una preparazione decente. Se tutti alzano il fondo é chiaro che chi lo usa forzatamente più alto ne giova indirettamente a parità di carico. Correre più alti riduce il rischio di rimbalzo quindi può non essere uno svantaggio, tuttavia tornano i curvoni veloci, l’incubo di Silverstone, quindi c’è bisogno di vedere un miglioramento incoraggiante nelle regolazioni meccaniche e nella rapidità di trovare buone impostazioni. Abbiamo visto come alte temperature aiutino la Ferrari nel warm up e nella gestione delle pressioni che raggiungono più velocemente la finestra corretta di utilizzo.

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